16. Brutte notizie

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Nel vedere la faccia di Spencer provai una soddisfazione impagabile. Probabilmente stava ancora assimilando il fatto che era stato un coglione e che mi doveva delle scuse, parecchie scuse. Si portò la mano sulla fronte e contorse la sua faccia in una smorfia, aveva capito che era nel torto e che io ero, indubbiamente, dalla parte della ragione.

Staccandosi dal bacio, Filippo notò che lo stavamo guardando, così sorrise e alzò la mano in segno di saluto. Mi diressi verso di lui e il ragazzo misterioso, lasciando Harry alle mie spalle. 

"Hey Vick!! Ti ho vista con Harnold, tutto a posto con lui?" mi chiese lui, con aria preoccupata.
"Si chiama Harry, non Harnold" gli dissi ridendo sotto i baffi: "Comunque ti racconto tutto dopo, anche perché adesso c'è qualcosa di più importante di cui parlare" risposi, ammiccando nella direzione del misterioso ragazzo, che per adesso aveva ascoltato la conversazione in silenzio, tenendo per mano Filippo.

"Oh giusto. Vitto, lui è Tom. Tom, lei è Vittoria, è italiana anche lei" ci presentò. "Piacere" mi sorrise Tom, stringendomi la mano. Guardai Filippo con una faccia come per dire "niente male questo ragazzo", ma tutto ciò che ottenni di risposta fu solo uno scherzoso sguardo di rimprovero.

"Quindi è lui il tuo famoso compagno di stanza? Avevo visto che ti si erano illuminati gli occhi mentre me ne parlavi" dissi a Fil in italiano, lui annuì, arrossendo.

Devo ammettere che Tom me lo immaginavo diverso: era alto, molto alto, con dei capelli castani un po' spettinati. Anche se a prima vista sembrava un po' intimidatorio, appena gli si iniziava a parlare si capiva che era una persona dolce. 

"Io devo andare. Anche perché penso che voi due abbiate cose più importanti da fare che stare qua a parlare con me, dico bene?" dissi facendogli l'occhiolino, per poi ritornare da Harry.
Non fu difficile trovarlo perché era rimasto esattamente dove lo avevo lasciato, immerso nei suoi pensieri: sembrava quasi che stesse avendo una conversazione con sé stesso. "Sei ancora vivo?" dissi schioccando ripetutamente le dita davanti al suo volto. Questo mio gesto sembrò farlo risvegliare: "S-sì pensi di sì, stavo solo pensando" disse lui ancora un po' confuso.

Fece per aprire bocca ma io lo fermai prima ancora che potesse parlare: "Di quello possiamo parlarne dopo, adesso pensiamo al progetto". Harry annuii, ma poco dopo scosse la testa e mi prese per il polso per farmi girare e permettermi di guardarlo negli occhi. "Vick, ho fatto una cazzata. Per colpa di un mio capriccio ho perso una delle persone a cui tengo di più... Si vede che Filippo è un ottimo amico e io ho sbagliato a giudicarlo, anzi, a giudicarvi senza sapere nulla sul vostro rapporto. Mi dispiace, te lo giuro, farò tutto quello che posso per rimediare e-"

"Ho detto che ne parleremo in un altro momento, adesso abbiamo altro da fare" dissi, prendendolo per mano. Grazie al mio gesto il suo sguardo preoccupato si addolcì, annuì sorridendo e iniziammo finalmente a finire il compito per il professore.

Nonostante il fatto che Harry non sapesse che a Fil piacessero maggiormente i ragazzi, aveva sbagliato a comportarsi in quel modo. Agire di istinto in quel momento non era stata una cosa giusta né nei confronti di Fil e né nei miei, considerato il rapporto che c'era tra me e Spencer. Tuttavia io non volevo che questo rapporto finisse... Se si era ingelosito era perché ci teneva a me, e appunto per questo aveva capito il suo errore e si era scusato. Per questa volta potrei dargli una seconda possibilità, sperando che non vada sprecata.

Consegnammo le foto a Mr. Smith che disse che avevamo fatto un eccellente lavoro e ci chiese di esporre alla classe i procedimenti che avevamo compiuto per arrivare ad un tale risultato. Finito il laboratorio, ogni studente mise a posto la propria attrezzatura e, salutando, se ne andò. Stessa cosa feci io. Mentre mi avviavo verso le scale, per tornare in camerata, sentii qualcuno toccarmi la spalla così mi girai e mi trovai davanti agli occhi Harry. Prima che potesse iniziare a parlare gli diedi un piccolo bacio sulle labbra, per fargli capire come stava la situazione. 

Come non detto, aveva ancora uno sguardo confuso; capendo la domanda che aveva intenzione di farmi gli dissi: "Non ti preoccupare, ti ho già perdonato". Sentendo quelle parole gli si illuminò lo sguardo: "Davvero?" chiese sorridente. Prima ancora che potessi rispondere mi abbracciò . Mi abbracciò talmente stretto che mi fece sollevare i piedi da terra. Tutti e due scoppiammo a ridere, ero così felice di riaverlo accanto... 

Ad un certo punto mi ricordai che avrei dovuto incontrare Michelle e Nat nella sala comune. Dopo che Harry mi salutò con bacio sulla fronte scesi le scale il più velocemente possibile, stando attenta a non inciampare: dopotutto io ero capace di inciampare pure sui miei piedi.

Mentre entravo in sala comune, trovai Nat e Michelle che si stavano dando un timido bacio: "Vorrei un premio come miglior Cupido" dissi scherzosamente, avvicinandomi a loro due. "Te lo avevo spedito, non ti è arrivato?" mi resse il gioco Nat, ricordandosi di quando le davo consigli per riuscire a mettersi con Michelle. Ci avviammo verso la caffetteria per mangiare qualcosa, ma entrando notammo che c'era Lucy seduta su una poltroncina, così ci avvicinammo a lei.

Vederla da sola era un evento più unico che raro, ma a guardarla meglio si capiva che era parecchio pensierosa, e anche un po' agitata. "Hey Lu', tutto bene? Sembri un po' scossa" le dissi sedendomi vicino a lei. Mi guardò, poi fece la stessa cosa con Nat e Michelle, che nel frattempo si erano sedute di fronte a noi: "In realtà no... Vi devo raccontare una cosa" disse in un sussurro.

"Quest'estate avevo fatto domanda per entrare in una accademia di moda, e a settembre avevo fatto un colloquio coi professori per capire se potevo entrare nella loro scuola. Purtroppo non mi presero, quindi voltai pagina e iniziai l'anno scolastico qui, come avevo fatto gli anni precedenti. Non ho più ricevuto notizie da questa scuola fino a questo pomeriggio: mi hanno comunicato che si è liberato un posto, e che spererebbero che lo occupassi io"

"Ma è grandioso! Non ne sei contenta?" esclamai, felice per lei. 

"Entrare nell'accademia per me è un sogno che si avvera, anche considerato che si trova a Parigi. Però c'è un problema... Il mio aereo per recarmi là partirà tra soli due giorni"

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𝐋𝐢𝐭𝐭𝐥𝐞 𝐓𝐞𝐞𝐧 𝐋𝐨𝐯𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora