REAL

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East City, fine della primavera del 1913

-Colonnello!-
-Che c'è?- rispose infastidito Mustang abbassando il Central Times che stava leggendo, unica fonte d'informazione ufficiale sulla capitale, lì ad East City. Havoc era entrato, senza bussare come solito, e faceva dondolare su e giù un pacchetto che teneva tra le mani, a ritmo con la sigaretta che aveva tra le labbra.
-È arrivato questo pacchetto per lei, Signore.- le parole erano adatte ad un sottoposto che si rivolgeva al suo diretto comandante, ma la posa decisamente no. Una mano in tasca, la sigaretta dondolante, la giacchetta per metà aperta, e il braccio teso a consegnare la posta. Roy lo squadrò, perché doveva ritrovarsi con degli uomini così?! Sbuffando s'allungo sulla scrivania a prendere l'incarto giallognolo.
-Tutto qui?- chiese mentre l'appoggiava distrattamente a lato del tavolo e riprendeva il giornale.
-Si, ma vede... -
-Cosa ancora?- si stava decisamente spazientendo.
-Sono già le 10:30, Signore, volevo solo avvisarla.- Così dicendo fece un vago saluto militare e si girò per uscire, infilando entrambe le mani in tasca. 10:30, l'ora di rientro di Riza dalle esercitazioni al poligono; Roy guardò l'orologio da parete, poi estrasse il suo orologio d'argento per controllare, ma fece a tempo solo ad aprirlo. La porta, che Havoc aveva lasciato socchiusa, si spalancò ed entrò il tenente Hawkeye con il solito perfetto passo marziale.
-Colonnello!- non urlò, ma il tono della voce faceva sembrare quella semplice parola il peggiore dei richiami.
-Si, Tenente?- le chiese automaticamente, cominciando a sudare freddo.
-Le avevo chiesto di finire di vidimare quelle carte, sono pronte?- lo sguardo si posò prima sulla pila di fogli poggiata alla destra del Colonnello, quindi nuovamente su di lui, gelido.
Havoc, quatto quatto, stava lentamente scivolando contro la parete, cercando di raggiungere l'uscita prima che si scatenasse l'ira della sua collega. Il Colonnello che stava cercando una scusa il più velocemente possibile lo notò, e non esitò: -Havoc mi ha rubato del tempo prezioso, così...-
-Colonnello!- il tono nella voce di Riza si era alzato di un poco -Quel giornale allora cosa significa?- chiese indicando il quotidiano che giaceva davanti all'uomo.
Roy abbassò lo sguardo, resosi conto d'esser stato pescato con le mani nella marmellata decise di cambiare tattica.
-Suvvia Tenente, sono solo quattro foglietti, adesso in un attimo li firmo tutti, non sia così rigida, dovrebbe rilassarsi un po' di più...-
-Colonnello.- questa volta la voce era bassa e tagliente, e il Flame Alchemist si irrigidì.
-Si si, mi metto subito al lavoro Tenente.- disse chiudendo velocemente il Central Times.
-Bene.- concluse la donna, poi si girò di scatto verso il suo collega, ancora impietrito lungo la parete -e lei sottotenente Havoc, può tornare nell'altro ufficio, ho bisogno di quelle pratiche che ci hanno chiesto ieri, pronte prima di mezzogiorno.-
-Si signore.- si affrettò a rispondere il biondino, mettendosi perfettamente sull'attenti e fiondandosi quindi fuori dalla porta.
I due rimasti lo seguirono con lo sguardo per un attimo, Roy stupito dalla velocità dell'altro uomo. Stava ancora fissando la porta ora chiusa, quando sentì l'occhiata gelida del suo ufficiale posarsi su di lui.
-Colonnello, allora?-
-Si si! Mi metto al lavoro!- si affrettò a dire, mentre lanciava il giornale sulla poltroncina davanti alla scrivania, e prendeva il primo foglio dalla pila che Riza aveva diligentemente preparato per lui.
Lei l'osservò ancora per qualche secondo, assicurandosi che stesse realmente firmando le scartoffie che gli aveva preparato, poi si rilassò. Spostò il quotidiano e si sedette sul bordo della poltroncina e iniziò a controllare i fogli che l'uomo stava completando.
All'alchimista bastarono però pochi minuti per stancarsi nuovamente di quel noioso lavoro, rallentando vistosamente si rivolse alla donna che invece lavorava senza affanno alcuno.
-Tenente, mi spiega coma fa a tenerli così in riga?-
Riza alzò lo sguardo verso di lui, perplessa: -Tenere in riga? Chi? Scusi ma non capisco, signore.-
-Intendo i ragazzi, quelli là.- disse mentre con la mano faceva un vago gesto rivolto alla stanza accanto.
-Non capisco cosa intenda per "tenerli in riga"- lei continuava ad essere interdetta sulla questione, ma nel frattempo mise davanti al suo superiore il nuovo foglio da firmare, e lui non poté esimersi.
-Intendo... beh ha visto prima Havoc, al suo ordine è scattato immediatamente come una molla.-
-Oh beh, scatterebbe così anche se fosse lei a comandare, Colonnello.-
Roy storse il naso, -ne dubito...-
-Noi tutti siamo qui per obbedire a lei, Colonnello, e non prenderemmo ordini se non da lei, glielo posso confermare.-
Roy alzò gli occhi sulla donna che ancora una volta stava sistemando una carta sul suo scrittoio, sorpreso e dubbioso. Più che prendere ordini da lui, sembrava che Riza ne desse a Roy.
-Lasciamo stare.- rinunciò a quel discorso, non avrebbe funzionato, avrebbe negato sino all'ultimo foglio, per lo meno.
Ma non passò che un attimo che riprese: -Sa Tenente, lei ha proprio il carattere adatto ad un generale.-
-Chi? Io? Sta scherzando Colonnello?- rispose ridendo.
-Ma sì, è perfetta per quel ruolo. Quando sarò fuhrer la farò generale!-
Lei rise ancora un po', divertita da quei discorsi boriosi del suo colonnello.
-Va bene Colonnello, quando sarà lei a chiedermelo accetterò, ma ora- disse indicando le carte -veda di finire queste firme, o non diventerà nemmeno generale, figuriamoci fuhrer.-
Mustang si lasciò scappare uno sbuffo, ma continuò il lavoro.

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