La settimana passò veloce, e faceva più freddo del solito. L'autunno si stava trasformando già in inverno, nonostante fossimo ad ottobre. Il freddo non mi preoccupava, mi attendeva una festa fantastica insieme ai miei amici e a Edo. Cosa potevo volere di più dalla vita.
Non avevo intenzione di fare i compiti, ma solo di prepararmi alla meglio. Insomma, dovevo fare una bella figura ad un evento così importante. Bianca aveva ragione, da quando stavo con Edo ero diventata importante. Non mi era mai capitato di essere all'apice della piramide sociale. Ero conosciuta solo perché mio padre è uno degli uomini più ricchi della città. Mi sentivo speciale, e questo mi piaceva. Una sola cosa mi turbava. Il sogno che feci la notte scorsa. Luni a cosa che ricordavo era che io ero molto triste, ma non ho visto il perché. Più ci rimuginavo sopra, più ero confusa. Forse era solo un po' di stress.
Io e Bianca andammo dal parrucchiere, dall'estetista, e dalla casa di moda a farci prestare un vestito per l'occasione. Mia madre è un'amica stretta della proprietaria, e le fornisce sempre tutti i vestiti e gli accessori che vuole. Io presi un vestito con una gonna gonfia nero e bianco con una scollatura a cuore e un paio di tacchi. Bianca un tubino corto sabbia con un giubbotto di pelle e un paio di stivali con i tacchi. Eravamo pronte. Stavamo aspettando i ragazzi, quando Bianca mi guarda con aria triste.
-Melissa... - mi disse con gli occhi bassi.
-Dimmi-
-Sévi dirti una cosa importante... -
-Una cosa brutta? - chiesi incuriosita ma anche impaurita.
-Beh... Dipende da come la prendi... -
-Allora non sarà così urgente da rovinarci la serata. Divertiamoci, poi ne riparleremo in un altro momento.-
Bianca mi sorrise, ma era un sorriso finto come le sue ciglia. Non ne badai. Volevo solo andare alla festa e per una volta vantarmi di avere un accompagnatore. Proprio in quel momento suonò il campanello. Erano i ragazzi. Edo era vestito con una giacca e un paio di jeans abbinati e una t-shirt sotto. Gianni... Era... Diverso. Aveva una camicia con le maniche rimboccate, che metteva in evidenzia i muscoli. Un paio di pantaloni scuri e le converse rosse. I capelli erano poco pettinati, ma perfettamente ordinari. Non ci avevo mai fatto caso, ma Gianni era davvero carino! Sapevo che lo stavo guardando da troppo tempo e con una faccia poco normale. Così baciai Edo e cercai di riprendermi.
Andammo in macchina e ci dirigemmo alla casa delle Basco. Una villa tre volte più grande del parco. Le "gemelle miliardarie" usavano fare feste quando i loro genitori erano via per lavoro o altro. Si sentiva la musica a palla, il vociare delle persone e un leggero retrogusto di fumo. Intanto che andavano e parcheggiavamo, guardavo Gianni attraverso il finestrino,non so perché lo facevo, e mi sorprendeva mentre lo fissavo. Era strano,non volevo, ma sembrava proprio che cominciasse a piacermi.