LA FILOSOFIA DI ARAGON

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''Ma dobbiamo farlo per forza?''

''Veniamo pagati per questo''

''Se mi pagassero per ogni cosa che non voglio fare a quest'ora sarei in una villa a Dubai con qualche...'' -Matt si guardò attorno con aria sospetta- ''ok non c'è, dicevo, con qualche ragazza attorno che girano a bordo piscina mentre mi bevo un Coca e Rhum''

''Guarda il lato positivo, meglio ora che a fine campionato''

''Ne vade la mia stabilità mentale''

''Eh dai, non è così male dai! Ricordi? La doccia con il tubo dell'acqua qua fuori, tu lassù a meditare come un cretino alle 8.00 di mattina...''

''Il dritto in curva, sì sì mi ricordo''

''Beh dai, il dritto in curva è relativo''

''Tu sei relativo. Dai, piuttosto, andiamo a cambiarci che dobbiamo scendere in pista per le prove libere''

''Cos'è, ora hai voglia di tornare in pista?''

''Lo hai detto tu, ci pagano per questo''

''Sempre il solito'' pensò Andrew

I ragazzi, nonostante Matt già dall'aeroporto iniziò a dimostrare il proprio ribrezzo verso il circuito di Aragon, si diressero al Truck dopo pranzo per prepararsi alla sessione di prove libere del Venerdì. I volti dei presenti nella zona Paddock e Truck lasciava intendere che non a tutti ispirava molto quel posto, eppure se c'era una persona particolarmente felice, quella, era Andrew. Lo stesso Andrew che si ricredette su quel tracciato iniziando dunque non ad amarlo ma bensì a simpatizzarlo

''Matt sei pronto per questa giornata fantastica?''

''Alex fottiti'' disse Matt facendo il dito medio all'amico salendo le scalette del Truck

''Tranquillo, preferisco andare contro un muro piuttosto che dover lottare per vincere qui ad Aragon. Tutto sommato però siamo in ballo, perciò balliamo!''

''Tu balla, io ti raggiungo a fine giornata dopo che mi sarete passati davanti almeno 5 volte''

''Rimani fermo in griglia?''

''No, in realtà pensavo a simulare un crampo assurdo dal nulla''

Alex sorrise e scosse la testa

''Non sarà così male''

''Sei come Andrew''

''Mi avete chiamato?''

''Non ti vuole nessuno, entra e zitto''

''Eddai Matt non trattarlo sempre male, così si offende''

''Sapessi le volte che lui mi ha fatto girar le palle, questo è niente in confronto''

''Hai finito di parlar male di me? Non so, volete un caffè e un cornetto?''

''Mah, ti dirò...'' disse Alex

''No, mangi da far schifo come me Alex, lascia perdere, però domenica porto io la birra!''

''Così mi tenti''

''Festeggiamo a questo schifo di posto'' ripose Matt entrando al Truck

Una volta pronti, i due, con la tuta abbassata fino all'ombelico, si diressero al loro Box. Matt, per il caldo, si rovesciò una bottiglia di acqua gelida in testa muovendo i suoi capelli lunghi. Esatto, aveva lasciato crescere i capelli facendo sì che il suo ciuffo adorato andasse verso l'indietro mentre ai lati li accorciò quasi a pelle. Andrew invece, seguendo l'amico, facendoli crescere, iniziò a far notare sempre di più qualche piccolo ricciolino. Da piccolo infatti i suoi capelli rossi erano lunghi e ricci alle punte, e Matt si divertiva a prenderlo in giro per quello.

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