Chapter 3: Deals

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"Il fato è solitamente veloce quando colpisce."
ㅡBaroness Orczy

Deglutisci forzatamente mentre i tuoi occhi blu analizzarono la stanza in cui ti trovavi. Le mura di pietra erano coperte da dipinti colorati e simboli che non potevi capire. La stanza era uno spazio aperto e le mura non vi separavano dall'aria serale, la calda brezza faceva muovere leggermente le tende bianche.

Osservi il sole calante, mentre il tuo cuore desiderava tornare dai tuoi amici... da Yoongi. Eri arrivata qui solo sette ore fa, ma già odiavi questo posto. Era caldo e sabbiso.

Certo, questa versione di Jimin era dolce e gentile con te, ma non era il Jimin che conoscevi e questo faceva differenza.

Guardi Hoseok mentre camminò avanti e indietro nervosamente, passandosi una mano tra i suoi capelli biondi cenere, mentre tutti voi aspettavate pazientemente che il Faraone vi permettesse un'udienza.

Jimin era seduto su una piccola panchina, poggiata contro il muro dipinto, con una espressione calma in viso, mentre le sue dita scorrevano sui documenti che Hoseok gli aveva dato quella mattina.

Te giocherelli nervosamente con le dita e ti mordi il labbro in preda all'ansia.

Non avevi mai incontrato il Faraone, ma da quello che avevi sentito non sembrava un uomo facile da soddisfare. Jimin ti aveva rassicurato, dicendoti di non aver nulla di cui preoccuparti, ma il modo in cui Hoseok stava camminando avanti e indietro di fronte a voi alimentava le fiamme della tua ansia.

La mano di Jimin coprì improvvisamente la tua, fermandoti dal torturare le tue dita.

"Smettila di passeggiare, Hoseok." Disse. "La stai rendendo nervosa."

L'astronomo fermò i suoi passi e posò i suoi occhi sul sacerdote, poi su di te.

"E dovrebbe esserlo." Iniziò. "Se il Faraone non penserà che è un dèa, verrà uccisa."

Spalanchi gli occhi.

"Aspetta. Cosa?"

Jimin sospirò profondamente, stringendo in modo rassicurante le tue mani.

"Non la ucciderà."

Hoseok si imbronciò.

"Lo sai cosa dice la legge sulle impersonificazioni divine. Lei-"

"Starà bene." Lo interruppe Jimin. "Perchè lei è una dèa."

Tiri lentamente via le tue mani dalla sua presa, facendogli voltare la testa verso di te.

"Ha ragione." Sussurri. "Non sono una dèa. Sto cercando di dirtelo sin dall'inizio."

Jimin ti offrì un piccolo sorriso.

"Come ti chiami?" Domandò.

Sollevi le sopracciglia, confusa.

"Cosa?"

Jimin ridacchiò.

"Non ci hai detto il tuo nome."

Ti schiarisci la gola, imbarazzata.

Non gli avevi detto il tuo nome. Te ne sarai dimenticata. Eri abituata alle altre versioni di loro che sapevano il tuo nome...

"I-Il mio nome è (Y/N)."

Il sacerdote inclinò la testa di lato.

"Beh, (Y/N)... ho passato tutta la mia vita attorno agli dèi, dando offerte, onorandoli, ho dedicato tutta la mia vita a sapere che cosa sia divino e cosa sia umano."

𝐏𝐲𝐫𝐚𝐦𝐢𝐝𝐬▶ bts x reader (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora