Capitolo 3

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Primo giorno di scuola finito e non smetto di pensare a quello stronzo che mi ha fatta rimanere di sasso con le risposte che mi ha dato.
Però devo dire che ha un sorriso bellissimo e degli occhi stupendi; vabbè resta comunque eccentrico.
Sono a letto e bussa mio fratello Federico alla porta della mia stanza: è un anno più grande di me, ha 19 anni e frequenta l'ultimo anno della mia scuola.
《Samantha posso entrare?》chiede aprendo leggermente la porta.
《Si, entra Fede》rispondo e mi siedo sul letto per lasciargli spazio.
《Come è andato il primo giorno?》mi chiede mentre si tocca il ciuffo moro. Non avevo mai notato quanto fosse carino questo ragazzo. Dimentico rapidamente il pensiero ambiguo che sto facendo su di lui e torno in me.
《Bene dai, anche se Alessandro è uno stronzo》invetibilmente stavo pensando dinuovo a lui, ma proprio perché nessuno mi aveva mai "rifiutata" in quel modo.
《Perché cosa ha fatto?》chiede guardandomi con un sopracciglio alzato.
Se glielo dicessi si prenderebbe gioco di me pensando che me la tiro o robe simili, quando invece sono solo sicura di me ma facendo sempre riferimento a quello stronzo, la sicurezza me l'ha fatta passare in un attimo.
《Niente lascia stare》rispondo per tagliare corto ma insiste nel guardarmi.
《E va bene... sono entrata senza fare la snob o quella che tutti reputano antipatica se non mi conoscono. Gli ho detto il mio nome per creare anche una situazione di meno disagio visto che sono nuova, ma in risposta mi ha guardata con uno stupido sorrisetto arrogante dicendo che nessuno me l'avesse chiesto》dico abbassando lo sguardo per la vergogna di aver fallito con un ragazzo molto carino come Alessandro.
Non che la mia vita sia centrata soltanto sui ragazzi, ma da quando mi son data da fare con il mio fisico che fino a pochi anni fa odiavo, voglio vedere dei bei risultati in situazioni sentimentali.
《E tu che ti aspettavi?》chiede abbassando lo sguardo fino a incrociare il mio.
《Non lo so, almeno che fosse un tantino gentile, ma forse vive solo per studiare e tenere in ordine quei ricci》enuncio e spero che la conversazione finisca qui.
Federico fa una faccia strana ma non ci faccio caso.
《Io sarei stato molto gentile con te》mi sorride spostandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
《Sei così bella》continua.
《Grazie anche se lo so》Gli faccio l'occhiolino.
《Quando la smetterai di fare la stronza eh Sam?》sorride e gioca con il piercing sulla lingua.
È veramente bello questo ragazzo.
《Volevi fare colpo su di lui?》chiede avvicinandosi a me e circondandomi con un braccio attorno ai fianchi.
《Volevo che mi chiedesse di uscire》dico mentre guardo le sue labbra che sono fin troppi vicine alle mie.
《Ti piace?》continua.
《E a te che importa?》mi mordo il labbro mentre sorrido.
《Solo curiosità》e si allontana da me.
Si alza e va verso la porta.
《È ora di cena, vestiti e scendi》dice e chiude porta alle sue spalle.
Non mi ero resa assolutamente conto che avevo soltanto una felpa addosso, senza niente sotto.
Non che mi facesse problemi stare così davanti un ragazzo, ma non a colui che è quasi mio fratello.
Alla fine metto un paio di jeans stretti neri e una felpa bianca corta e scendo in salotto dove mi aspettano tutti per cenare.

《Allora Sam come è andata a scuola oggi?》oh no, dinuovo la stessa domanda di poco fa, soltanto che è da parte di mamma.
《Tutto bene, i miei compagni sono molto simpatici》mi limito a dire.
《Anche il tuo compagno di banco?》chiede Federico guardandomi con un sopracciglio alzato.
Che stronzo.
Sfoggio il mio sorriso migliore e dico 《Si è molto simpatico e anche molto bello》gli faccio la linguaccia.
《Sono contenta per te piccolina》dice mamma dandomi un bacio sulla fronte prima di andare a letto con il compagno.
Di conseguenza, mi alzo anche io dal tavolo poiché ho solo voglia di chiudermi in camera e ascoltare musica depressa fino a domani.

Finalmente sono a letto.
Chiudo gli occhi infilando le cuffiette nelle orecchie con "motel" di Geolier.
Questa canzone mi fa pensare tanto ai ragazzi che c'erano lì, a Cuba.
Penso a quante nemiche mi ero fatta proprio perché i loro fidanzati, appena mi notavano, le lasciavano appese ad un filo, proprio come successe anche con la mia ex migliore amica.
Inizialmente mi sentivo anche in colpa ma ma poi pensavo che nonostante tutto la vita deve continuare e le esperienze di conseguenza.
Sto quasi per prendere sonno ma qualcuno bussa alla mia porta.
《Entra chiunque tu sia》dico assonnata.
Entra Federico.
Deve ancora spiegarmi perché mi ha fatto proprio quella domanda prima mentre eravamo tutti a tavola.
《Che vuoi?》chiedo senza neanche girarmi per guardarlo.
《Almeno mi guardi o fai la bambina arrabbiata?》mi provoca.
Mi giro e mi siedo guardandolo in piedi davanti a me.
《Dimmi》lo esorto a parlare.
《Volevo darti la buonanotte》dice semplicemente, come se non avesse urtato abbastanza il mio sistema nervoso.
《Okay, notte a te》faccio per stendermi dinuovo a letto ma con un gesto veloce e mi alza e siamo inginocchiati entrambi sul letto l'uno difronte all'altro.
《Che altro c'è ora?》chiedo.
Senza continuare a parlare, mi bacia.
Le mie mani gli circondano il collo mentre lui mi stringe i fianchi sempre più forte mentre il bacio si fa più passionale.
《Basta》dico.
《Non sei quella che vuole conquistare i ragazzi?》chiede mentre continua a baciarmi.
《Non sono una troia, ho dei sentimenti》dico e mi stacco da lui.
《Mai detto che tu lo sia》cerca di prendermi la mano ma mi allontano scendendo dal letto.
《Siamo fratelli》dico per chiudere la situazione molto strana.
《Mezzi fratelli》mi corregge e si avvicina nuovamente a me.
Mi prende i fianchi e a quel tocco mi sento più rilassata.
《È uno stupido se non ha notato la tua bellezza Sam》mi dice nell' orecchio, partendo con una scia di baci lungo il collo.
《Sei bellissima cazzo》continua e sento che sto andando a fuoco letteralmente.
Ci baciamo dinuovo e mi tocca i glutei con forza fino a farmi andare di spalle all' armadio.
《Ti piace come ti faccio sentire?》chiede.
《E tu che dici?》rispondo con questa domanda mentre sorrido.
《Quando sorridi vado in tilt》dice mentre continua a mordermi il labbro inferiore.
Gli tocco i capelli e li tiro un po' mentre mi stringe di più a sè per farmi sentire ancora meglio.
《Ora posso andare a dormire bella》dice e mi sorride guardandomi negli occhi.
《E se ti dicessi di dormire qui?》chiedo e si ferma davanti alla porta della stanza.

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