Quando si fecero le due, quindi momento della pausa pranzo, il riccioluto diede le varie istruzioni su come tenere il locale in quelle ore, o almeno quelle che credeva ore.
I ragazzi sapevano che i cinque dovessero andare, quindi affidarono la gestione a Jacob e Michael, facendo sì che loro potessero successivamente andare via.
Si diressero in quella postazione da gioco che il nostro guardone abbandonò per un bel po' e che voleva assolutamente non rivedere più, mentre il biondo rimase nascosto in un'altra parte sempre di quello spazio verde.
Si sistemarono e semplicemente aspettarono l'arrivo dei due, il cameriere al sol pensiero si ritrovò nella stessa situazione di ansia del pomeriggio precedente. Aveva paura per suo padre, anche se effettivamente biologicamente non lo fosse, lo amava come tale, perché fu lui la prima persona a cui rivelò la propria sessualità e capì senza dire niente, fu con lui che imparò come rimettersi in piedi dopo essersi fatti male, con lui fece la prima passeggiata in bici e tante altre cose che lo aiutarono ad arrivare alla persona che era in quel momento.
Una lacrima si fece spazio sul suo viso, scorrendo velocemente, arrivando solo a metà guancia, interrotta però dal pollice del ragazzo dagli occhi azzurri, che delicatamente, dopo aver asciugato la lacrima, posò le labbra sulle sue.-Ti amo e lo farò per sempre.
-Ti amo e lo farò per sempre.
Il nostro guardone non riuscì a dire un semplice anche io, quelle parole valevano così tanto e non si può rispondere ipocritamente con un semplice "anche io".
I due ormai non potevano stare l'uno senza l'altro ed un eventuale separazione sarebbe lacerante per entrambi, che ormai non riuscivano a vedere la propria vita distanti.
Però avrebbero scoperto come sarebbe andata a finire, solo vivendo quel momento: arrivò l'auto che riconobbe come quella di Robin, dopo quella che capirono fosse di Marcus. I due iniziarono a discutere e si ritrovarono ad assistere a qualcosa di così confusionario e veloce, che non gli permise di capire molto, tranne del fatto che il loro parlare, mano a mano, divenne sempre più acceso, sempre più fomentato.
Il designer, vedendo quanto stesse accadendo, poté fare l'unica decisione che gli era praticamente possibile da compiere, quindi prese la propria pistola, già caricata, aspettando il momento esatto per poter agire.-O mi ripaghi, o distruggo tutto ciò che hai qui! Con le mie stesse mani, ti farò la vita a pezzi, me la pagherai per avermi tolto ciò che mi spettava!
-Lo faresti comunque! Tu uccideresti comunque tutti, è quello il punto.
Il capo, si diresse verso il cespuglio, mostrando le figure della nostra coppia, che seriamente morirono dentro, quasi tremavano dalla paura, le loro gambe ormai erano una parte del corpo completamente separata.
Li fece mettere uno di fronte all'altro, alzando poi il braccio dove il più grande stringeva ancora salda la pistola, quest'ultimo cercò di ribellarsi, ma la sua forza era decisamente maggiore, non fu nella possibilità di potersi spostare, né di protestare. Venne bloccato in un attimo.-Quei due figli di puttana mi hanno abbandonato, ma so perfettamente che voi foste a conoscenza di tutto, che ingenui siete...
-Togli le mani da dosso a lui, è una questione tra noi, adulti e lasciamo stare questi due ragazzi, per favore.
-Uccidilo.
-No! Mai. Io a contrario tuo nella mia vita ho amato e sto amando, lo farò sempre, lo amerò per sempre e tu non potrai rovinare questo.
La presa dell'uomo ancora salda sulla mano del ragazzo dagli occhi azzurri, si iniziò a sentire ancora di più la paura.
Morì dentro quando quella presa così violenta gli fece premere il grilletto e quasi svenne.
Sembrò tutto così insensato ed innaturale in quel momento, vedere come venne premuto il grilletto verso il riccioluto, mentre il più grande svenne, quasi come se fosse stato lo scenario di un film, sembrava finto ma intanto successe.
Successe poi che Robin letteralmente spinse a terra il nostro guardone, prendendosi non uno, ma più colpi dalla pistola che l'uomo strappò dalle mani del designer appena perse completamente i sensi.Alle loro spalle, la polizia arrivò velocemente, prendendo quell'uomo spregevole e spingendolo all'interno dell'auto. Questo avvenne perché durante il momento della disputa, il ragazzo irlandese rimasto nascosto per tutto il tempo, decise di telefonare saggiamente, in modo da evitare catastrofi.
In realtà, purtroppo per il padre del riccioluto non vi fu niente da fare.
Il ragazzo però si avvicinò al corpo, ormai all'estremo e vicino al massimo esaurimento della sua forza, il piccolo gli accarezzò il viso, mentre piangeva disperatamente, con il cuore infranto, con l'anima a pezzi.
Aveva perso il suo primo migliore amico, la sua figura paterna, un maestro ed allo stesso tempo colui che non gli aveva dato la vita, ma la possibilità di capire cosa essa fosse, che è forse la parte più importante di essere un genitore. Lo strinse e per qualche attimo, fu certo di sentire quel piccolo gesto ricambiato.-Dici a tua madre e tua sorella che le amo con tutto me stesso, amo te. Non vivete nel dolore, ti prego... passate avanti, non fermatevi a questo. La vita è così bella e lo sai anche tu Harry, lo sai specialmente ora che hai trovato l'amore. Ama, ama il più possibile e fa capire al mondo intero che solo con l'amore si può andare avanti, solo con il rispetto e la gentilezza... ti prego...
-Te lo prometto, te lo giuro che lo farò, te lo giuro, ma tu resisti, adesso arriva l'ambulanza.
-Fallo, ascoltami e fallo.
Dopodiché, anche quel lento respiro venne a mancare e gli occhi di quella che fu una figura veramente importante, si chiusero. La sua importanza divenne maggiore da quel momento, anche se non più con le proprie parole, o la propria presenza fisica.
Il ragazzo dagli occhi azzurri si riprese e velocemente si avvicinò all'altro, stringendolo e sentendo il suo dolore, condividendolo e soffrendo con lui.
Le urla furono strazianti, quel giorno il cielo ebbe la prova del dolore di un semplice ragazzo di venti anni, coinvolto in qualcosa di assolutamente molto più grande di sé, capace di non sopportare, per la debolezza, per la giovane età e per essersi visto strappare ciò a cui teneva.Il dolore è uguale per tutti, forse è quello che ci aiuta ad andare avanti, che ci aiuta a formarci, certo, i momenti belli sono importanti, sono parte della nostra vita, ma è il dolore che ci forma come persone.
E nel dolore non vi sono differenze, se si soffre, le lacrime, le urla o il totale silenzio, non vanno criticati, ma capiti e condivisi.Mini angolo autrice.
Ho pianto nel scriverlo, spero vi piaccia.
-Id.
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Watcher||Larry Stylinson
Hayran KurguNelle zone lontane dai centri abitati, dove la gente meno si aspetta di trovarci qualcuno, c'è sempre una persona, un osservatore per precisione, ad osservare tutto e tutti. Harry Styles è uno di questi. Una notte però, si imbatte e si ritrova ad o...