13. Sei una stronza!

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"Harry, mi senti? Esigo spiegazioni" disse Abbie incrociando le braccia al petto. "Io non ti devo spiegare proprio niente" rispose lui con nonchalance: "Sono abbastanza maturo per fare ciò che voglio nella mia vita, non credi?"

"Non credo che tu abbia capito bene con chi stai parlando. Pensa a come mi sto sentendo io che, dopo averti lasciato da solo per qualche giorno, ti trovo di nuovo con questa gentaglia" disse lei, pronunciando con un filo di disgusto l'ultima parola. Mi voltai verso Viola, sapendo che Abbie si stava riferendo a lei e Dan, per vedere la sua reazione. Notai con piacere che la stava fissando con uno sguardo colmo di odio. 

Mi dava davvero fastidio il fatto che Abbie si atteggiasse come se avesse il permesso di giudicarci dall'alto del suo piedistallo; stavo per risponderle a tono, quando Viola mi guardò come per chiedermi di mantenere la calma, quindi mi zittii. Poco prima che Harry potesse aprire la bocca per risponderle, la vipera riprese a parlare: "Per di più ti trovo qui che ti baci con una che ha un po' di fama in questa scuola solo perché viene da una penisola a forma di scarpone-"

"Ah sì? Almeno non sono conosciuta perché sono una stronza, a differenza tua" la interruppi io, alzandomi in piedi e avvicinandomi a lei.

"Prova solo a ripeterlo e io-"

"Sei una stronza!" esclamai prima ancora che lei potesse finire la frase. Vidi Abbie che mi si avvicinava pericolosamente: non ci pensavo nemmeno a tirarmi indietro quindi feci per avanzare, ma sentii qualcuno prendermi per i fianchi per impedirmi di andarle incontro. Capii che quel qualcuno era Harry e cercai di dimenarmi per fargli allentare la presa, ma fu tutto inutile.

In quel momento ero furiosa, non davo retta a nessuno: volevo solo insegnare una bella lezione a quella stronzetta.

Alzando lo sguardo vidi le amiche di Abbie che cercavano di calmarla e farla sedere su una poltrona; mentre Spencer, Dan e Viola cercavano di farmi andare via da quella stanza contro la mia volontà. Capii che non serviva a nulla opporre resistenza così, prima di uscire dalla sala comune, mi girai verso la vipera e sfoggiai uno dei miei sorrisi migliori insieme al mio bellissimo dito medio alzato verso di lei. Inutile dire che provai una soddisfazione enorme nel vedere i suoi occhi riempirsi di rabbia unita ad umiliazione.

Vittoria: 1 - Abbie: 0

I miei amici mi portarono in camerata, ma non sembravano condividere tutti la stessa opinione: "Perché stavi per far partire una rissa? Lo sai che se ti beccavano finivi in guai seri, vero? Per di più ti sei scontrata con la Valentine! Lei davanti al preside avrebbe potuto raccontare una storiella per farti sembrare colpevole e, credimi, lui le avrebbe dato ascolto. Che cazzo ti è passato per la testa?" mi rimproverò Harry. 

"Ha insultato sia me, che loro due. Che cosa potevo fare? Se quella là non avesse voluto scontrarsi contro di me, allora sarebbe stata zitta, invece ha preferito farmi incazzare. Sembra quasi che tu stia giustificando le sue azioni" sbottai io. Nella stanza calò il silenzio. Ho rischiato di beccarmi una punizione, ma ho anche fatto abbassare la cresta a quella stronza di Abbie quindi non mi pento di nulla. Finalmente qualcuno decise di rompere il ghiaccio: "C'è da dire che però mi sono divertito a vedere qualcuno sfidare la Valentine per la prima volta" disse Dan scoppiando a ridere, seguito da me e Viola. Quest'ultima disse: "Dopo oggi se ne starà zitta per un po', e magari scenderà anche dal suo piedistallo. E tutto questo grazie a Vick!"

Devo ammetterlo: mi sentivo come un supereroe e non me ne vergognavo affatto. Viola e Dan erano al settimo cielo, d'altronde ero a conoscenza del fatto che loro non erano mai andati d'amore e d'accordo con quell'arpia; però Harry sembrava pensieroso... quasi come se si trovasse su un altro pianeta.

