Esami... Esami... ESAMI... maledetti loro e chi ha avuto la genialata di inventarli. Avevo ripreso a studiare, sotto tortura. Ero con gli occhi incollati ai libri giorno e notte, addirittura mi ci addormentai sopra una volta. Il giorno dopo avevo mezza divina commedia stampata sulla guancia, non fu bello. Per niente.
Avevo già cominciato a vedere le varie università a me accessibili. Erano tutte fantastiche e avevo davvero l'imbarazzo della scelta. Cercavo perlopiù Università fuori paese. America, Inghilterra... Volevo allontanarmi da quel posto e da tutti i suoi abitanti. Dimenticare mi avrebbe fatto bene e per ora potevo solo distrarmi.
Ma come si fa? Gianni e Gemma erano sempre incollati, facevano romanticherie di ogni genere e mi facevano salire la furia suicida. Elliot... Ci provava SEMPRE! Prima mi aiuta con i compiti in classe, poi mi accompagna a casa, o perlomeno ci prova, e mi lascia sempre Biglietti sul banco ogni mattina.
Si può definire stalking? O amoremania?
Ecco , non ce la faccio più. Sono stanca di tutto e tutti. Sto diventando acida e paranoica, salto quando sento rumore di rotelle e mi basta essere abbracciata da dietro che improvviso una presa di taek-wan-do e stendo il malcapitato. Un giorno ho ringhiato contro due ragazzi che limonavano su una panchina. Volevo sprofondare in quell'istante.
Un giorno andai a scuola e, udite udite, Elliot non c'era. Apriti cielo. Al suo posto, c'era un biglietto a forma di skateboard disegnato a penna. Stavo quasi per buttarlo quando sul fondo c'era un mini pacchetto di carta. Lo aprii e trovai... Il braccialetto di Gianni. Il cuoricino era tutto impolverato e arrugginito. Solo allora ricordai che l'avevo buttato a terra il giorno che ammisi a Gianni quello che c'era tra me e Elliot. L'avevo perso e neanche me ne ero accorta. Forse non m'importava. Poi lessi il biglietto:
Devo parlarti. Alle due al parco. Ti prego è importante!
Regalo inaspettato, biglietto noioso, che combinazione orrenda!
Fui di parola, e andai al parco alle due meno cinque. Mi misi sull'altalena e aspettai. La giornata era stupenda, diversamente dall'ultima volta che ero andata lì. Volevo tornare bambina, a quando avevo compiti come scrivere le lettere o fare addizioni di due numeri, a quando l'amore era sconosciuto e gli amici erano tutto. Crescere è una fregatura!
Il rumore di rotelle! Quanto lo odio! Mi alzai di scatto e mi girai. Subito, come se l'avessi fulminato, Elliot si bloccò. Era serio e intimorito. Me gusta! Non sminuí la mia arrabbiatura e continuai a fissarlo impassibile.
-Che significa? - gli chiesi mostrando il biglietto.
-Devo parlarti... -
-Bhe te lo dico chiaro e tondo,carino. Non mi piaci! Non voglio più avere niente a che fare con te, basta! Basta coi biglietti, coi regali e coi favori. È f-i-n-i-t-a! - wow! Che piacevole sensazione! Non ero più rabbiosa, e ricominciai a vedere le cose in modo normale. Il potere delle parole!
-Ok. L'avevo capito comunque! - rispose molto rigido.
-Non siamo qui per questo. Vieni! - disse voltandosi e camminando verso il ponticello del laghetto. Si mise coi gomiti sullo steccato e fissò l'acqua per un po'. Lo seguii e feci lo stesso.
-Sono stato un verme. Non merito neanche di parlarti, o guardarti. Dovresti essere una iena con me, eppure non hai fatto nulla. So che ti batti per ciò che vuoi, e con ardore. Ti conosco bene. - wow, che cosa acuta. 1° ero incazzata nera con lui. 2° non ero così stronza da rendere pubblico l'accaduto. 3°... Chi sei tu e che ne hai fatto di Elliot?
-Muoio dalla voglia di chiederti: Perché non ti sei battuta stavolta? -
-Per cosa? - chiesi accigliata.
-Per quello che provi per Gianni. Perché ti sei chiusa a riccio, non ne hai voluto parlare, insomma, non hai fatto nulla per impedirlo? -
-Sei folle! -
-A si ? - disse, incavolato, e cacciò il cellulare dalla tasca. Andò su fb e cliccò su una foto. Me la mostrò.
C'erano Gianni e Gemma che si baciavano.
-Guarda, e dimmi che non ti da fastidio. -
-Non mi dà fastidio! -
-Negli occhi Melissa! - i suoi occhi azzurri. Che meravigliosa creazione quanto maledetta. Erano proprio quegli occhi ad avermi fatto fare l'errore più grande della mia vita.
Gli fissai, non riuscivo, era difficile così. Ma allora io... Io... Non può essere...
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Ei gnugni!
Mancano due, e dico, DUE capitoli e questa storia giungerà alla fine.
*lacrimuccia *
Comunque voglio una pioggia di stelle per questi ultimi capitoli.
Adios!
~Noe