〆8.

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Taehyung lasciò andare la mano del minore una volta che furono di fronte a casa sua ma quest'ultimo la afferrò di nuovo. "Vuoi...entrare dentro?" Gli chiese.

"Oh, sì...ven—"

"Aspetta...ehm, non fraintendere...io non—intendo, non intendevo in nessun'altro modo che non significhi uscire con un amico." Si affrettò a dire lui, le sue guance diventarono rosse e le sopracciglia di Taehyung si sollevarono di scatto.

"Non ho pensato a nient'altro." Lo rassicurò. "Perchè hai pensato ad una cosa del genere?"

"Perchè una volta delle persone hanno pensato che intendessi quello e— non era così. Quando li ho rifiutati se ne sono andati ed erano gli ultimi amici che avevo quindi..non voglio che accada anche con te, per questo voglio assicurarmi che siamo della stessa idea." Spiegò Jungkook a testa china.

"Dimmi i nomi." Il minore a quel punto sorrise di una risatina leggera. "Sei mio amico, non penserei mai una cosa simile con te, non preoccuparti."

Jungkook non fu sicuro del perchè non riuscì a tenerselo per sé. "Beh, entra." Lo invitò ad entrare mentre apriva la porta. "Lascia le scarpe qui o mia madre ucciderà entrambi se sei ancora qui e lei arriva."

Taehyung fece come richiesto e osservò divertito come Jungkook allineava le sue scarpe quasi perfettamente sulla scarpiera. Trovava stupefacente il fatto di come potesse essere attento a tutto — o quasi — quello che faceva, senza nemmeno vederci.

Entrambi si sedettero sul letto, Jungkook lasciò cadere a terra il suo bastone accanto ad esso e Taehyung si guardò intorno. La stanza aveva un aspetto semplice, le decorazioni non erano molto elaborate e non ne fu esattamente sorpreso. I muri erano vecchi, quello alle spalle del letto era totalmente nero mentre gli altri erano bianchi e tutto il resto era dipinto con quei due colori monocromatici.

A giudicare dal modo di vestire di Jungkook, probabilmente quei due colori erano una sua scelta personale.

Uno dei muri attirò l'attenzione di Taehyung quasi immediatamente. C'era solamente una scrivania e alcuni scaffali ma ciò che conquistò i suoi occhi furono alcuni vecchi vinili. Da quella distanza non riuscì a scorgerne gli artisti ma era un gran bel tocco; l'avevano catturato.

"Questi album sono fottutamente belli." Si complimentò.

"Oh, davvero? Li ho appesi un paio d'anni fa...ad essere sincero ce ne sono alcuni di cui non conosco nemmeno i gruppi, appartenevano a mio padre una volta." Gli spiegò Jungkook con un sorriso. "Non so qual è il tuo genere musicale ma...probabilmente potrebbero piacerti."

"Mi piace tutto ciò che comprende una buona batteria o una bella chitarra."

"Il Jungkook emo delle superiori starebbe sbavando." Taehyung rise e notò la televisione, posta sul muro di fronte. Quello poteva essere un buon modo per passare il tempo, pensò.

"Dov'è il telecomando?" Domandò.

"Mi hai appena chiesto di localizzare qualcosa? Seriamente?" Chiese in risposta Jungkook, togliendosi gli occhiali da sole per poi appoggiarli sul comodino. Taehyung non poté fare a meno di sorridere a quel gesto, felice di come Jungkook si sentisse a suo agio, abbastanza da stare senza.

"Te l'ho chiesto perchè magari potresti avere un luogo specifico in cui lo tieni."

"No, lo perdo ogni volta." Ridacchiò.

"Ti piace guardare le televisione? Possiamo fare qualcos'altro dal momento che tu...sai, non puoi veramente guardare ciò che vedremo." Domandò Taehyung, cercando di essere attento all'argomento. Il minore si limitò a scrollare le spalle.

"Ho le orecchie."

"Sì, le hai." Il maggiore annuì.

"Perciò ci sento." Spiegò.

"Lo spero." Taehyung ridacchiò. "E' per caso un sì alla televisione, allora?"

"Sì, cerchiamo il telecomando." Gli indicò Jungkook, cominciando a palpare il materasso, nella speranza di trovarlo. Taehyung si alzò in piedi per guardare intorno al letto e si allarmò non appena sentì un tonfo sordo e un gridolino.

"Oh merda, stai bene?" Chiese, mettendo da parte le preoccupazioni non appena sentì la risata del minore. "Bene, spero che il pavimento sia comodo." Jungkook rise perfino di più.

"Stai zitto!"

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"Qui, vieni qui." Taehyung lo guidò con la voce dopo che Jungkook scese dall'auto e lo aiutò ad avanzare. Il minore rimase leggermente sorpreso non appena due mani lo afferrarono per la vita e lo fecero salire sul cofano dell'auto.

Afferrò la scatola dentro cui sapeva ci fosse la pizza, ne tirò fuori una fetta e ne prese un morso. "Puoi spiegarmi cosa vedi?" Gli chiese.

"Uhm...beh, è quasi notte, siamo sulla cima di una collina...ci sono alcuni alberi intorno a noi. Siamo in grado di vedere tutta la città da qui e c'è così tanto silenzio che sembra di stare in un altro posto....il cielo è un po' arancione e un po' rosso in questo momento, dato che il sole sta inziando a tramontare." Taehyung cercò di fare del suo meglio per spiegargli ciò che vedeva e osservò Jungkook masticare il proprio cibo silenziosamente.

"Da una scala da zero a dieci...quanto consideri bello il panorama?" Gli domandò Jungkook, improvvisamente fin troppo sicuro di sé. Il maggiore rimase positivamente sorpreso e gli diede una gomitata, sentendosi timido. Jungkook sorrise tra sé e sé, contento del fatto che fosse in grado di dire ciò che gli passava per la mente senza doverci pensare troppe volte.

"Il vento che senti sta facendo volare via alcune foglie dagli alberi, in realtà è molto carino. Ameresti vederlo." Si voltò in direzione del minore, il cui sorriso non aveva ancora lasciato le sue labbra. Era minuscolo però era lì, onesto. "Che c'è?" Gli chiese Taehyung in un sussurro. "Perchè sorridi?"

"Io...ehm— mi piace ascoltarti parlare. Mi piace la tua voce. Molto."

"E'— è solo una voce." sentì le proprie guance accaldarsi. Jungkook non gli aveva mai fatto un complimento finora, o almeno, non uno di quel tipo. Talmente sicuro di sé e precoce.

"No, non lo è. E' molto profonda e— calmante." Chiarì Jungkook, voltandosi verso di lui. Taehyung rimase stupito quando una mano trovò il proprio posto sulla sua gola, attorno al pomo d'Adamo. "Ehm." Mormorò. "Pensavo fosse più prominente, e in realtà...devo dire che non rispecchia la tua voce."

Il respiro di Taehyung accelerò e il minore premette su un lato del collo. Innocentemente, accidentalmente, ne era certo...ma l'altro fu comunque costretto ad afferrargli il polso per allontanarlo. "Non farlo."

"Cos—Perchè...?"

"Mi eccita." Ci volle un secondo prima che Jungkook capisse cosa intendeva veramente l'altro e quando lo fece, le sue guance diventarono rosse.

"Oh mio Dio, mi dispiace." Si passò una mano sul volto. "Non lo sapevo."

"Va bene." Taehyung ridacchiò all'improvvisa timidezza, accostata alla sicurezza di pochi minuti fa. "Quindi, dovrei continuare a descriverti il panorama?" Il minore annuì, un po' troppo adorabilemente, pensò l'altro...infilandosi in bocca dell'altra pizza.

Jungkook era un piacere da frequentare.

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𝐆𝐔𝐈𝐃𝐄 𝐌𝐄 𝐓𝐇𝐑𝐎𝐔𝐆𝐇 𝐓𝐇𝐄 𝐃𝐀𝐑𝐊 | TAEKOOK (Traduzione Italiana) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora