Capitolo 26

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Lauren POV

"Ti amo piccola."

Pensavo che la donna tra le mie braccia si fosse addormentata tra le mie braccia, da qui il mio pronunciare le parole che non ero ancora pronta a dirle quando era sveglia. Non so quando ho iniziato ad amarla, ma so che mi stavo decisamente innamorando di lei anche prima del weekend del mio compleanno, prima della nostra prima volta insieme. Ho pensato che fosse giusto dire che l'amavo. Sapevo che allora non avrebbe avuto obiezioni; dicendomi che è troppo presto per dire cose del genere, dicendomi che non la pensa allo stesso modo. Ma poi parla e so che le mie supposizioni sul suo sonno erano sbagliate. So che le mie supposizioni sul suo rifiuto di me potrebbero essere vere quando la sua risposta è qualcosa di anticipato e non sperato.

"Lauren, dobbiamo parlare." 

E poi le mie braccia si stringono intorno a lei. Perché ho dovuto dire che l'amo? Non avrei potuto aspettare che il momento fosse più appropriato? Quando sapevo dove mi trovavo in termini di emozioni? Quando non mi ha appena rivelato di aver baciato la sua fottuta ex ragazza? E se pensasse che lo sto dicendo così non la perdo a causa di Abbey? Voglio dire, non voglio affatto perderla, ma ci sono altre ragioni per il mio amore oltre a sentirmi minacciata che mi lascerebbe per qualcuno perfetto come la bionda.

"Lauren?" La giovane donna solleva il viso dal mio petto per guardarmi, i suoi occhi castani nuotano con i suoi nervi. Mi schiarisco la gola per nascondere il soffocamento preventivo nella mia voce e sbatto le palpebre più velocemente del solito per respingere le lacrime minacciose.

"Certo che possiamo. Forse dovremmo uscire prima? " Suggerisco, riferendomi alla vasca da bagno tiepida in cui siamo state sedute per quella che deve essere quasi un'ora. Camila annuisce frettolosamente e si libera dalle mie braccia, alzandosi con cautela ed uscendo dalla vasca. Non posso fare altro che ammirare il suo corpo mentre lo fa. Soprattutto in una situazione come questa in cui si profila la possibilità di perderla. Invidio le goccioline d'acqua che le accarezzano la pelle.

Camila si avvicina al portasciugamani, avvolgendosi in quello più caldo che ha trovato e ne porta un altro tra le braccia per me. Si è girata di fronte a me, ancora assicurandosi l'asciugamano intorno al suo corpo e so che sta aspettando che io segua la sua richiesta ed esca dalla vasca. Il chiaro momento di esitazione mi lava il viso e lei cerca di nascondere il suo sbuffo, ma lo sento ancora, e lei con riluttanza si allontana da me e si dirige verso la porta, concedendomi la privacy che ho sempre richiesto.

"Camila." La chiamo per nome e lei si volta di nuovo, con la confusione evidente sul viso. Ci vogliono pochi secondi. Hai solo bisogno di cinque secondi di coraggio, di fiducia e puoi ottenere così tanto. In cinque secondi, decido di darle finalmente quello che sperava segretamente che avrei fatto per molto tempo. In cinque secondi, scelgo di alzarmi dalla vasca mentre lei guarda.

Gli occhi marroni si fissano sui miei durante il movimento in cui mi alzo e poi esco dalla vasca. Mi guarda tutto il tempo, ma non sposta lo sguardo sull'area che desidero così disperatamente coprire, ma non lo faccio - per lei. Tutto nella mia mente mi dice di coprirmi con le mani, di coprire l'area che lei non sta nemmeno guardando ma che può vedere.

Il suo viso non è più lavato di confusione, ma di orgoglio.

Annuisco dolcemente e dopo i suoi brevi cinque secondi, decide di agire in base alla mia indennità. Il suo sguardo scende lentamente lungo il mio corpo e si ferma sull'area che ancora non aveva mai visto. Il mio corpo si irrigidisce e i miei occhi si allontanano da lei, non volendo vedere la sua reazione onesta. La guardo nello stesso momento in cui lei mi guarda, non passa un secondo finché non mi sorride. Un sorriso così dolce, così genuino. C'è di nuovo quello sguardo di orgoglio. È orgogliosa di me.

The donor || Camren G!P || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora