Come ho già detto, Harry venne a sapere la verità solo all'orario di chiusura, quando lui e gli altri due ragazzi che lavoravano nel bar, vennero chiamati dal titolare all'interno dell'ufficio. In quell'occasione i tre ragazzi ebbero modo di vedere il viso del ragazzo: capelli scuri, occhi altrettanto castani ed una leggera barba. Davvero affascinante. Ad Harry piaceva molto: gli piaceva quella piccola ciocca di capelli neri che ricadeva sul suo viso, il piercing al naso e le labbra né troppo sottili, né troppo piene.
-Lui è un mio cugino, il signor Malik per voi, mi sostituirà per un paio di settimane o forse anche mesi, io ho delle faccende da sbrigare e spero voi diate sempre il vostro meglio anche con lui, che in un modo o nell'altro cercherà di migliorare anche il nostro bar. Ha il consenso di apportare tutte le modifiche che vuole, quindi tranquilli. Per il resto, lascio si presenti lui.
Più che signore, il ragazzo rivolse un sorriso ai tre ragazzi ed il nostro guardone quasi giurò di morire, era sul serio perfetto.
-Grazie Tim. Non farò nulla di particolare, semplicemente ho intenzione di organizzare qualche piccolo evento che poco alla volta porterà ad ingrandire l'importanza di questo bar, che non è affatto male. Detto questo io direi che possiamo salutarci e vi auguro un buon riposo, perché da domani non ne avrete più.
Finito il suo breve discorso, prese la sigaretta appoggiata sull'orecchio, tirò fuori l'accendino dalla tasca e, seguito da Tim, uscì dal bar. Ovviamente anche i ragazzi lo fecero, abbassarono la saracinesca e dopo aver posato le chiavi, si diressero ognuno a casa loro. Casa si fa per dire nel caso di Harry, che appena salito in macchina, si diresse verso la sua postazione di gioco, portando con sé, per quella volta, un quadernetto dove scrivere delle note. Non lo aveva mai fatto prima, ma quella sera sentiva la necessità di dover scrivere qualunque cosa, anche se avesse solo dovuto descrivere la natura notturna gli sarebbe andato bene.
Infatti fu quello che fece per le prime ore lì, fino a quando non passò la mezzanotte.
Arrivarono due moto ed un'auto, tutti e tre i mezzi di un bel nero opaco, silenziosamente vennero parcheggiati. Il silenzio che li accompagnava era totale, anche quando le quattro persone scese dal loro interno ammucchiarono dei pezzi di legno, l'unico rumore che si poteva udire era quello dei rami che toccavano il suolo e successivamente quello del fuoco che ardeva, mentre poco a poco ricopriva tutto il mucchio, che da marrone diventava sempre più scuro. Quasi rilassante a dirsi.
-La situazione è questa ragazzi,- Harry per una seconda volta in quella giornata, sentì la voce del signor Malik, o almeno credeva fosse la sua, non ne era così tanto certo. -sono dentro, dobbiamo solo portare avanti il piano, niente che non sappiamo di dover fare.
-Certo,- questa volta a parlare una voce sottile, delicata, appartenente forse al più basso dei quattro, di cui però non poté identificare di viso, dato che si trovava esattamente con le spalle rivolte a lui. -adesso inizia il bello signori, mi raccomando, non facciamoci sfuggire nulla.
Disse sollevando leggermente il collo della birra, che stringeva in mano, verso i suoi accompagnatori, i quali, dopo una piccola risata, iniziarono a bere. Restarono a parlare di cose inudibili ad Harry dato il tono di voce e la lontananza, ma comunque rimase ad osservarli, vedeva quanto tra loro fossero confidenti, come ridacchiavano sottovoce, attenti a non alzare neanche di un po' in più il loro tono, come finivano il liquido contenuto all'interno delle loro bottiglie verdi e gli sbuffi di fumo che uscivano dalle bocche di solo due dei componenti del gruppo. Era quasi rilassante guardarli, anche se è un po' bizzarra da dire come cosa.
In un modo o nell'altro, solo verso le quattro di mattina li vide spegnere il fuoco e buttare le bottiglie insieme anche alla legna carbonizzata all'interno di una busta verde, che accostarono ad un albero. Montarono ognuno sui propri mezzi ed a quel punto Harry ebbe la conferma di aver sentito giusto, dato che il signor Malik era davvero presente in quel gruppo e quindi non si trattava dolo di una sua impressione. Ma ad attirare l'attenzione del nostro guardone, ci fu anche il ragazzo che, per tutto il tempo Harry non riuscì neanche mezza volta a vedere in viso, non che in quel momento stesse cambiando chissà cosa, dato che stava indossando un casco il quale copriva praticamente tutto.
-Ci rivediamo domani.- Sentì dire, vedendolo alzare la visiera dagli occhi, cosa che bloccò completamente il ragazzo dai capelli riccioluti, a causa dello stupore per la bellezza di quell'azzurro che avrebbe potuto descrivere in mille modi, ma che non avrebbe mai fatto per non cadere nella banalità di similitudini forse scontate.
Sta di fatto che, anche quando la figura misteriosa andò via, non fece altro che pensare ancora a quello sguardo. Non riusciva quasi a rendersi capace di quanto lo avesse ipnotizzato, insomma potrebbe sembrare anche esagerata questa reazione, ma sul serio non riuscì, neanche per un secondo, neanche sotto sforzo, a scacciare quel colore dalla sua mente. Perché? Era tutto ciò che si chiedeva, ma la risposta comunque non arrivava.
Sta di fatto che nonostante questo riuscì ad addormentarsi, facendo però a malapena tre ore di sonno a causa del suono della sveglia, la quale segnava le sette e trenta esatte.
•Altro mini angolo autrice.
Ciao ragazziii, spero vi stia piacendo, o almeno incuriosendo questa ff.
Detto questo, vi auguro una buona serata cuoricini buon 2021!
-Id <3
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Watcher||Larry Stylinson
FanfictionNelle zone lontane dai centri abitati, dove la gente meno si aspetta di trovarci qualcuno, c'è sempre una persona, un osservatore per precisione, ad osservare tutto e tutti. Harry Styles è uno di questi. Una notte però, si imbatte e si ritrova ad o...