〆3.

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Era passata una settimana.

E Taehyung pareva impiegare parecchio tempo nel godersi le sue sigarette davanti alla porta d'entrata, desiderando di vedere lo stesso sconosciuto chiuso e timido il cui portachiavi era ancora in tasca, con la speranza di poter essere consegnato al suo proprietario.

Per poco gli occhi non gli uscirono fuori dalle orbite quando lo vide dall'altra parte della strada. Perciò lanciò la sigaretta a terra e attraversò la strada per raggiungerlo. "Ciao!" Lo salutò Taehyung, forse un po' troppo entusiasta tanto che l'altro sobbalzò sul posto, sorpreso.

Si prese un secondo. "Ancora tu?" domandò.

"Sei tu a camminare vicino al mio negozio, forse dovrei essere io a chiedertelo." le labbra del minore si unirono in una linea retta e così Taehyung si schiarì la gola. "Hai dimenticato una cosa al bar l'altro giorno e io mi sono sempre dimenticato di restituirtela, quindi ecco a te."

Tirò fuori la mano a palmo aperto verso di lui, aspettando e Taehyung ci posò sopra il portachiavi.

Gli ci vollero alcuni secondi prima di sentirlo con le dita e una volta identificata la piastrina appesa al portachiavi, rimase sorpreso. "Come... come hai detto che ti chiami?"

"Taehyung." sorrise. "E tu?"

"Perchè importa? Io te l'ho chiesto solo per essere in grado di ringraziarti in maniera appropriata." Taehyung fece un passo indietro. "Grazie per averlo tenuto e per avermelo ridato, Taehyung."

E con quello, si voltò in direzione della strada che stava percorrendo in precedenza e se ne andò. Taehyung non riuscì nemmeno a trovare qualcosa da dire, chiamarlo o perfino pronunciare un breve saluto. Si limitò a ridacchiare divertito e in qualche modo, rimase perfino intrigato.

C'era semplicemente qualcosa riguardo quel tono brusco che funzionava più come uno strattone piuttosto che come una spinta.


Mentre spingeva la porta del bar per aprirla, Taehyung riuscì a sentire il proprio stress svanire lentamente. Profumava di pasticcini freschi, caffè. Profumava perfino di accogliente. I suoi piedi si bloccarono non appena riconobbe la figura di fronte alla cassa intenta ad ordinare e così si precipitò in quella direzione mentre tirava fuori il portafoglio.

"Sarebbero due dollari e cinquanta, signore." lo informò la cassiera.

"Ecco qua." Lo interruppe Taehyung prima ancora che potesse tirare fuori il proprio denaro. "Ne faccia due, se non le dispiace." la donna annuì e aggiunse l'ordine del maggiore alla macchinetta.

Il minore di fronte girò il collo il necessario per annusare in maniera silenziosa, percependo il profumo forte dell'acqua di colonia appartenente a Taehyung. Lo riconobbe, anche se era già stato in grado di distinguere la sua voce. "Sto iniziando a credere che in realtà mi stai seguendo." disse.

"Vengo spesso qui, è vicino al negozio." lo sconosciuto si limitò a fare un verso a bocca chiusa, allontanandosi. "Vuoi sederti? Per un caffè?"

"Io- D'accordo..." Taehyung rimase leggermente sorpreso dalla rapida accettazione e pensò di aiutarlo ad arrivare al tavolo, ma poi giunse alla conclusione che all'altro non piaceva essere aiutato, quindi si limitò a seguirlo in silenzio verso qualsiasi tavolo in cui avrebbe avuto voglia di sedersi.

Entrambi erano silenziosi dopo aver scelto le loro sedie e Taehyung si mise seduto di fronte a lui. Si morse l'interno guancia, incerto su come iniziare una conversazione. Era difficile trovare qualcosa quando tutte le risposte che aveva ricevuto erano state così fredde, non sapeva cosa fosse giusto da dire e perciò rimase in silenzio.

𝐆𝐔𝐈𝐃𝐄 𝐌𝐄 𝐓𝐇𝐑𝐎𝐔𝐆𝐇 𝐓𝐇𝐄 𝐃𝐀𝐑𝐊 | TAEKOOK (Traduzione Italiana) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora