1 TUTTO ALL'IMPROVVISO

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pov Tom

E' tarda notte, forse 1:30, io sto camminando da una parte all'altra in cerca della mia benedetta macchina. Non riesco a ricordare dove l'ho messa, meno male che dentro ho un GPS per le persone smemorate come me. Stavo guardando il telefono quando vado a sbattere contro una persona, un uomo un po' più alto di me completamente ubriaco. Gli chiedo scusa e continuo a camminare, ma l'uomo incomincia ad urlarmi contro e mettersi davanti a me. << Ehi bello, questa è proprietà privata, non puoi passare di qui, sparisci prima che ti prenda a calci nel sedere>> continuò lui. << Ascolta, io sto solo cercando di andare a prendere la mia macchina, per favore lasciami passare>>. Purtroppo fece tutt'altro, mi spinse per terra e iniziò a tirarmi pugni e calci, io non riesco a difendermi, sono riuscito solo a coprirmi la faccia. Poi non sento più nulla... dopo alcuni secondi sento l'uomo che mi stava picchiando urlare contro un' altra persona...una ragazza, era un po' più bassa di me, occhi marroni, capelli lunghi e castani, labbra carnose, indossava una felpa verde e dei leggings neri . Io non riesco ad alzarmi ma riesco a mettermi dritto, sperando che quella ragazza non si faccia male. << ragazzina, spostati se non vuoi fare la fine di lui>> disse l'uomo indicandomi. << tranquillo, quello che farà una brutta fine non sarò io ma sarai tu, schifoso ubriaco, avanti, prova a colpirmi se ci riesci>> disse la ragazza tutta tranquilla con le braccia incrociate. L'uomo non se lo fece ripetere due volte e inizia a tirare pugni, ma lei li schiva tutti e poi.. beh, posso solo dire che l'uomo iniziò a piangere come un bambino, speriamo a causa dell'alcol, cercando di scappare, ma la ragazza non glielo permise.<< No bello, dove scappi, tu ora vieni con me e ti scusi con il ragazzo!!>> disse lei. Lui si avvicinò e mi chiese scusa con le lacrima agli occhi e se ne andò. Io intanto cerco di alzarmi, ma mi fa male tutto il corpo, ero appena stato pestato da un uomo ubriaco, ovvio che mi fa male tutto, che stupido che sono!

<< Serve una mano?>> disse lei porgendomi la mano. Io gliela prendo e mi alzo.<< Ti do un consiglio, se devi passare di qui, fai almeno finta di essere un drogato, così almeno ti lasciano in pace...io ti saluto>> dice lei andandosene. << ehi aspetta, non so nemmeno come ti chiami?>> dissi io cercando di avere una conversazione con la ragazza. Lei si gira, viene un po' vicino a me e mi guarda << io mi chiamo Allison, tu?>> disse lei un po' fredda.<< io mi chiamo Tom Holland>> dico porgendogli la mano. Lei mi stinse la mano con un piccolo sorriso << Tu sei l'attore che interpreta il personaggio Peter Parker di Spider-Man, giusto? Il figlio del mio capo è un tuo fan e ogni volta mi parla di questo supereroe spara ragnatele>> disse lei ridendo leggermente, io sorrido e annuisco << si, sono proprio io>>.

Dopo qualche secondo in silenzio, sentiamo una sirena di polizia e lei ritornò subito seria << ascolta non ti conviene passare in queste parti se non vuoi essere preso di nuovo a calci da qualcuno>> dice e inizia a camminare. Poi si ferma e mi guarda << che fai non vieni!>> dice di nuovo, e io come uno scemo, mi avvicino e inizio a camminare a fianco a lei. Dopo 10 minuti arriviamo alla mia macchina, lei stava per dire qualcosa ma io la blocco subito dicendo << ti va di andare a prendere qualcosa da mangiare??>> . Lei mi guarda con espressione strana, sicuramente avrò preso una bella botta in testa, ogni volta che faccio qualcosa, finisce sempre male, facendo figure di merda all'infinito.<< scusami, ti sarò sembrato uno scemo, anzi lo sono, è che non ne ho voglia di stare a casa da solo, i miei coinquilini sono insieme da dei loro amici e non ritorneranno presto, quando sono solo mi annoio, quindi pensavo che...>> lei mi blocca subito. << non sei scemo, è normale che non vuoi rimanere da solo, di solito vengo qui per pensare, ma dato chein questo momento la mia pancia chiede del cibo, posso solo accettare la tua proposta, tanto anche a casa mia sono sempre sola, anche se vivo con un alta persona, ma lei è un pò...come dire, strana..>>. Io non so perché gli sorrido e apro lo sportello della macchina << io voglio andare al MC >> gli dico e lei annuisce. 

Eravamo entrambi zitti, quel maledetto silenzio imbarazzante, stavo cercando di dire qualche battuta, ma ogni volta che la guardavo, non riuscivo a dire niente perché era sempre seria, era sempre nei suoi pensieri, non guardava nient'altro che i suoi piedi. Siamo arrivati al MC, ma non dico niente, voglio vedere per quanto tempo rimarrà incantata. Dopo un po' lei si accorge che eravamo troppo tempo fermi e mi guarda. I nostri sguardi s'incontrano di nuovo, io gli sorrido ed esco dalla macchina e gli apro lo sportello. Lei esce e mi sorride imbarazzata.

Dopo aver ordinato, ci sediamo uno di fronte all'altro.<< che cosa stavi pensando prima in macchina?>> gli chiedo sperando che mi risponda. Per fortuna inizia a parlare<< io te la dico, ma deve rimanere tra noi, chiaro?>> dice lei e io annuisco facendola continuare. << E' da quando sono bambina che odio la polizia, non che io sia una criminale, ma...mio p-padre faceva il poliziotto e a causa del suo lavoro lui...beh lui... lui morì>> disse con gli occhi un po' lucidi. << mi dispiace>> riesco solo a dire. Non so cosa si prova perdere un genitore, però so cosa significa perdere qualcuno.<< non importa... comunque ci sono due ragazzine che ci stanno osservando da molto tempo, credo che ti abbiano riconosciuto>> dice lei cambiando discorso. Io mi giro e sorrido a quelle due ragazze li infondo.

Dopo non molto avevamo finito di mangiare e ora siamo davanti alla mia macchina che ci guardiamo.<< so che non ci conosciamo da molto, di solito non si dovrebbe uscire insieme ad una persona che s'incontra per strada, ma ti andrebbe di andare in posto? Non è molto lontano da qui, poi è un posto molto bello... sempre che tu ne abbia voglia>>dice lei con un filo d'imbarazzo. << l'importante che non mi uccidi!!>> gli dico ridendo, forse però ho esagerato perché lei fa una specie di sorriso e dice<< a-allora sali in macchina che ti indico la strada>> e poi si siede in macchina. Mi siedo anche io e accendo il motore dell'auto. << sai, è molto bello stare con te, tu sei molto socievole e divertente, a differenza mia che sono sempre immersa nei miei pensieri, spero solo di non sembrarti una pazza da manicomio>> dice lei sorridendo. << anche tu sei divertente, è solo che avvolte le persone hanno bisogno di più tempo per far vedere la vera personalità, ma è normale, ci conosciamo da neanche un giorno...comunque quello pazzo tra i due sono io, dato che vado nelle strade più isolate della città...ah comunque ti ringrazio per avermi salvato da quel ubriacone, senza di te chissà come sarei ridotto ora>> dissi ridendo e lei fece lo stesso. << tranquillo, ho solo dato qualche pugno, niente di più>> dice lei cercando di non ridere <<se lo dici tu..>> dico guardandola.<< allora dimmi dove devo andare>> continuò e lei inizia a darmi tutte le indicazioni. Chissà che cosa ci sarà lì....   

CHI L'AVREBBE MAI DETTO-- TOM HOLLANDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora