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Mi strinsi l'accappatoio in vita ed emisi un gemito di terrore. La ragazza appollaiata sopra alle coperte mi rifilò uno sguardo sprezzante da sopra la rivista di moda che stava leggendo.
«Fantastico». Gracchiò acida roteando gli occhi. «Ce n'è un'altra».
Boccheggia in preda al panico, incapace di emettere qualsiasi suono. Feci un passo indietro aspettandomi di trovare la porta chiusa alle mie spalle, ma al posto della durezza del legno sentii una nuvola di vapore avvolgermi la schiena e sobbalzai per la seconda volta nel giro di un minuto.
Quando mi voltai di scatto trovai Adam a fissarmi dall'alto in basso. «Vedo che hai conosciuto mia sorella». Disse mettendo in mostra i denti candidi. «Credo sia il momento giusto per le presentazioni. Rose, lei è Jessica. Jessica, lei è Rose».
«Non mi avevi detto che ce n'era un'altra». Sbuffò sonoramente Jessica, alzandosi dal letto e buttando la rivista sul comodino alle sue spalle. Non riuscivo a riconoscere nessuno sulla copertina; doveva trattarsi di un giornaletto vecchio di decenni. «Non bastava il moccioso a occupare la mia camera, adesso non posso neanche riposarmi qui dentro!»
«Non avresti potuto farlo comunque» sottolineò Adam scoccandole un'occhiataccia. «Questa è camera mia».
Sua sorella gli fece il verso. Poi, di punto in bianco, i suoi grandi occhi azzurri si strinsero in due linee sottili. «Aspetta...» iniziò, avanzando con l'indice puntato verso di me. L'unghia lunga laccata di rosa shocking si fece sempre più vicina, al punto che ebbi paura potesse perforarmi la retina. «Tu puoi vedermi?»
Mandai giù il groppo che mi si era formato all'altezza della gola. Non era certo divertente trovarmi in mezzo a due fantasmi, e in più Jessica aveva un'aria veramente intimidatoria. Si passò la lingua sulle labbra tinte di rosso e mi domandai se fosse morta indossando il rossetto. Mi feci un appunto mentale di ricordarmi di farmi sempre carina in modo che il mio fantasma fosse presentabile anche nell'oltretomba.
Mi schiarii la voce e annuii con forza. «S...sì. Ti vedo».
Jessica corrugò la fronte. «Com'è possibile?»
«Non lo sappiamo». Intervenne Adam, ancora alle mie spalle. Sembrava orgoglioso di conoscere qualcosa in più della sorella maggiore. «Però è una figata, non trovi?»
«Per me è solo una gran seccatura». Ribatté lei con aria scocciata. Continuava a fissarmi con insistenza, un misto di curiosità e disgusto nel suo sguardo.
Restammo tutti e tre in religioso silenzio per un po'. Adam si era ormai spostato al mio fianco, e ora torreggiava su di me con aria soddisfatta. Dal canto suo, invece, Jessica non sembrava intenzionata a muoversi di un solo passo. Sospettavo che trovasse un certo divertimento nel mettermi in soggezione con la sua sola presenza.
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Almost Dead
Teen FictionSTORIA VINCITRICE WATTYS2022 ! A Rose non piacciono molte cose. Tanto per cominciare odia il suo nome. No, non Rose: quello vero. Non è facile andarsene in giro con il nome di una tizia che in un film degli anni Sessanta ha dato alla luce il figlio...