Capitolo 26

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Ho appena terminato l'ultima lezione della giornata.
Uscendo dall'aula mi sembra di trovarmi davanti a molteplici cloni poichè, il giorno della partita, per offrire sostegno alla squadra tutti indossano la loro felpa iconica, tranne me visto che mi è stata consegnata solo la divisa scolastica.

Questa è di colore verde bottiglia piuttosto scuro, dietro la schiena è raffigurato in bianco il loro simbolo caratteristico, una pantera nera in cattività che si appresta ad attaccare.
Sulla parte anteriore invece, sempre del medesimo colore è riportato il nome del college "Northeastern University".

<<So che sei particolarmente egocentrica, ma almeno oggi potevi omologarti alla massa per l'occasione>> ridacchia Jackson in lontananza da dietro le mie spalle avvicinandosi.

<<Idiota forse non me l'hanno data?>> chiarisco ovvia portandomi le braccia al petto e sollevando le sopracciglia con un sorriso impertinente, proprio come lui.

<<Piuttosto non sapevo giocassi a basket>> faccio presente mentre afferriamo i vassoi per sederci e pranzare con gli altri.

<<Nemmeno io fino a qualche giorno fa sapevo facessi la stripper mezza nuda in un->> alza sbadatamente il tono guardandomi in cagnesco senza neanche rendersene conto.
Con la mano gli tappo la bocca prima che faccia troppi danni e che qualcuno possa sentirlo.

<<Se fosse per me potrebbe saperlo anche tutta la scuola, ma così crei problemi alle mie amiche quindi abbassa i tuoi maledetti toni e controllati>> sussurro nel suo orecchio così vicina da sfiorargli la pelle.
Rilassa il suo carattere irruento attraverso un respiro lungo e profondo che esibisce in maniera alquanto teatrale come il sorrisino che mi dedica.

<<Ragazzi come vi sentite? Credete di vincere? Fateci sapere se dobbiamo vestirci di nero>> li prende in giro Jennifer.
Guardandoli attentamente un po' di tensione la percepisco, si nota in ogni piccolo gesto che compiono a partire da come buttano giù i bocconi ma non è negativa in quanto mi sembra solo una maniacale concentrazione.

<<Indossate tutti i colori che avete nell'armadio perchè questa volta li mortificheremo così tanto che si vergogneranno a tornare>> sputa rabbioso Nick.

<<Perché percepisco un po' troppi nervi saldi in questo tavolo?>> domando perplessa.

<<Brutti trascorsi, anche lo scorso anno come questo, si sono qualificati in finale con gli studenti della Bennet che oltre a vincere si sono comportati davvero male scaturendo risse fra le due squadre e parecchi grattacapi>> chiarisce ogni mio dubbio Ella.

<<Wow lo prendete davvero sul serio questo Basket>>
Afferro la mela dal vassoio dandole un morso.

<<Non c'entra niente il Basket, avevano voglia di fare a botte ed è quello che è successo ma non credo ricapiterà, loro hanno vinto la prima partita noi la seconda>> dice con tutta calma Jackson.

<<Oh puoi dirlo forte fratello>> esulta Aron battendogli il cinque.
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<<Ancora una volta palla in rete per la Bennet University grazie al numero 7, il suo tiro è da fuoriclasse>>

Gli spalti grondano di tifosi con striscioni e festoni verdi e bianchi, Ella mi ha costretta a tracciare due strisce degli stessi colori sullo zigomo destro.

Dentro agli specchi non solo il riflessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora