Capitolo 9

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Si potrebbe che io pensare che fossi arrabbiata per via del ronzio incessante che mi svegliò presto nel fine settimana, ma quando gemetti sul cuscino e fui colpita dal profumo di Lauren, e ricordai il braccio che mi aveva avvolto in vita, niente potè cancellare il sorriso del mio viso.

I ricordi della scorsa notte mi tornano in mente (anche se non è che se ne fossero andati da tempo considerando che l'ho sognato tutta la notte). Ricordo come mi ha fatto sentire così desiderata. Ricordo lo sguardo sul suo viso quando le fui esposta per la prima volta. Ricordo come mi ha toccata, quanto le è piaciuto toccarmi. E poi ricordo come dopo tutto ci è venuto naturale: lavarci i denti insieme, andare a letto e Lauren che mi prendeva tra le sue braccia. Ancora mezzo addormentata sto sorridendo nel cuscino di Lauren.

Ma non ha ancora spento quel cazzo di allarme.

"Lauren," le spingo il gomito contro il braccio, cercando di svegliare la donna dal sonno. "Lauren," gemo un po' più forte.

"Hm?" Lei risponde assonnata, seppellendo ulteriormente il suo viso nel mio collo. Mi sono addormentata rannicchiata nel suo petto e mi sono svegliata di nuovo con il suo cucchiaio, come aveva fatto quella mattina che Dinah ci aveva beccate, il suo corpo stretto al mio e un braccio avvolto possessivamente intorno alla mia vita.

"Allarme"

"Hm?"

"Lauren. Spegni il tuo dannato allarme."

"Sì, signora," Lauren si gira leggermente e allunga una mano dietro di lei per spegnere la fonte del mio fastidio, la posizione fa sporgere il suo bacino verso il mio sedere; la sua durezza mattutina diventava più prominente. Non le ci vuole molto a spegnere l'allarme e crollare sul letto accanto a me, non avvolgendomi più le braccia, invece strofinandosi gli occhi stancamente.

Non mi soffermo sul fatto che già mi manca il suo calore, la sua vicinanza e le sue braccia avvolte saldamente intorno a me, e mi volto verso di lei, sdraiata sul fianco.

"Perché la sveglia è suonata nel fine settimana?" Chiedo ficcanasando, ancora irritata per essere stato svegliata così presto. Smette di strofinarsi gli occhi e si gira anche lei di fronte a me. "Non hai lavoro, vero?"

"A volte il mio capo mi trascina dentro nel fine settimana, ma non oggi. Oggi ho progetti diversi", spiega con apprensione.

"Ma è così presto."

"Camz, sono le 9 del mattino. Non è presto!"

"Che cosa? Mi stai prendendo in giro. Vivo con due bambine e riesco ancora a mentire meglio di così nella maggior parte dei fine settimana", spiego, cercando di ignorare il fatto che con le nostre gambe intrecciate, la sua coscia è molto vicina al mio centro nudo - e anche il suo pene non è lontano .

"Beh, questa è probabilmente l'ultima volta che mi alzerò, quindi è meglio che ti ci abitui!"

"Che mi abitui? Stai insinuando che passare la notte insieme sarà un evento normale?" La stuzzico, sorridendole quando le sue guance si colorano di rosso. Il mio sorrisetto però è stato rapidamente rimosso quando ha iniziato ad attaccarmi i fianchi con le dita, probabilmente ricordando dalla scorsa notte quanto sono sensibile. Sono sensibile anche in altri luoghi, ma lei si è opportunamente dimenticata che...

Non ci vuole molto perché le sue dita si sollevino e mi liberino dalla loro presa, ma è allora che mi ritrovo seduta sulla sua pancia, chinandomi su di lei e riprendendo fiato. Dopo averla respinta, mi trovo sopra di lei, bloccandole le braccia sul cuscino ai lati della testa. Non mi viene in mente che sia chiaramente molto più forte di me, ma in qualche modo la trovo sottomessa con me sdraiata su di lei adesso.

The donor || Camren G!P || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora