Capitolo 47.

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Il mattino seguente, quando il designer aprì i propri occhi, sentì il suono delle notifiche del cellulare suonare incessantemente.
Si chiese i messaggi da parte di chi fossero ed iniziò persino a preoccuparsi del fatto che qualcosa potesse andare storto, ma quando sbloccò lo schermo, abbassò la tendina e vide da parte di chi fossero i messaggi, cambiò completamente idea: vide che essi fossero tutti da parte dell'irlandese, che non si sa come, venne a sapere il fatto che fosse non la prima, ma la seconda volta in cui lui ed il riccioluto dormirono insieme. Scriveva dei messaggi parola per parola, sapendo che solo in questo modo il ragazzo dagli occhi azzurri avrebbe preso il cellulare ed avrebbe risposto.

"Niente sesso, ma poi che cazzo te ne frega!"

"Certo che mi frega! XD"
"Siete miei amici, voglio sapere se scopate!"
"A parte gli scherzi, come sta Haz?"

"Perché non hai scritto a lui? -.-"

"Non volevo svegliarlo, rispondi tappo."

"Tappo a chi?!"

"Mi dici o no se il mio amico sta bene?"

"Ieri ha avuto una crisi, ma ora tutto bene. Appena siamo arrivati a casa si è calmato ed abbiamo dormito. Niente di più, niente di meno."

"Niente di più?"

"E niente di meno."
"Okay forse qualcosa c'è."

"Lo sapevo! Dimmi subito."

"Abbiamo parlato del nostro rapporto e di come c'è il bisogno reciproco di uno e dell'altro. Porca troia ti giuro ne sono innamorato perso."
"Manda questo screen e ti stacco le palle."

"Ma ti sembro il tipo? Ma per chi mi hai preso?"

Neanche il tempo di leggere quel messaggio, che si sentì una notifica dal cellulare del nostro guardone. Il più grande sorrise divertito, ma fece finta di niente ed andò in cucina, iniziando a preparare la colazione, in realtà prepararla tra tante virgolette, perché sapendo delle sue capacità culinarie, decise di mettere al di sopra di un vassoio solo merendine già pronte, insieme anche al latte, cereali e delle fette biscottate alla cioccolata. Finito di sistemare tutto quanto, tornò nella camera e fu piacevolmente sorpreso di trovare il riccioluto già sveglio, quindi posò la colazione avanti ad entrambi e gli diede un bacio sulla guancia. Il più piccolo fece un piccolo sorriso, non mostrando i denti, soprattutto perché ancora assonnato e si avvicinò a baciargli la guancia.
Dopo tutto quel tempo ancora non si erano dati un bacio.

-Grazie mille, Lou.

-Prego, piccoletto. Oggi abbiamo il turno di mattina a bar, stasera ti porto in un bel posticino.

-Ah giusto, ora lavori anche tu al bar. Ma come mai? Non lavori più come designer?

-In questa settimana non ho clienti, però vorrei continuare a lavorare ed a Zayn serviva una mano, tutto qui.

-C'è qualcosa che mi puzza in tutto questo, ma va bene, mi farò andare questa versione. Mangiamo!

-Non ho preparato io.

-Tranquillo, Lou. Hai comunque sistemato tutto e preparato per mangiare qui, è perfetto direi!

Gli diede un altro bacio sulla guancia ed iniziarono a fare colazione: il più piccolo, addentò un cornetto con della cioccolata al suo interno, caldo perché evidentemente riscaldato dal designer poco prima, sorseggiò del latte e provò anche il caffè. Il ragazzo dagli occhi azzurri, bevve solamente il caffè, mangiando il cornetto e le fette biscottate.
Si chiesero a vicenda come avessero dormito e dopo essersi assicurati che entrambi stessero bene, si alzarono dal letto ed iniziarono a prepararsi per andare a lavoro.
Dato che i vestiti del riccioluto della sera precedente erano sporchi, si fece prestare un paio di jeans ed un maglioncino bordeaux, con una striscia centrale, formata da due bande sottili nere ed una centrale bianca. Mise le converse che aveva la sera precedente ed aspettò che anche l'altro ragazzo si vestisse: prese un pantalone nero, mise una maglietta nera a collo alto al di sotto, indossando in fine una giacca del medesimo colore, con delle fasce gialle e viola, che si dividevano sulle maniche e sul petto, della celebs clothes ed al di sotto delle rebook bianche. 
Quando furono pronti, uscirono dalla casa mano nella mano, andando subito dopo in auto. Una volta all'interno di essa, misero le cinture di sicurezza, accesero lo stereo mettendolo sulla loro stazione preferita ed andarono a lavoro.

-Quel Brian deve sparire.

-Okay, forse ti racconto qualcosa... Brian ieri già sapeva di me e te, quindi mi ha aiutato solo a farti ingelosire, infatti per questo quando mi sono sentito male non è venuto, sapeva lo avresti fatto tu.

-Oh... quindi, sì insomma, siete amici adesso?

-Mhmh, amici.

-Sicuro, sicuro al cento per cento?

-Al cento per cento.

-Va bene, meno male. Okay be', scendi, siamo arrivati piccoletto.

Tolsero le cinture di sicurezza e scesero dall'auto, che il designer si assicurò di chiudere ed appena fatto ciò, si diressero all'interno del locale. Quella volta però il più grande fece ciò che avrebbe voluto fare già la sera precedente, ovvero camminare con il riccioluto mentre gli teneva la mano sul fianco. Lo fece sentire soddisfatto farlo.
Una volta arrivati dietro il bancone misero entrambi i grembiuli ed iniziarono a lavorare, aiutandosi a vicenda, anche per evitare che il ragazzo dagli occhi combinasse dei danni, catastrofico com'era.
Intanto il ragazzo irlandese li punzecchiava poco alla volta, chiedendo cosa avessero fatto, prima ad uno e dopo all'altro, oppure cosa si fossero detti. Sapevano entrambi i ragazzi che il biondo lo facesse perché la sua curiosità, sincera, era data dall'affetto che provava per entrambi.
Fattesi però le cinque del pomeriggio, il nostro guardone ed il ragazzo dagli occhi azzurri si diressero nell'ufficio del titolare, il quale, seduto accanto al ragazzo dai capelli castani, faceva dei conti riguardo delle consegne di alcuni prodotti.

-Uhm Zay, io ed Haz dovremmo andare, sai... per quella cosa che ti ho detto.

-Ah sì, Lou visto che non mi hai detto nulla di preciso vi ho spostato nel turno di domani sera, penso vada bene, no?

-Perfetto. Grazie mille, ciao Zay, ciao Lee.

-Ciao ragazzi!

Dopo aver salutato quindi, i due si diressero insieme verso l'auto ed il più grande spiegò al più piccolo che dovessero prendere dei vestiti di ricambio per il giorno dopo.
Quindi andarono a casa del secondo, presero uno zaino ed il nostro guardone mise all'interno di esso un paio di skinny jeans, insieme ad una maglietta a mezza manica nera dei rolling stone. Decise anche di cambiarsi, indossando sempre uno dei propri skinny jeans neri, una camicia, in realtà quasi trasparente del medesimo colore, una bandana verde nei capelli ed i suoi amatissimi stivaletti beige in camoscio.
Appena pronto, andarono a casa del primo, che si cambiò e mise una maglietta aderente a collo alto, completamente nera, degli skinny jeans anche lui ed una giacca calda del medesimo colore, indossò in fine delle vans classi ed invece mise nello zaino una felpa bianca, insieme ad un pantalone da tuta color senape.
Salirono in macchina, accesero lo stereo ed ascoltarono della musica.

-Dove mi porti?

-Ricordi quanto ti dissi che per tutto quel problema del passato, non potemmo andare in una spa, ma in un campeggio?

-Sì, lo ricordo.

-Bene, ora ti porto nella spa, piccoletto.

-Wow Lou! Grazie.

Gli diede un veloce bacio sulla guancia ed il designer ne fu veramente contento, era tutto perfetto e sarebbe semplicemente trascorsa la serata divinamente.

Watcher||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora