Appena varcai la soglia della stanza, venni assalita da un urlo: "BENVENUTA!!" gridò la ragazza che si trovava nella camera, che dopo si presentò con il nome di Lucy: "Penso che Viola ti abbia già parlato di me: sono Lucy, Lucy Scott. Tu devi essere Vittoria vero?", risposi sorridente: "In persona!".
Subito dopo incominciò a farmi domande alla velocità della luce sul viaggio in aereo, sull'Italia, sulla mia prima impressione di Londra e tantissime altre cose: Viola non si sbagliava, Lucy è una delle ragazze più socievoli che io abbia mai conosciuto! Esteticamente è bassa, coi capelli neri e corti fino alle spalle, con dei bellissimi occhi verdi.
"Hey, lasciala respirare Lucy!" rise Viola, poi continuò: "Deve ancora sistemare le sue cose e non ha nemmeno avuto il tempo di osservare bene la camera.", poi si rivolse a me: "Puoi fare tutto con calma, abbiamo le prime due ore di lezione libere.".
La stanza è stupenda: ha la forma di un cerchio: le pareti sono rivestite da poster e foto di famiglia, contiene quattro letti a baldacchino e un grande armadio, vicino a ogni letto c'è una piccola scrivania.
In poco tempo ho sistemato il contenuto delle mie valigie nei cassetti e negli armadi della camera, aiutata dalle mie due compagne. Dato che ci era rimasto ancora un po' di tempo prima di iniziare le lezioni, le due decisero di portarmi al bar della scuola per fare una breve merenda assieme, per poi dirigerci verso le aule. Prima di varcare la porta feci un respiro profondo per prendere coraggio.
Le mie prime ore di lezione in quella scuola passarono serenamente: i professori mi fecero presentare alla classe e mi chiesero un sacco di domande sull'Italia, di nuovo. Gli inglesi sembrano molto interessati alla conversazione quando inizi a parlare del cibo e della cultura. Non mi sono mai spiegata questa cosa, però mi fa ridere.
Finite le lezioni ritornai in stanza da sola, per fortuna riuscii a non perdermi tra le mura della scuola e evitai di fare figuracce il primo giorno.
Mi misi a ripassare le poche cose fatte oggi a scuola. Non avevo molta voglia di studiare il primo giorno, quindi decisi di andare a passeggiare per il giardino della scuola che per adesso avevo solo intravisto dalle finestre delle torri e delle aule.
C'erano svariati gruppi di ragazzi e ragazze seduti sui tavolini o sotto gli alberi. Intravidi una la ragazza che è seduta di fianco a me nell'ora di chimica, penso si chiami Nat: ha la carnagione scura e gli occhi verdi che risaltano moltissimo sul suo viso, i suoi capelli sono molto ricci e le arrivano alle spalle. Appena notò che la stavo fissando mi salutò amichevolmente e mi invitò a sedermi coi suoi amici.
"Allora è lei la famosa ragazza italiana di cui si parla! Be' piacere io sono Daniel." mi disse un ragazzo biondo, il quale a pelle non mi ispirava molta simpatia. "Famosa? Da quando sarei famosa in questa scuola?" chiesi divertita; a rispondermi fu un'altra ragazza dai capelli blu, Michelle: "Le italiane hanno certo fascino qui" rise lei facendomi un occhiolino.
Parlai per un po' con loro: mi raccontarono di svariati gossip successi gli anni passati, come per esempio le persone più conosciute dalle quali stare lontano: "Te lo dico perché così non andrai a cacciarti nei guai per colpa loro" mi avvertì Nat con un sorriso mentre parlava di una certa ragazza che frequentava il nostro stesso anno.
Li salutai e camminai ancora un po' nel cortile alla ricerca di Viola e Lucy ma non trovai traccia di nessuna delle due, quindi mi sedetti su una delle tante panchine del parchetto. Subito dopo mi venne in mente che molto probabilmente le avrei trovate nella Sala Comune dato che Viola mi aveva detto che la maggior parte del tempo la passavano in quell'aula; mi diedi della stupida per non averci pensato prima e mi alzai per incamminarmi verso l'entrata della scuola.
Come non detto, dopo pochi passi, mentre messaggiavo Viola per sapere dove fosse, una persona mi venne incontro e mi fece cadere il telefono di mano. Mentre mi piegavo per raccogliere il telefono, gli dissi con i miei soliti modi gentili: "Oh ma sei cretino o cosa?" ma appena alzai lo sguardo vidi un ragazzo piuttosto carino... ok chi prendo in giro, era molto, molto bello: moro, più alto di me (cosa che spesso non accade), con dei profondi occhi verdi con parecchie sfumature color nocciola e delle leggere lentiggini sul naso.
"Hey calmati, non ho fatto nulla!" mi disse alzando le mani. Poteva essere bello quanto gli pare, però rimane il fatto che mi aveva fatto alterare, e non poco.
"Non hai fatto nulla? Mi si è rotto lo schermo del telefono non so se te ne rendi conto." sbottai io.
"Lasciami vedere un attimo" disse prendendomi di mano il cellulare "Ok se vuoi possiamo andare insieme a riparalo e-"
"No tranquillo, hai già fatto abbastanza." Lo interruppi con fare poco gentile, ripresi il mio telefono e lo superai avviandomi alla Sala Comune.
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Ecco il secondo capitolo;)
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𝐋𝐢𝐭𝐭𝐥𝐞 𝐓𝐞𝐞𝐧 𝐋𝐨𝐯𝐞
ChickLitFinalmente Vittoria parte per un anno di scambio in Inghilterra, a Londra, per studiare in un tipico collage inglese e inseguire la sua passione per la fotografia. La sua vita prenderà un'incredibile svolta quando conoscerà Harry Spencer; lui non è...