01. Dead in the water.

1.4K 71 11
                                    

song of chapter: Dead in The Water (Ellie Goulding)

Ero lì immobile. La guardavo mentre dormiva, beata, come una principessa.
Non ci credevo ancora che Ward ci aveva buttato nell'oceano. Non ci credevo che Ward era dell'Hydra. Non ci credevo che ci aveva traditi tutti.
Lui era sempre stato così professionale e disponibile, ci aveva fatto affezionare, perché tradirci allora?
Stando in una capsula in fondo all'oceano c'è molto a cui pensare ma lo sguardo cadeva sempre su Jemma che era ancora priva di sensi,poggiata sulle mie gambe.
La botta della capsula sulla base dell'oceano ci aveva feriti. Io avevo un braccio slogato e Jemma aveva perso i sensi.
Dovevamo trovare un modo per uscire, o almeno uno di noi doveva farlo, io dovevo farlo! Non avrei mai potuto sopportare la morte di Jemma. Avevo nascosto i miei sentimenti per troppo tempo, ma ora eravamo da soli. Nel fondo dell'oceano, avevamo tutto il tempo.
Senti un leggero movimento, era Jemma che lentamente stava riprendendo i sensi.

Insieme eravamo formidabili, trovammo una soluzione ma c'era un problema, un problema che Jemma aveva sottovalutato. Una sola bombola d'ossigeno.
La presi tra le mani e gliela porsi. Il suo sguardo era un grosso punto interrogativo.
«Voglio che la prenda tu.» dissi, con la voce ferma, calma, anche se dentro di me il cuore stava correndo per una maratona.
Jemma mi guardava, senza dire nulla, poi si schiarì la voce. «Assolutamente no Fitz.»
Lo sapevo, avrebbe fatto di tutto pur di salvarmi, ma entrambi sapevamo che solo uno di noi ne sarebbe uscito vivo.
Non risposi, rimasi in silenzio, immobile.
«Perché mi fai questo? Sei il mio miglior amico in tutto il mondo!»
Non me lo aspettavo, gli occhi cominciavano ad inumidirsi ed a riempirsi di lacrime,lentamente.
Presi il coraggio che non avevo mai avuto, feci un respiro.
«Si, ma per me sei molto di più, Jemma.»
La mia voce era calma e pacata, ma io non stavo bene. Jemma mi guardó sbalordita, stava per dire qualcosa quando parlai di nuovo.
«Non ho mai trovato il coraggio per dirtelo.» Presi un altro respiro.
«Quindi, perfavore. Fammelo dimostrare.»
Lei non ce la fece più. Mi lanció le braccia al collo e mi strinse in un fortissimo abbraccio. Cominció a baciarmi ogni angolo del viso, piccoli baci che mi facevano piangere ancora di più.
«Va tutto bene.» dissi senza pensarci, non sopportavo vederla piangere.
«No,no,no,Fitz»
«Jemma, dobbiamo fare in fretta.»
Si staccò da me, prese la bombola d'ossigeno e la portó all'altezza del mento.
Premetti il tasto. Dopodichè urla, acqua e buio.

In the DepthsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora