Soffiarci Su

18 1 0
                                    

Il mio ego è così smisurato che non potevo non scriverci su... Buona lettura.
(18 gennaio 2020)
È lunedi e ho sonno ahaha. Stamattina ho litigato con quella di italiano e mi sono anche messa a piangere perché ho provato a fargli capire che non ne possiamo più di interrogazioni e compiti, ma lei non ne ha voluto sapere. Mi aspettavo anche sostegno dalla classe, ma non è stato così. Mi sono incazzata. Così l'ho detto. Hanno cambiato discorso ma Vabbe. In ogni caso, ho fatto anche l'interrogazione di inglese e non è andata malissimo anzi, credo di aver preso 6. Non è molto, ma è un voto onesto ahahagaga. Pomeriggio invece, ho studiato, ma ho deciso che domani non andrò interrogata di scienze umane perché ci sono i volontari e sarebbe un suicidio andarci senza sapere su cosa interroghi. AHHHHH, avevo compito di matematica ma la professoressa se ne esce con il fatto che la verifica fosse su una piattaforma privata della scuola. Ora, io ho chiamato a scuola ma le credenziali non me le ha date, QUINDI COME CAZZO AVREI DOVUTO FARE IL COMPITO?? e quindi niente, non l'ho fatto. Mi sono sentita un pò esclusa perché comunque ero l'unica della classe a non farlo. Ma la cosa peggiore è che HA DETTO CHE MI INTERROGA, MA CHE CAZZO. Ma come mi interroga che io non so niente. E quindi niente, voglio morire. Poi pomeriggio, dopo che ho dormito un po, ho pensato bene di andare in cucina e mangiare la torta... si lo so, non avrei dovuto. Hitler poi ha iniziato a dirmi che passerò il compleanno da sola senza R e che non posso festeggiare. Si mamma, grazie lo so. Dopodiché ha iniziato a dire che 16 anni sono tanti e roba varia... È vero sono tanti. Sono parecchi.
Riguardo R...ho capito una cosa che sapevo già da un po. Una cosa che amo di lui è che da il meglio di se e quando magari ha dei limiti, quando non riesce perché "incapace" di esprimersi diversamente lui cerca di arrivarci in un altro modo. Non se ne fotte, sta attento. Si prende cura del mio essere, ha certi modi un po particolari e grezzi ma è delicatissimo con me. Sono delle piccolezze che mostrano una delicatezza unica. Oggi ad esempio eravamo in video chiamata e a una certa gira il telefono in direzione del suo amico e diceva "guarda che bella"; o che quando non mi dedica anche solo un po del suo tempo poi mi da dimostrazioni. Io lo adoro, lo amo. Non sono mai stata così bene con una persona. Mai!
Domani mi arrivano anche i suoi regali.

È martedì. Passeggiava il cane e stavo riflettendo su una frase di A. Oggi ho avuto l'ennesima crisi e mentre mi sfogavo con lei, ha detto una frase che non mi aveva mai detto nessuno.
-eli, il cibo non è tuo nemico-ha detto. Mi ha fatto riflettere perché nessuno mi aveva mai detto una cosa simile. "Elisea il cibo non è la saluzione" "mangiando non risolvi niente lo sai" "non strafogarti sai che poi stai solo male" "eli non mangiare che poi ti senti in colpa". Queste frasi me le hanno detto tutti, perché si, guardandomi e anche da come parlo si vede il mio legalmento al cibo; quello che non si vede è però quanto io lo odi. Si perché per me, per le persone con disturbi alimentari, più che un modo per darmi piacere è un modo per punirmi. Io non traggo alcun piacere nel mangiare anzi lo odio perché mi fa stare solo male. Quando mangio certe volte vorrei quello ingoio mi soffochi; voglio soffocare tante tante cose. Traumi inrisolti, pensieri invasivi, ansia, senso di inadeguatezza, quella voce che mi dice che sono vuota e inferiore a chiunque, la costante sensazione di solitudine... Vorrei poter prendere tutto questo e soffocarlo come lui soffoca me. Il mio corpo è il mio stigma, prima che la mia mente arrivi a toccare i cuori o la testa altrui, arriva sempre il mio corpo con tutti i pregiudizi che ne seguono. Ma io mi chiedo, ma cosa ne sa la gente di ciò che sento? Ciò che provo? Le sensazioni che ogni piccolezza scaturisce in me?? Cosa ne possono mai sapere le persone dei pianti soffocati, della delusione che provavo guardomi allo specchio dopo una crisi? Dello stress fisico e emotivo che ti causa agnentarti? O quando hai le nocche che ti fanno male per il vomito? O quando abbassi le maniche e controlli di avere le braccia ben coperte perché devi nascondere i tagli? La confusione e il senso di arresa che si prova dopo l'ennesimo ripetuto fallimento?? Grazie a dio, poche persone. Io non giudico chi mi giudica-non è colpa loro, non capiscono, stanno male, soffrono - mi ripeto di continuo. Ma lo stigma, lo strascico che mi porto dietro da sempre...sapere che dovrò lottare per tutto mi demoralizza. Sapere di ogni fallimento, sapere che si è fragili è brutto per me. Oggi R, ha detto che perdonare è da stupidi, io penso sia da persone forti. Io perdono veramente tutti e quando le persone non vogliono il mio perdono, sono io a volere il loro. Ma come posso perdonare me stessa?? Cioè non lo so, io vorrei, vorrei perdonarmi e fare pace e aiutarmi ma mi autosaboto di continuo e sono confusa dio. Voglio piangere ma non riesco, non posso, non riesco. Stare a casa, non avere alcun contatto fisico mi sta facendo impazzire perché mi trascuro e sono sola come me stessa e gli specchi. Ci sono giorni, in cui mi vedo proprio brutta, giorni in cui non riconosco la mia immagine, la mia faccia e vado in confusione. Si perché in questo momento, proprio ora, non riesco a riconoscere la mia faccia. Non la ricordavo così, cioè è strana, non ha una forma ben definita ahaha. La sento cambiata e diversa ma non saprei in cosa. E non mi piace essere confusa. Non mi piace non avere le idee chiare perché mi perdo nella giungla della mia testa e trovo cose nuove. Non so cosa voglio, cosa cerco, cose sono e cosa provo. Sento di non stare bene, però non riesco a pensare o a dire "sto male" perché sono stata peggio e quello per me è veramente stare male. Però se non sto bene, e non sto male, come sto? Come mi sento? A questo so rispondere. Mi sento sola, abbandonata, persa e anche un po vuota. Solo che non lo sono, la mia vita è piena. Non mi manca niente se non alcune cose. È dentro, è dentro che sono sola, persa e abbandonata. Perché mi sto abbandonando. Il mio Ego, la mia autostima, la mia voglia di combattere e riuscire sta un po venendo meno. Non ho stimoli. A casa, facendo sempre la stessa vita sui libri, al pc, senza uscire mai da stanza... Mi agnenta. Eh si, lo so, siamo tutti nella stessa condizione, ma io sto combattendo con me stessa per me stessa e sono disorientata. Tipo prima, ho avuto un attacco di ansia a tavola e avevo fame d'aria. Stalin diceva che mi manderebbe dai militari così da imparare due regole, io stavo pensando alle cose da fare per la scuola, per la mia vita e roba varia. Lui a chi avesse apparecchiato. Bho. Hitler comunque sen'è stranamente accorta e mi ha detto che non bisogna respirare in quel modo. Mi voleva aiutare però mi sono sentita a disagio. Fondamentalmente non ho motivo di stare male, ma è così. Sono così, sto così e non so che fare. Tra le mie paure, c'è quella di allontanare le persone che amo per paura. Hitler da piccola mi diceva sempre quando piangevo, che ero io a allontanare le persone, è così . Ho sempre allontanato io tutti, con le mie paranoie, paure, fisse, pesantezze... Con i miei mille difetti. E ho paura, tanta paura cristo dio redentore di farlo con R. Lui mi ama e nessuno lo aveva mai fatto. Nessuno mai come lui. E io mi sento libera di poter essere me stessa, mi sento così libera e al sicuro che non sento il bisogno di proteggermi e se capita io mi senta minacciata e inizi a essere più scontrosa, dentro muoio perché non vorrei, ma non so come altro fare. Penso sempre che a un certo punto, tutto mi crolli addosso, e io rimanga nuda e oppressa alla mercé delle mie paure. R è riuscito a buttare giù tutti i muri in cemento armato che mi sono costruita per tenere le persone lontano come fossero muri fatti con le carte di gioco e bastasse soffiarci su per farle cadere. Ho costruito fossati, mura, giungle, labirinti e castelli pur di tenere tutti fuori e lui è entrato nel mio cuoricino come se lo avessi accompagnato personalmente dentro. Gli ho dato le chiavi e non voglio vada via. A e R oggi per me sono stati fondamentali, mi hanno fatto capire altro di me. Sono così fortunata di averli nella mia vita. Non vogliono vadano via.

Elisea e il suo EgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora