Capitolo 5 Il matrimonio di Miss Cruise

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Il matrimonio di Miss Cruise, da quel giorno Mrs. Hill, si tenne a metà marzo, in condizioni climatiche così lontane dalla primavera che gli ospiti si domandarono di certo il perché non aspettare per davvero la bella stagione.
Le malelingue mormorarono, dal momento in cui gli inviti furono inviati per posta, che di certo vi doveva essere un qualche motivo, per quella scelta di data sfortunata.
Ma, come più di una volta Mrs. Duvette ricordò alle nipoti, quando si perdevano in inutili speculazioni sulla figlia dei loro vicini, non per altro che per passare il tempo, era più probabile che la ragazza, che ormai aveva quasi venticinque anni, avesse ansia di uscire dal nucleo familiare e iniziare una sua famiglia, che una gravidanza indesiderata.
Dopo tutto i Cruise erano brava gente.
Mrs. Duvette, poi, con una certa finta noncuranza, era riuscita ad ottenere dalla madre della sposa la lista degli invitati, assicurando alla festa la presenza sia di Mr. Mulligan sia di Mr. Bow, che Mr. Cruise doveva conoscere grazie a certi affari nella sua contea d'origine.
Un notevole colpo di fortuna, per le sorelle Duvette: quale occasione meglio di un matrimonio per potere rafforzare i propri legami sociali?
Quella volta, però, al centro dell'attenzione non c'era Leslie, che sembrava essersi ormai assicurata l'interesse del suo giovane spasimante, ma Ginevra.
Una buona prima impressione era la migliore delle impressioni, usava ripetere Mr. Duvette, riferendosi al mondo degli affari, e sua moglie in affari includeva, senza dubbio, anche quelli di cuore.

Il giorno del matrimonio, Ginevra era bella da lasciare il fiato.
Irriconoscibile, l'aveva definita Leslie, guadagnandosi un appellativo poco cortese da sua sorella, in netto contrasto con l'eleganza con cui era abbigliata.
La cerimonia fu breve, aperta da un adorabile corteo nuziale formato dai nipotini di Miss Cruise, nonostante il più piccolo, che non doveva avere più di tre o quattro anni, fosse scoppiato a piangere nel bel mezzo della navata.
I Duvette, in quanto vecchi amici di famiglia, occupavano i primi banchi, e le ragazze non riuscirono a intravedere Mr. Bow e Mr. Mulligan fino a che la cerimonia non fu terminata.
Mr. Mulligan, fedele alla sua promessa, non perse tempo, e già fuori dalla chiesa si avvicinò baldanzoso a loro con Mr. Bow, lasciando Mr. Hatrow, sua moglie e lo stesso signore che si stava accompagnato all'uomo durante il loro ultimo sfortunato incontro, che rivolsero loro solo un cenno con la testa.
Doveva anche lui far parte della famiglia, visto che erano arrivati tutti insieme alla cerimonia.
- Buongiorno! – esclamò, con il solito entusiasmo, avvicinandosi loro – che splendida giornata! -
Rose gli sorrise, facendo appena una reverenza, evitando di rispondergli che anche a Londra quella non si sarebbe potuta considerare una splendida giornata, con la nebbia fitta che persino a quell'ora non riusciva a far vedere nulla aldilà della siepe che chiudeva il piazzale davanti la cappella e l'umidità che penetrava nelle ossa dei poveri invitati.
Lasciò che a parlare fosse suo nonno, e accennò un cenno con il capo, quando il suo nome fu, fra gli altri, fatto a Mr. Bow.
Fortunatamente l'uomo non ci fece troppo caso, troppo preso a guardare con un certo interesse Ginevra, istigato dal comune sforzo di Mr. Mulligan, Leslie e Mrs. Duvette.
- Oggi lei è particolarmente elegante, Miss. Non trova Mr. Bow? – stava giusto dicendo Mr. Mulligan, rivolto all'amico, con poca discrezione, e Ginevra arrossì, lasciandosi sfuggire appena un risolino imbarazzato.
Anche Mr. Bow non mancò di sembrare un po' a disagio, ma non perse occasione di rispondere, piegando appena il capo sotto il cappello.
- Non posso purtroppo fare confronti, ma lei è sicuramente incantevole, Miss -
Rose nascose dietro lo scialle il sorriso che le sfuggì nel vedere sua cugina avvicinarsi precitevolmente alla combustione.
Mr. Mulligan stava forse per aggiungere qualcosa, con alta probabilità ugualmente imbarazzante per la sua povera cugina e il gentiluomo, quando Mr. Hatrow lo chiamò dal cancello della canonica.
- È ora di andare. A dopo, signorine, Miss Duvette, la prego, mi conservi qualche ballo – disse allora, ammiccante, e Leslie annuì appena, con il solito contegno che mostrava davanti al gentiluomo.
Mr. Bow, più discreto, fece un inchino sobrio in direzione dei loro nonni, prima di puntare inequivocabilmente gli occhi su Ginevra.
- Spero di rivedervi presto alla cerimonia, Miss. Arrivederci – disse, con tono compito, prima di seguire Mr. Mulligan per il sentiero sterrato.
Mentre i Mr. e Mrs. Duvette gongolavano con una certa grazia, probabilmente già pregustando le buone notizie che avrebbero potuto fornire ai genitori delle due ragazze, Leslie e Rose non poterono fare a meno di prendere in giro la più grande, ancora visibilmente accaldata.
- Incantevole -
- Spero di rivedervi presto, Miss -

Bisbigliarono le due, imitando malamente la voce del gentiluomo e guadagnandosi un colpo di ventaglio a testa da Ginevra, proprio quando Mrs. Duvette aveva smesso di guardarle.
- Oh per cortesia –

Stagione ad Hatfield HouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora