Capitolo 13.

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Louis's pov

"Liam non ho capito, potresti ripetere?" Avevo sicuramente sentito male, le medicine che prendevo mi avevano stordito, ne ero certo.

"Ho detto che Harry è qui e tu dovrai parlargli prima o poi. Non puoi continuare ad ignorarlo così, almeno ascoltalo Louis" mi ripeté Liam.

Sentii come una fitta allo stomaco. Non volevo vederlo, tantomeno parlargli. Quel ragazzo mi stava facendo impazzire, non potevo andare avanti così a causa sua.

"No ti prego, non me la sento proprio Lee. Digli che sono stanco. Non voglio vedere nessuno, a parte Lottie" sperai che mi capisse, alla fine ero sdraiato in una fredda e cupa stanza di ospedale, mi avrebbe dato retta per forza.

"Louis smettila di fare il bambino, se vuoi rimango con te mentre gli parli, ma tu devi capire che questo ragazzo è stato una merda perché pensavamo che tu fossi morto, almeno dagli il tempo di spiegarsi."

Liam continuava imperterrito, non ne voleva sapere nulla.

"Liam io lo odio."

Da quando era arrivato non aveva fatto altro che darmi fastidio. Ero finito in diversi casini per colpa sua, con che pudore sarebbe venuto lì a parlarmi. Io odiavo Harry Edward Styles e lui doveva continuare a starmi lontano. Doveva dimenticarsi della mia esistenza.

"Tu stai mentendo Louis. A me e a te stesso. Tu non lo odi, hai solo paura. Io lo so che effetto ti fa Harry, lo noto. Ti conosco troppo  bene ormai, più di quanto ti conosca tu a questo punto. Sei solo spaventato perché ti hanno fatto credere che sia sbagliato, ma io lo so che in fondo tu provi qualcosa per lui. E devi smetterla di prenderti in giro."

A quel punto mi tolsi dal suo abbraccio.

"Liam sei il mio migliore amico, sai che questo discorso mi dà fastidio. Stai solo sparando tantissime cazzate. A me non piace Harry, è solo un coglione. Ora lasciami stare, voglio vedere mia sorella."

Sapevo di essere stato duro, ma doveva smetterla di dire certe cose. Io non provavo nulla per Harry, a parte disprezzo.

"Loueh, non sono qui per discutere, solo per far funzionare la tua testina" disse scompigliandomi i capelli "fammi questo favore, parlaci. Poi se proprio devi mandalo a  fanculo, ma almeno ascoltalo" continuò poi Liam.

"Facciamo così, inizia ad andarci tu a fanculo. Mi stai sul cazzo quando fai così, lo sai."

"Lou ti vedo che ridi, è inutile che mi insulti. Tanto lo so che mi vuoi bene e lo sai benissimo anche tu. O devo ricordarti cosa mi hai detto un quarto d'ora fa? Mi sei mancato tantissimo Liam, scusami sono un coglione. Non mi lasciare più solo...hai già dimenticato tutto?" mi rispose lui prendendomi in giro.

"Punto primo io non parlo così. Punto secondo non mi ricordavo neanche più, stavo delirando per colpa delle medicine, non credere di essere speciale" gli risposi sarcastico, mettendomi a ridere anche io.

Senza Liam non so come avrei fatto. Era davvero tutto per me, riusciva a farmi ridere anche in ospedale.

"Sei un idiota Louis, lasciatelo dire" mi disse ridendo, a quel punto tornai tra le sue braccia calde per farmi dare un altro abbraccio.

Mi sentivo protetto lì, sapevo che nulla mi sarebbe accaduto fino a quando Liam mi stringeva a sé.

"Harry fallo entrare per ultimo, voglio vedere Lottie. Lei..lei non è arrabbiata con me, vero?" chiesi deglutendo, senza staccarmi dalla sua presa.

"No Loueh, nessuno è arrabbiato con te qui. Però ti prego, non farci più spaventare così tanto. Ti vogliamo bene, ok? Mettitelo in testa."

Prima di staccarsi mi lasciò una carezza delicata sui capelli.

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