Capitolo 5

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《Ti sei svegliata male oggi?》Alessandro, puntuale come la morte mi aspetta al banco con un sorriso smagliante vedendo la mia espressione un po' frustrata.
《Puoi evitarmi? Grazie》dico senza degnargli nemmeno uno sguardo.
Mi siedo alla sedia e cerco in tutti i modi di non pensare a Federico e ai suoi comportamenti ambigui.
《Hai il ragazzo?》mi chiede ad un certo punto Alessandro.
Resto un attimo perplessa, perché mi fa questa domanda?
《No》rispondo.
《Non mi chiedi perché non te l'ho chiesto?》continua.
《No》cerco in tutti i modi di dimenticare il fatto che mi stia fissando.
《Dopo le lezioni ci vediamo nel parcheggio》non gli rispondo nemmeno.
《Allora ragazzi oggi parliamo di voi, dei vostri sentimenti. Ad esempio, Alessandro, cosa provi quando guardi la ragazza che ti fa perdere la testa?》mi risveglia dai pensieri la prof che fa questa domanda al mio adorato compagno di banco.
Alessandro mi guarda e comincia a parlare.
《Quando vedo la ragazza che mi piace la guardo così, imbambolato. Le guardo gli occhi e cerco di comunicarle che voglio baciarla, toccarla. Quando la sfotto significa che mi piace e che voglio attirare l'attenzione. Ecco vede, ho fatto un esempio con questa signorina qui ed ha funzionato》dice indicandomi e la classe comincia a ridacchiare alle mie spalle.
Okay, forse mi sono illusa che stesse parlando di me. Però in realtà dovrei pensare al bacio con Fede e non a come sarebbe baciare Alessandro.
Mi guarda con un sorrisetto malizioso e saccente, ma quanto lo odio!
Appena suona la campanella di fine lezione, raccolgo in fretta le mie cose ed esco dalla classe in modo tale da non aver un confronto con quello stronzo.
《Signorina!》eccolo.
《Ma si può sapere che vuoi?》dico scocciata dai suoi modi di provocarmi.
《Dovevamo parlare, ricordi? Forse hai problemi con la memoria》pensa di essere simpatico.
《Non ho tutto il giorno, dimmi》dico così almeno prima sentirò cosa vuole e prima potrò andare via.
《Mi dispiace per ieri》dice guardandomi e sembra... davvero dispiaciuto.
《Volevi solo presentarti ed ho fatto lo stronzo, scusami》okay, decisamente non me lo aspettavo.
Lo guardo per capire se mi sta prendendo in giro o dice sul serio.
《Dico davvero Samantha》continua, come se avesse capito a cosa stessi pensando.
《Va bene》enuncio.
《Hai un bel nome》mi fa l'occhiolino.
Quei bellissimi ricci perfetti che si ritrova, quanto vorrei toccarli... Devo smetterla.
《Lo so》gli faccio una linguaccia.
Alle sue spalle vedo Federico, che sta andando verso la macchina ma ad un certo punto si guarda intorno e mi vede.
Decido impulsivamente di abbracciare Alessandro, in modo tale che lui possa guardare la scena.
《Bastava anche un grazie》dice Alessandro.
《Puoi essere meno stronzo e abbracciarmi anche tu》mi stringe con prontezza e con fare protettivo.
《Davvero un bel nome Sam. Ci vediamo domani》molla la presa e prima di allontanarsi mi guarda negli occhi.
Federico mi fissa con uno sguardo truce.
Ora non posso neanche abbracciare un amico? Okay, amico no però lui questo non lo sa.

Arrivata a casa, corro in camera per cambiarmi e indosso un pantalone nero della tuta e un maglioncino viola.
Apro instagram e vado sul profilo di Alessandro che ho trovato tra i followers di Miriam.
È davvero bello, ha l'orecchino, non l'avevo notato.
In una foto sorride ed anche il sorriso è stupendo.
Mi ritrovo ad una foto che risale al 2017 e per sbaglio mi scappa il like.
Figura di merda dell' anno Samantha complimenti.
Immediatamente lo tolgo, non l'avrà notato spero.
"Adesso mi spii?"
Ed invece l'ha visto eccome.
"Siccome non trovato una foto dove fossi uscito bene, volevo vedere un po'"
È la prima scusa che mi viene in mente ma fallisco perché subito risponde.
"Quindi vuoi dirmi che la foto in cui sono a petto nudo non ti piace?"
Che sbruffone questo ragazzo.
"Lasciami in pace"
A distogliermi dal cellulare è qualcuno che bussa insistentemente alla mia porta.
《Ma chi cazzo è?》urlo irritata mentre mi alzo dal letto.
《Sono Federico》dice prima di entrare e sento la rabbia diventare ancora più acuta.
Lo faccio entrare e lo fisso in piedi a braccia conserte.
《Che vuoi?》chiedo alzando gli occhi al cielo.
《Dobbiamo evitarci》tutto qui?
《Io lo stavo già facendo prima che venissi tu qui》spiego, è la verità.
《Quindi vorresti dirmi che resisteresti dal baciarmi ora?》mi chiede.
Ho Alessandro in testa, non cederò.
《Questa domanda devo farla a te》gli vado incontro 《Riusciresti a resistermi?》sussurro al suo orecchio.
《Dimenticati del bacio》dice.
《Forse sei tu che ci dai troppo peso, è stato solo un bacio》spiego con non chalance.
《Per me non è stato solo quello, ecco perché devi evitarmi. Non devi neanche guardarmi quando mi vedi a scuola》continua.
《Per non parlare di quello stronzo con cui ti frequenti, viene in classe con te?》chiede.
《Sì, siamo amici. Lo conosci?》rispondo.
Ma che cosa vuole da me? Sta creando una discussione inutile.
《Gioca nell' altra squadra di basket e ci odiamo. Devi stargli alla larga》ordina.
《Io so cosa fare e non darmi obblighi. Ora sei pregato di uscire da questa stanza》taglio corto.
A quelle parole avvicina di più a me e mi bacia.
Mi prende in braccio e allaccio le gambe al suo corpo mentre il bacio si fa più intenso ma poi scendo da lui e mi fermo.
《Vattene》lo spingo indietro.
《Ti piace lui?》mi guarda intensamente.
《Non voglio baciarti》cambio discorso ma non ci casca.
《Non è questa la domanda. Ti piace lui?》la ripete.
《No, non voglio baciarti e basta. Ora buonanotte e ti dico io di ignorarmi adesso》concludo chiudendomi a chiave dopo averli fatto uscire.
Mi rimetto a letto e ho domande che mi frullato per la testa.
Mi piace mio fratello?
Perché mi dispiace se l'ho rifiutato?
Perché mi faccio queste domande mentre guardo le foto di Alessandro?
Perché avrei voluto che le cose che ha detto oggi alla professoressa, fossero davvero riferite a me?
Dopo altre domande come queste, cado finalmente nelle braccia di Morfeo.

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