Che bello il Natale. Gli alberi, le lucine colorate, le ghirlande e i regali. In questo periodo si è tutti più buoni. Ci si scambiano i regali e i pensieri, e i buoni propositi per il nuovo anno che non verranno mai rispettati. C'è sempre stata questa magia nell'aria, il mondo pareva più bello ma soprattutto piu bianco, anche se la neve tardava a venire. Io però l'avrei passato da sola. Mamma e papà erano a Dubai, senza di me, per lavoro (o così almeno dicono). Ero rimasta lacerata dall'incontro dal preside con Edo. Mi ricordai il natale prima, da quando stavamo insieme, ci invitavano a veglioni bellissimi e feste galattiche, la vita era meravigliosa
Eccomi qui un anno dopo. Sola con un pandoro innevato dallo zucchero e un albero verde non decorato. La scuola finí il giorno prima della vigilia. La campanella suonò, sembrava angelica, ma per me no. Mi alzai e mi diressi verso l'uscita quando Gianni mi chiama.
-Ehi, aspetta! -
-Ehi! - e si mette davanti a me con il fiatone per la corsa.
-Ho sentito che passi il natale da sola. Anch'io, i miei vanno a Parigi da mio fratello. -
-E perché non vai insieme? - chiedo stupita. Parigi, che città affascinante.
-Perché mio fratello vive in un buco di casa e non ho voglia di essere punzecchiato da lui ogni secondo. Poi ho di meglio da fare. - subito capisco e lo guardo rassegnata. Il mio umore non poteva essere più giù.
-Ah si... Gemma... Per lei vero? -
-No! - mi guarda accigliato.
-Deve andare in Svezia. Resta fino al rientro. Devo passare un natale fantastico insieme a te! -
Io sbarro gli occhi incredula.
-Perché? -
-Perché non voglio lasciare la mia migliore amica da sola il giorno di natale. È da un po' che non ci divertiamo insieme, vorrei tornare ai vecchi tempi. -
Lo spiraglio di un'innamoramento reciproco si era aperto e chiuso nello stesso momento. Anch'io avrei voluto tornare indietro, a quando la mia vita aveva senso.
La vigilia Maddy non lavorava, quindi ero sola in casa. Ero felice, era da tempo che Gianni e io non passavamo un po' di tempo insieme. Avevo noleggiato un po' di film, qualche gioco da tavolo e un po' di cibo preparato da Maddy. Pollo arrosto, patate novelle e spaghetti con cozze e vongole. Pandori e panettoni, dolci e pasticcini. Era tutto pronto, misi la tavola con la tovaglia rossa e tovaglioli abbinati, era tutto perfettamente natalizio. Sorrisi, ero soddisfatta del mio lavoro. Il campanello suonò. Era Gianni.
-Ciao, buon natale! -
-Buon Natale. -
Entrò con un regalo e una bottiglia di champagne in mano, anch'io gli avevo preso un pensierino. Amava le macchine sportive e io gli ho preso un modellino di una porche nera metallizzata.
-Sono contenta che tu sia venuto, grazie.-
-Figurati!- disse lui abbracciandomi. Spazzolammo i piatti, Maddy non si smentisce mai. Vedemmo un film sul divano, una commedia divertente. Si intitolava "A Natale ci sono anch'io"
-Titolo appropiato.- scoppiammo a ridere. Era bello avere un amico come lui, ma sentivo che non era tutto qui, c'era di più. Era un altro genere di affetto, più forte e speciale. Io lo amavo. Dire il contrario sarebbe stata una menzogna, avrei preso in giro me stessa. I dubbi che avevo erano se i suoi sentimenti ricambiavano i miei, ora che usciva con un altra forse provava qualcosa di speciale per lei. Ma glielo dovevo dire.
-Senti, Sissi, c'è un dubbio che vorrei togliermi. Riguarda te e Edo. Quella volta che vi siete azzuffati a scuola, vorrei sapere perché? -
-Be, io... io... Ho reagito a una sua provocazione. - non potevo dirgli che ero scoppiata di gelosia a vederlo insieme a Gemma.
-Perché che ha detto? - chiese lui prendendomi la mano.
-Che... - non posso, non potevo rovinare la nostra amicizia. L'avrei confuso e so che è brutto quando non si ha più punti di riferimento.
-... Che ero una puttana! - il mio viso viene bagnato dalle lacrime, ma non era per quell'episodio, ma per la mia coscienza che mi torturava per mantenere il segreto.
Gianni mi abbraccia. Il mio dolore restava intatto, anche con il suo conforto. Un rumore lacera il silenzio, un tonfo assordante.