Oggi è venerdì ed è l'ultimo giorno della settimana in cui vado a scuola.
Mi alzo come ogni mattina, mi vesto mettendo una gonna bianca corta, dei calzini neri alti fino a metà coscia e gli stivali alti mentre sopra indosso una camicetta blu.
Infilo il giubbotto di pelle, prendo lo zaino e vado via.
Non ho voluto salutare nessuno stamattina, sapendo soprattutto che avrei visto Federico.《Sam!!!!》urla Miriam alle mie spalle quando entro nella scuola.
《Perché gridi?》chiedo ridendo nel vederla affannata.
Chissà per quanto tempo ha corso per raggiungermi.
《Ma ti sei vestita benissimo oggi, sei uno schianto!》ecco, lei è l'amica che ho sempre sognato ma non deve farmi complimenti per darmi il contentino, deve pensarlo davvero.
Sono proprio contenta di averla conosciuta ed essere diventata sua amica.
《Grazie, ma anche tu non stai male 》 Dico guardandola; indossa un jeans nero con una felpa lunga rosa e delle converse del medesimo colore.
《Oggi una Narco Barbie》quella voce fastidiosa mi disturba come al solito.
《Il solito stronzo?》dico ma questa volta mi scappa un sorriso.
《Entrate, altrimenti vi mette l'assenza》e mi fa l'occhiolino guardandomi dalla testa ai piedi soffermandosi sul pezzo scoperto che c'è tra la gonna e i calzini.
《Però è così affascinante 》dice quella testa di rapa della mia amica appena lo stronzo si siede al banco.
《E tu dovresti mettere gli occhiali》rispondo sorridendo.
《È uno stronzo ma è molto bello》dice infine.
Entro in classe senza darle una risposta.
In effetti, ha ragione.《Pss》mi sta continuamente infastidendo oggi, prende le penne e mi tocca la coscia con il tappo di esse.
《Ma la vuoi smettere》metto una mano dinanzi alle labbra per non far vedere che sto per scoppiare a ridere.
Dimenticavo, lui è stupendo stamattina: dei pantaloni della tuta grigi ed una felpa nera lunghissima con le vans.
《Vuoi una foto?》chiede con un sorriso malizioso.
《Ah no grazie, ne ho viste già tante sul tuo profilo e non vorrei vederne un'altra brutta》non so come ho fatto a farmi venire questa risposta da premio Nobel.
La sua faccia mi dice proprio: non me lo aspettavo stronza.
Continuo a sorridere mentre ho il suo sguardo addosso per il resto della lezione.Finalmente è finita ma non perde occasione per parlarmi.
《Per fortuna avrò due giorni di pausa dalla Barbie》dice ricordando che come dicevo stamattina, domani inizia il weekend.
《Non dirlo a me guarda》rispondo infastidita.
《Ora però posso abbracciarti io? Ieri l'hai fatto tu》in un attimo mi vengono in mente le parole di Federico in cui mi diceva che devo stare alla larga da Alessandro.
Non intendo farlo, lui è soltanto fissato ormai, si è trattato solo di un bacio alla fine e lui ne fa questione di stato.
《Abbracciami se ci tieni tanto》in un attimo mi accoglie tra i suoi muscoli.
Sembra di stare in paradiso.
Mi metto un po' in punta di piedi così mi stringe di più.
《Però sei una bella Barbie》sussurra all' orecchio.
Okay, se non fosse per le sue braccia che mi tengono ferma in piedi, ora sarei stesa al suolo per quello che mi ha appena detto.
Ma una cosa non riesco a capirla: solitamente quando ricevo complimenti non reagisco così, anzi, risulto sicura di me dicendo anche "lo so" infatti a Cuba, con i ragazzi con cui avevo a che fare, ero praticamente quella snob che faceva di tutto per mettersi in mostra.
Non dico che oggi mi sono vestita a caso, però non pensavo di risultare così bella ai suoi occhi visto che dal primo giorno abbiamo cominciato ad avere battibecchi.
《Vieni ti accompagno a casa》dice.
Invece di prendere l'autobus, decido di andare con lui.
《Non ti faccio niente, non voglio ucciderti e seppellirti in un bosco》scherza mentre mi guarda le cosce.
《Potresti guardarmi in faccia la prossima volta》mi piace coglierlo di sorpresa.
《E tu potresti non metterti cose che ti scoprono le gambe la prossima volta》ribatte e non so perché, ma quel commento mi ha fatto piacere.
Fosse stato un altro a dirlo, mi sarei anche arrabbiata, ma detto da lui ha tutt'altro effetto.
Entriamo in macchina e sedendomi sullo schienale un po' spallato, la gonna tende ad essere ancora più corta di quando stavo seduta al banco prima.
A lui questo non sfugge ed è come se fosse ipnotizzato.
《Devo guidare e non è facile sapere che ci sei tu così accanto a me》dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
《Non so, cosa devo fare?》me la rido che è meglio.
《Tieni》si gira verso i sedili posteriori e mette sulle mie gambe una sua maglietta bianca.
《Così sono più sereno》dice infine per accendere la macchina.Stiamo per uscire dal cancello ma appare davanti ai miei occhi l'ultima persona che avevo voglia di incontrare oggi.
《Perché non si toglie davanti questo coglione?》dice tra sè Alessandro.
《È mio fratello》a quelle parole, Alessandro gira molto lentamente la testa verso di me e continua a guardarmi.
《Allora ci sarà da divertirsi》dice mordendosi il labbro.
Federico viene verso la macchina, apre la portiera dove sono seduta io 《Scendi》enuncia semplicemente convinto che obbedisca.
《No》mi limito a dire.
Mi guarda male e poi guarda male anche lui.
Subito dopo vede le mie gambe e nota la maglietta di Alessandro.
《Tua madre sa che sei uscita così stamattina?》chiede come se fossi uscita nuda.
《Ma a te che importa?》mi ha scocciato.
《Amico, spostati, devo accompagnare la bellissima Barbie a casa, vuoi anche tu uno strappo?》Alessandro è stronzo proprio con tutti, solo che questa volta non era riferito a me.
《So guidare benissimo. Vaffanculo stronzo》dice prima di andare via.
《Barbie ora mi spieghi come cazzo fai a vivere con lui》mi dice Alessandro ridendo a squarcia gola.
《Non chiamarmi Barbie prima di tutto》enuncio seria.
《Prima di tutto ti chiamo come voglio. Quindi Barbie? Come fai a sopportarlo?》ride dinuovo.
La sua risata è contagiosa e dopo un attimo ci ritroviamo quasi in lacrime per come dice le cose.
《Mia mamma sta con il padre》spiego a grandi linee.
Lui annuisce.
Preferisco non dirgli niente di quello che c'è stato tra me e Federico.
Anche perché, onestamente, non c'è stato nulla oltre dei baci.
《È geloso di te》se ne è accorto. Beh, se ne accorgerebbe chiunque. Mi limito ad annuire.
《Anche io lo sarei nei suoi panni》si ferma con la macchina, siamo quasi giù a casa mia e mi rendo conto che non gli avevo detto dove abitassi e sembra accorgersi della mia perplessità a riguardo.
《So bene dove abita Federico e di conseguenza vivi qui》indica il cancello di casa.
Siamo ancora qui in macchina e faccio per uscire lasciando la maglia dietro il sedile ma la sua voce mi fa girare ancora una volta verso i suoi occhi stupendi.
《Tienila. Così almeno non ti mancherò tantissimo questi due giorni》ed ha ragione. Ceh, lui l'ha detto provocandomi, ma io so che ha completamente ragione.
Gli sorrido ed esco dalla macchina.
《Barbie!》sento gridare alle mie spalle.
Gli vado dinuovo incontro.
《Hai dimenticato di salutarmi》si avvicina e stringendomi i fianchi, mi dà un bacio all' angolo delle labbra.
《Ora puoi andare》e mi fa l'occhiolino.
Mi allontano da lui e dal suo corpo che emanava calore ed entro in casa.
《Da domani vieni a scuola con me》una voce mi fa trasalire.
《Domani non si va a scuola》lo correggo.
《E no, faccio ciò che voglio. È un amico e ho il diritto di frequentarlo》dico mentre salgo le scale per andare verso la mia camera.
《Anche il nomignolo ti dà, le maglie, i baci quasi sulle labbra》quindi mi stava guardando dalla finestra per il bacio.
《Non devi controllarmi》dico arrabbiata.
Mi avvicino a lui 《Devi lasciarmi in pace》dico a denti stretti.
Mi prende da un fianco e mi spinge verso il muro fino a far aderire la schiena a quest'ultimo.
Chiudo gli occhi e immagino difronte a me Alessandro.
Mi tocca la coscia scoperta 《Ti ha toccata?》chiede in modo quasi preoccupato.
《Non mi ha sfiorata come invece hai appena fatto tu》e lo spingo indietro.
《Ora voglio stare in camera mia》dico sbattendo infine la porta.
Ma perché per un bacio pensa che stiamo insieme o addirittura pensa che non possa frequentarmi con altri ragazzi?
Siamo fratelli cazzo, prima o poi mia mamma si sposerà con il padre, deve dimenticarmi.Nel tardo pomeriggio mi chiama Miriam.
《Sam!! Non puoi capire cosa ho scoperto!》urla la mia amica stramba al telefono.
《Stasera c'è una festa a casa dello stronzo e tu devi esserci》è tutta elettrizzata mentre mi dà questa notizia.
《Mi, non lo do, non mi ha detto nulla e mi ha anche accompagnata a casa》 spiego.
《Ti ha accompagnata a casa?》urla più di prima.
《Devi esserci per forza! Ci saranno tutti, gli amici di basket, alcuni della scuola, non puoi mancare》dice infine e riesce a convincermi.
《Vieni a casa mia per le 18.00 perché alle 20.00 dobbiamo stare a casa sua》le dico È continua a dirmi "si si si" entusiasta.Sono le 18.00 ed è appena arrivata Miriam a casa mia.
Ho già in mente cosa indossare.
Lei è stupenda: indossa un vestito blu stretto e lungo con dei tacchi neri.
Ha una cosa di cavallo ben piastrata e i suoi capelli così biondi sono bellissimi, un filo di eyeliner e un rossetto color nude.
Io invece metterò un vestito rosa corto stretto in vita ed anche abbastanza scollato, con dei tacchi neri.
Per quanto riguarda il resto, mi aiuterà la mia amica fashion style.
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Chi scelgo?¿
ChickLitCome potreste non giustificare una ragazza in preda agli ormoni, che ha a che fare con tanti di quei ragazzi che le girano intorno? Lei è Samantha, una ragazza di origine Cubana che si è trasferita da poco in Italia; quindi nuova scuola, nuova casa...