Louis's pov
Finalmente sarei uscito da quel posto freddo e cupo, passai la mattinata a raccogliere le mie cose, che Liam e Lottie mi avevano portato in questi giorni e per le 10:15 ero quasi pronto per uscire.
"Louis come stai? Hai fatto colazione?" mi chiese l'infermiera.
Mi era stata molto vicina nell'ultimo periodo, aveva fatto veramente tanto per me, anche se non capivo il perché. Mi controllava passo passo, solo per cercare di farmi stare meglio il prima possibile. Era anche simpatica, mi aveva tenuto molta compagnia nell'ultimo periodo, alla fine eravamo diventati quasi amici.
"Sì Anna, ho preso anche le vitamine, ormai sono sul pezzo" le dissi ridacchiando.
"Bene, allora penso che tu sia pronto ad andare. Mi raccomando, non voglio più vederti qui per un po', cerca di fare il bravo e stai lontano da quello che sai che potrebbe farti stare male Louis. Dico davvero, è per il tuo bene."
"Va bene Anna, grazie mille per tutto quello che hai fatto per me" dissi abbracciandola.
"Non ho fatto nulla di speciale, non ti preoccupare. Per qualsiasi cosa il mio numero lo hai. Ti voglio bene e cerca di non metterti nei casini" mi raccomandò nuovamente lei.
Io annuii e finalmente uscii da quel posto di merda.
Lottie mi aveva detto che lei era via per un open day con l'università quella mattina, tutti gli altri erano a scuola e Mark era al lavoro. Liam era da Maya, ma dato che sarei stato da solo, decisi di tornare a casa.
"Forse un pochino questo posto mi era mancato" dissi girando la chiave nella serratura della porta bianca.
Appena aprii la porta, però, davanti a me vidi uno scenario del tutto inaspettato.
"Ti sei degnato di tornare a casa, complimenti" mi disse Mark, che probabilmente sapendo del mio ritorno, si era preso un giorno libero dal lavoro.
"Sto bene, grazie per avermelo chiesto. E soprattutto grazie per essere venuto a trovarmi."
"Senti ragazzino, non solo finisci in coma perché sei un coglione, ma quando torni ti permetti anche di parlarmi così? Dobbiamo mettere subito le cose in chiaro? Ti sei dimenticato come funziona qui? Questa è casa mia, tu devi sottostare a ciò che dico io, non hai voce in capitolo."
Sentii un nodo alla gola, mentre il mio patrigno si avvicinava sempre di più a me. Io, giustamente, indietreggiavo lentamente.
"Louis cosa dovrei fare io con te, eh? Devi smetterla con le droghe, tua sorella è morta al posto tuo per colpa di quella merda. E tu sei così stupido da continuare così. Hai fatto stare male tutta la tua famiglia, ma sei solo un piccolo egoista stronzetto."
"Se ti fosse realmente importato di me ti saresti preoccupato e saresti venuto a vedere come stavo. Ma non te ne frega un cazzo, giusto?"
Perché l'avevo detto? Sapevo già che Mark non avrebbe risposto a parole, ma alzando le mani.
Infatti lo schiaffo non si fece attendere, il palmo della sua mano impattò puntualmente la mia faccia, facendomi andare a sbattere contro la parete.
Dovevo cercare di respirare e stare tranquillo, per il mio bene. Anche perché se avessi perso i sensi in una situazione del genere, probabilmente sarebbe stata la volta buona che mi avrebbe ucciso.
Sapevo che aspettava solo il momento giusto per farlo.
"Non parli più? Hai deciso di iniziare a portarmi rispetto? A te non frega nulla della tua famiglia, quindi non venire a sindacare quello che faccio, piccolo bastardo."
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It is what it is
FanfictionCosa succede quando in una società malata e ricca di pregiudizi due ragazzi, Louis Tomlinson e Harry Styles, si innamorano? Quando il blu incontra il verde non si può fare molto, se non stare lì ad ammirare. (STORIA IN AGGIORNAMENTO)