Capitolo 18.

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Il nostro cameriere tornò a casa, triste per quanto gli disse Zayn qualche attimo prima, non immaginava affatto avesse qualcuno e che si stesse illudendo per niente, inoltre gli aveva fatto quei regali quindi qual'era il senso di quel gesto? Certamente la loro frequentazione non era iniziata in amicizia, anzi, in tutti i modi tranne che in quello, dato che sin da subito ci provò spudoratamente, ma aveva un fidanzato, quindi non riusciva a capire.

Dopo ricordò.

Ricordò che avessero iniziato a parlare non per un sincero volere del ragazzo dagli occhi azzurri, che il titolare magari si fosse lasciato sfuggire qualcosa che non avrebbe dovuto. Probabilmente era stato fidanzato per tutto il tempo in cui si sono conosciuti e lui, come uno stupido, aveva iniziato ad affezionarsi, parlando più di sé stesso e della sua vita. Evidentemente aveva avuto quel che voleva, ma esattamente cosa?
Non sapeva neanche lui cosa c'entrasse in tutta quella situazione, che colpe avesse e se in realtà fosse consapevole di queste sue azioni.

Decise che avrebbe fatto l'unica cosa capace di distrarlo, quello che sapeva fare meglio: osservare. Si vestì velocemente e prese il proprio quadernetto, dopodiché si diresse alla sua postazione da gioco e si nascose nel suo solito cespuglio, attendendo che il silenzio si rompesse ed accadesse qualcosa.
Neanche a farlo di proposito, passò solo una mezz'ora ed ottenne quello che volle, anzi forse anche un bonus in più dato che si trattava della persona con cui era arrabbiato. Erano il ragazzo dagli occhi azzurri ed il signor Malik, quest'ultimo si mise seduto su un tronco, accendensosi una sigaretta, mentre guardava il suo amico che poco alla volta iniziava ad innervosirsi:

-Sei rincoglionito?! Che cazzo vai a dire Harry di Lucas? Non stiamo neanche insieme e tu gli hai detto qualcosa su cui sai, perché ormai abbiamo capito un po' tutti com'è, si sarebbe costruito un castello! Sei un cazzo di minchione, io ti giuro ti prenderei a schiaffi! Ho fatto tanto per prendere la certificazione da casa sua, per portarla a Marcus e tutto il resto che già sai! Ora? Ora non mi parlerà ed io non potrò finire questo cazzo di casino, sai i problemi che sto avendo con Fizzy e mi serve, mi serve portare a termine questo piano.

-L'ho detto di proposito.

-Dio mio io giuro che ti uccido!

-Calmati gnomo che con la pala io ti metto sotto terra vivo. Devi smetterla. Hai preso la certificazione, puoi anche smettere di far soffrire Harry. Hai detto che tutti un po' lo conosciamo, io lo faccio e non voglio che tu testa di minchia arrivi sotto le sue coperte e poi lo lasci come un cazzo di cane. Ti è chiaro?

-Non è tuo amico, non lo conosci da due settimane.

-Tu invece che in due settimane ti sei preso una cotta come una sedicenne in calore invece, sei nella posizione di poter parlare?

-Lasciamo perdere.

-Ah ora non ti conviene continuare quindi, ovviamente, lasciamo perdere. Sai che sono abbastanza calmo di solito, ma giuro che se tu dicessi un'altra cosa di troppo ti tiro il cazzo da mezzo le gambe e lo lancio dove non posso dire. Hai fatto la tua parte, ora torna a scoparti quel tipo.

-Ci puoi giurare Malik.

-Finisci il tuo cazzo di lavoro da designer e poi sparisci dalla mia vista.

-Ricordati che ora fai il caro amico, ma la peggior parte spetta a te.

-No Louis, tu hai avuto quella più brutta. Lo hai illuso senza neanche mai provare ad aprirti veramente con lui, mostrargli qualcosa di sincero.

-Io gli ho detto cose che non sai, non puoi parlare se non hai assistito alle nostre conversazioni, non puoi parlare così perché una parte, anche se piccola, del mio cuore è rimasta a lui. Gli ho detto cose che neanche tu sai, a cui tengo più della mia stessa vita e tu questo non puoi neanche pensarlo perché quando eravamo solo noi due tu non c'eri. Chiaro?

-Io mai avrei preso in giro qualcuno però.

-Non ci siamo mai neanche baciati! Mi stai facendo una morale su qualcosa che non si è mai creato, su qualcosa che non è mai successo. Mi stai riempiendo di merda senza neanche che io lo abbia mai sfiorato!

-Sei mediocre, così tanto Louis. Serve avere un contatto fisico per creare qualcosa di forte? Sul serio? Basta me ne vado.

Dette queste parole, il titolare smise di ascoltare l'altro, dirigendosi sulla propria moto e partendo poco dopo, lasciandolo da solo. Si diresse a casa ed il nostro guardone sentì i propri sentimenti sotto i piedi, era così tanto deluso, al punto da doversi trattenere dal piangere.
Intanto il suo soccorritore, che in quel momento fece tutto tranne che aiutarlo, si stava disperando, chiamando velocemente qualcuno. Appena ebbe risposta iniziò ad urlare, dicendo che sarebbe ritornato a Manchester e che la propria parte l'aveva conclusa. Evidentemente, dall'altro capo del telefono vi fu qualche minaccia, o comunque qualche frase intimidatoria, perché Louis non poté far altro che sospirare e dire che sarebbe rimasto.

Quando lo vide andare via, rimase da solo per delle ore lì, sfogandosi con sé stesso.
Vi direte certamente che non ci fosse stato nulla tra i due, che effettivamente anche a livello emotivo non fossero così tanto legati, che dopotutto si conoscevano da poco, che era esagerato reagire in quel modo, perché effettivamente quella persona non aveva un ruolo importante nella sua vita, che inoltre lui già sapesse cosa volesse fare e che quindi fosse solo colpa sua se si fosse lasciato andare a qualcuno, d'altronde neanche fisicamente, che sin da subito lo ha usato per portare a termine qualche piano di cui lui sinceramente non ci aveva capito nulla.

Ma era la prima volta che si era sentito bene dopo... anni.

Louis era la prima persona che gli mostrò affetto, quel tipo di affetto che non ebbe mai ricevuto dalla vita, differente da quello che avrebbe potuto dare la famiglia, o un amico, che in realtà non aveva mai avuto quindi non capiva neanche cosa si significasse. Era solo tanto speciale.
Il nostro guardone è sempre stato solo, ogni giorno della sua vita piangeva nelle proprie coperte nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere qualcosa, anche le piccole cose fatte durante la giornata. Moriva dentro giorno dopo giorno, perché non aveva mai nessuno a cui scrivere quando era entusiasta di aver realizzato una nuova ricetta, o scritto qualche canzone, né tanto meno a cui dire di essere giù di morale, oppure in generale delle proprie sofferenze. Non aveva mai avuto qualcuno con cui provare piacere nei suoi momenti di gioia, o tristezza nei suoi momenti di tristezza.

Era solo e Louis, dopo avergli dato una minima speranza, lo aveva lasciato peggio di prima.

Mini angolo autrice.
Ecco il secondo di questa giornata, spero vi piaccia. <3

Watcher||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora