Quando ormai avevo perso le speranze, qualcuno mi prende da dietro. Non immaginavo chi fosse.
-Oggi sei mia. - sussurra una voce al mio orecchio . Ero yesa e un po spaventata. Giro su me stessa, e ora siamo faccia a faccia. Era la figura misteriosa che avevo seguito. Si toglie la maschera, e rivela un viso angelico, da far svenire chiunque, era... Elliot. Ci guardiamo, se i nostri occhi si potessero parlare direbbero cose dolci e zuccherose, io ero per lo più sconvolta, lui deciso e affascinante . Senza esitare mi avvicina col braccio e mi bacia. In quel momento i fuochi d'artificio scoppiano nella notte, sovrastando la villa,e il mio cuore con loro, scoppia nel cielo, impolverando le stelle e la luna color latte. Il tempo si era fermato, eravamo solo io e lui nell'universo buio e misterioso, misterioso quanto quel momento.
Sentii di nuovo quella strana sensazione percorrermi la schiena. Non credevo ai miei sentimenti. Non potevo. Ma era bellissimo.
Le labbra si staccano. Il mio dito dal cielo anche. Ci guardiamo per un po', non sapevo bene cosa fosse successo, ma... Mi piaceva.
-Se vuoi... Questo può rimanere qui. - dice emozionato. Anch'io lo sono, un miscuglio di eccitazione e riluttanza. Si allontana rimettendosi la maschera, lasciandomi sola nell'oscurità. Non faccio in tempo a riprendermi che trilla il cellulare.
G: vediamoci al gazebo! - mi ero completamente dimenticata di lui. Ero una persona orribile, e piansi. Piansi lacrime e sensi di colpa, neanche trenta confessioni sarebbero bastate a purificare la mia anima. Non dovrei più andare alle feste.
Mi sistemo e vado al punto d'incontro. Cerco di essere il più naturale possibile,anche se la mancanza di uno specchietto mi turbava. Lui si trova appoggiato coi gomiti al recinto, non è tranquillo .
-G! - grido. Mi guarda coi suoi occhi verdi, da Sherlock Holmes, mi sentivo nuda. Era rabbioso. Oh no! E se sapeva di me ed Elliot? Non riuscivo a guardarlo in faccia, maledetta coscienza!
-... Mel! - dice infine abbracciandomi, scoppiando in lacrime. - Ma che...? - non riesco a dire tutta la frase. Ci sediamo, e lui mi prende le mani.
-... Mia madre... Gli accertamenti... Ha la leucemia! - rimango immobile, la maschera mi cade dalle mani, insieme al mio umore.
-...cos...no... Non può... - rimango sconvolta e senza parole.
-Appena finirò gli esami, andrò a New York, da mio padre. Non posso restare qui, mia madre ha bisogno di cure speciali . E, dovrò lasciare te e annullare i nostri progetti! Io non voglio ma... Devo! - piangiamo insieme. Ero una persona orribile... NO! ULTRAMEGASUPERIPERUPERORRIBILE. Mi convincevo sempre di più. Mentre io mi sbaciucchiavo con Elliot, G soffriva molto, e non gli ero stata accanto nel momento del bisogno. Non meritavo la sua fiducia.
-Non preoccuparti, ti verrò a trovare. Ma, oh... Mi mancherai! - aggiunge coccoloso. Appoggio la testa sullasua spalla.
Nello stesso momento, la musica dentro si ferma. Ci alzammo e andammo a vedere cos'era successo.
C'era una folla intorno al centro della sala da ballo. Bianca piangeva, mentre due ragazzi si picchiano a sangue. Uno era Edo, l'altro non lo conoscevo.
-Stronzo, STRONZO! -
-VAFFANCULO TU !-
-TI FACCIO VEDERE IO! -
-....al diavolo!-
Io e G ci godevamo la scena, ridemmo un po'. Edo era quello messo peggio dei due, e io e G sadici eravamo felici del suo dolore.
-Ei, basta! - interviene Elliot. La mia risata si raggela. Ero ancora sconvolta dall'azione proibita accaduta minuti prima,mi odiavo per questo.
-BASTA! - urla ancora cercando di dividerli. Le luci dei lampadari sospesi si accendono, illuminando la sala e accecandoci.
-Edoardo! Christian! Smettetela subito!- arrivano altri che gli trattengono. Quelli continuano a calciare l'aria e a sventolare pugni come ossessi. Bianca, si toglie la maschera da Lady Gaga, e si avvicina ad Edo.
-Edo, ascoltami... Edo, ti prego... -
-Puttana... Sei solo una puttana! - le urla in risposta. Lei non reagisce e cade a terra disperata. Nessuno l'aiutava. Sentivo di dover fare qualcosa. E lo feci. La perdonai per tutto quello che aveva fatto, tutto, perché avevo capito a mie spese che cosa significava il dolore e la comprendevo più di chiunque altro.
Lasciai la mano di G e mi feci largo tra la folla impicciona. La aiutai ad alzarsi e la portai via dai riflettori. Tutti mi guardavano a bocca aperta. Anche G. Bianca era senza parole e non mi disse nulla finché non fummo fuori.
-Ha beccato me e Christian a baciarci. Ma io lo respingevo, te lo giuro . Edo ha frainteso, ma credo che mi avrebbe lasciata prima o poi. - G ci raggiunse.
-Sono contenta per voi due. Siete meravigliosi insieme e io mi sono conportata da stronza, soprattutto con te Sissi.-
La abbraccio.
-Ti ho già perdonata... - G si avvicina e ci abbraccia entrambe.
-È bello riaverti Bianca! -
Riavevo la mia amica. Il suo lato oscuro era svanito, e ci aveva chiesto scusa per tutto. Le volevo bene più di prima. Il sole tornava a splendere, e l'unica che si spegneva ero io!