"Heyy! Terra chiama Spencer, ripeto, Terra chiama Spencer" dissi, sventolando la mia mano davanti ai suoi occhi. "Posso parlarti un attimo... in privato?" gli chiesi, alludendo al fatto che non volevo che altre persone ci sentissero. Dan e Viola capirono al volo la situazione e ci lasciarono da soli; così ebbi l'occasione di iniziare una conversazione che ormai avevo rimandato fin troppe volte.

"Che cosa ti prende? Ho notato che da quando Abbie ci ha 'interrotto' ti comporti in modo strano, e non dire che non è vero perché hai pure cercato di difenderla poco fa"
"Non ho tentato di difenderla Vick..."

"Si invece! Non so che cosa sta succedendo tra voi due ma sicuramente c'è qualcosa. Quando mi hai evitato per una settimana (e Dio solo sa perché tu l'abbia fatto) ho saputo che sei stato fino a tarda sera a parlare con lei! Cosa posso pensare io? Che abbiate solo chiacchierato del più e del meno? Ma non farmi ridere. Se lei si è incazzata perché ti ha visto baciarmi ci sarà un motivo" esclamai, buttando fuori tutte le preoccupazioni che mi ero fatta fino ad adesso.
Ero sul punto di piangere, ma decisi di mostrarmi forte di fronte a lui. Harry se ne stava zitto, non parlava. Questo suo silenzio mi fece male, parecchio.

A quel punto feci per alzarmi ma lui mi prese il polso e mi avvicinò a sé. Che cazzo aveva in mente?
"Vick, la ragione per cui puoi essere certa che a me non piacerà mai Abbie è semplice: lei non è te" sussurrò. Dentro di me ci fu come un esplosione di emozioni, è una dichiarazione questa? Nah... o forse sì? Ero così confusa che non mi accorsi che in pochi attimi le sue labbra erano sulle mie, le nostre lingue si cercavano e, come magneti, non riuscivano a stare una distante dall'altra.

Quando si stese sul materasso, mi accoccolai sul suo petto mentre lui mi accarezzava dolcemente i capelli. Il mio telefonò vibrò un paio di volte, segno che qualcuno mi stava massaggiando, ma decisi di lasciar perdere e godermi quel momento tra me e Harry. Ogni volta che il suo corpo sfiorava il mio sentivo come dei brividi, speravo solo che lui non li avesse mai notati, anche perché di figure di merda ne avevo già fatte fin troppe.

Non so come, ma riuscii a prendere coraggio per porgli di nuovo la domanda della quale morivo dalla voglia di sapere la risposta: "Perché mi hai evitato?" sussurrai, ancora abbracciata a lui. Harry emise un risolino, cosa che non mi aspettavo; ci rimasi male perché per me quella domanda era davvero importante, non era una battuta. "In quella settimana volevo cercare di stare un po' da solo, per capire meglio cosa stava succedendo nella mia testa. Sai, una certa ragazza era appena entrata nella mia vita, e già non volevo che se ne andasse. Quella ragazza era Vittoria Hopes, non so se la conosci" scherzò lui: "Ti basta come risposta?" chiese poi. 

Quelle parole fecero fare una piroetta al mio cuore: "Si" risposi prima di schioccargli un bacio sulla guancia. Tutte le preoccupazioni che mi ero fatta si erano dissolte in un istante. Tipico di Vittoria: farsi troppi film mentali e poi scendere a conclusioni affrettate. Ero così contenta che gli chiesi di stare lì con me per un altro po' e lui non rifiutò la mia offerta; però dopo si fece tardi e arrivarono Viola e Lucy, così dovette tornare anche lui al suo dormitorio.

Prima di andare a dormire accesi il telefono per leggere i messaggi che mi erano arrivati prima. "RAGAZZE NON CI POSSO CREDERE!" esclamai dopo averli letti, facendo sobbalzare le mie due compagne. "Che succede Vick?" chiese Lucy curiosa. "Fra poco arriverà un mio amico dall'Italia!! Non vedo l'ora di presentarvelo, si chiama Filippo".

Filippo era uno degli amici più stretti che avevo quando abitavo in Italia, averlo qua sarebbe un po' come portare un po' di casa mia in Inghilterra. Stavo ufficialmente vivendo il giorno più bello della mia vita fino a quando Viola non disse una frase, che mi rimase impressa: "Come pensi che  la prenderà Harry?"

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Loads of love UwU

𝐋𝐢𝐭𝐭𝐥𝐞 𝐓𝐞𝐞𝐧 𝐋𝐨𝐯𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora