Capitolo 11

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SAMANTHA'S POV
Siamo su questo letto, abbracciati.
Gli ho raccontato un po' di me, di quella che era la mia vita a Cuba.
《Sembravi interessante ma non così tanto》dice toccando una ciocca di capelli.
《Ti va di prendere aria ora?》mi chiede premuroso.
Non mi sono ripresa del tutto ma un pochino sì.
《Sicuramente gli altri mi staranno cercando》dice ridendo.
Scendiamo di sotto e torniamo a sentire la puzza di alcol che vige in questo bar.
Mi sto riprendendo poco a poco dal mal di testa.
Ed è proprio per questo motivo che ora vorrei che mi venisse un mal di testa cronico perché lo vedo.
Mi perseguita. Ma perché c'è sempre nel momento meno opportuno?
Lo vedo lì, seduto su quello sgabello con i suoi amici.
Poi vedo Diana, colei che dovrebbe essere mia sorella, che dovrebbe sapere tutto di me, invece si scopa quel ragazzo stronzo... ma quanto è bello!
《Dai vieni ti presento i miei amici》Cosmo mi prende per mano e sento come una scossa percorrermi dietro la schiena quando cominciamo ad avanzare verso gli altri.
《Ciao ragazzi, lei è Samantha》mi presenta lui e mi salutano tutti, tranne lui.
《La conosco già》lo dice in un modo frustrato mentre mi fissa insistentemente e percorre tutta la mia sagoma.. Sono seduta in braccio a Cosmo mentre mi tiene per la vita.
《Giochiamo ad obbligo e verità che dite》dice Alessandro.
Che stronzo, chissà che cosa mi toccherà fare.
《Dai amico questi giochi si fanno a 15 anni》scherza Cosmo e lo sto adorando in questo momento.
《Hai paura?》gli chiede guardandolo con aria di sfida.
Ma che cosa vuole fare?
《Okay, giochiamo dai》alla fine mi sono sempre piaciuti giochi simili perché mi piace sempre rischiare e mettermi in gioco.
《Obbligo o verità》chiede Alessandro a me.
Perché proprio a me? Non si usava la bottiglia così da far decidere al fato?
《Verità》rispondo incerta.
Ma quando mai sono così?
Che cazzo mi succede.
《Chi è l'ultimo ragazzo che hai baciato?》mentre fa questa domanda, alza il sopracciglio e comincia a fare un sorrisetto malizioso.
Ma che cazzo ride?
Guardo Cosmo, che d'altro canto mi fissa sorridente.
《Proprio questo ragazzo qui》dico indicando quest'ultimo che mi stringe di più a sè.
Alessandro in questo momento vorrebbe uccidermi, o forse ucciderlo. Ci sta fulminando con lo sguardo ma fa di tutto per restare calmo.
《Non ci credo》ecco che arriva lei, colei che dovrei definire sorella.
《Te lo dimostro?》le chiedo con un sorrisetto ma solo dopo averlo detto, mi rendo conto che Alessandro mi sta guardando come se volesse rompere qualcosa e la sua gamba si muove freneticamente.
È nervoso?
Facciamolo innervosire di più.
In un attimo prendo il viso di Cosmo e lo bacio.
Le sue mani vagano sulle mie cosce fino a poggiarle sul culo mentre io gli tocco i capelli come poco fa e mi spingo di più verso di lui.
《Va bene ci credo ora, dai prendetevi una camera!》dice quella stronza ma so benissimo che l'ha fatto apposta.
《Ho bisogno di scopare》sputa infastidito Alessandro.
《Ci sono amore》risponde Diana e penso che sto per vomitare.

Le prende la mano e si dirigono verso una stanza.
Che stronzo!
Mi urta fino al midollo.

***

La serata ieri, finì che mi ubriacai ancora una volta e Cosmo mi ha accompagnata qui.
Ora è mattina, sono le 8.00 e inizia una nuova settimana di scuola, ciò significa che dovrò avere Alessandro attorno tutta le mattine.
Indosso una gonna di jeans corta e una maglietta nera sistemata da dentro. Infine, metto gli anfibi con dei calzini alti neri dell' adidas.
Prendo lo zaino e vado via.
Cammino con le cuffiette ascoltando "Vvs" di Capo Plaza, ma il suono del clacson, interrompe l'atmosfera.
《Ancora all' autobus?》chi poteva essere se non lui?
Alessandro, con gli occhiali da sole, i capelli ricci perfettamente sistemati con la spuma, l' orecchino e riesco a vedere che ha dei jeans e una felpa nera.
《Stavo ascoltando la musica, lasciami stare》taglio corto e comincio a camminare più velocemente.
《Non farti pregare, entra. Chissà che pensieri possono farsi i ragazzi che ti vedono vestita così》mi strizza l'occhio.
《Non sono tutti come te》mi fermo a braccia conserte di fronte al finestrino.

Capisco che non mi darà il via libera, così entro nella macchina.
《Non ho nulla per coprirti quelle gambe》dice con un sorrisetto.
《Pensa a mia sorella, non a me》lo dico con amarezza e continuo a guardarlo.
Ha un profilo stupendo.
L'ho già detto?
《State insieme?》chiede ma fingo di non capire che si stia riferendo a Cosmo.
《Ma chi?》mi fingo sorpresa.
《Cosmo》lo dice deglutendo.
《No, non stiamo insieme》mi limito a dire.
《Allora perché vi baciate?》mi fissa perché siamo fermi al semaforo.
Ma che cosa vuole?
《Scusami, tu puoi scopare con chi vuoi ed io non posso fare ciò che mi pare?》alzo il tono della voce.
La mia reazione sembra non smuoverlo, infatti mordendosi il labbro, mentre sogghigna, mi risponde 《Era una domanda innocente Barbie》mi fa dinuovo l'occhiolino.
Non lo sopporto!
Ma quanto è bello quando sorride!
《Ieri non ho fatto niente con Diana, volevo solo infastidirti》confessa.
《Perché?》chiedo.
Nel frattempo lascia la macchina nel parcheggio della scuola e restiamo dentro.
《Perché mi fai un effetto strano》continua a fissarmi e penso che a breve potrei sciogliermi.
《Cioè?》chiedo cercando di non mostrare difficoltà alcuna.
Comincia ad avvicinarsi fino a stare a pochi centimetri dal mio viso e mi osserva.
《Sei diversa Barbie》dice toccandomi una mano fino a farla intrecciare perfettamente alla sua.
《Dovremmo entrare》dico sperando che la situazione prenda una piega diversa.
《Anche tu vuoi baciarmi, vero?》mi chiede mentre sposta la mano sul mio fianco e si avvicina ancora fino ad avere un respiro di distanza.
《Ci vediamo in classe》non so neanche come ho fatto ad allontanarmi, ma in pochi secondi sono fuori dalla macchina, andando a passo svelto in classe.
Bel casino.
Alessandro, sei un casino.

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