RITORNO A MISANO, RITORNO A CASA

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"A punti come siamo messi?"

"E io che ne so, di solito sei tu che tieni i risultati dopo gara Andrew"

"Allora, riepiloghiamo un secondo...mhh, oh beh bene direi, voi due siete sempre lassù, oohh ma guarda bello questo DNF tuo e di Alex"

"Ah Ah Ah simpatico come un dito nel sedere"

"Controllino alla prostata?"

"Stammi lontano o ti strozzo"

"Da quando hai paura di me Matt?"

"Da quando due giorni fa mi hanno messo questa fascia del cazzo"

"Ti fa male...?"

Matt posò il bicchiere sul tavolo e tolse lentamente la maglia

"Aspetta, ti aiuto"

"Grazie, comunque sì, la schiena fa male, più che altro il collo per la botta ma come dici tu sono una roccia, passerà"

"Oh beh" -rispose Andrew dandogli una pacca sulla spalla- "se tu dovessi mai morire sarebbe la fine di questo mondo"

Matt fece un sorriso e tirò fuori un verso quasi a ridere a bocca chiusa

"Dai, vado, dovrebbe arrivare Eloyse e voglio lasciarvi soli"

"Anche perché è casa mia per cui vedi un po' te"

"Nostra"

"Mia ma con il gentil consenso di lasciarti entrare"

"Ecco, già è meglio"

"Senti, prima che tu vada, hai trovato la casa là?"

"Mio padre ed io dopo il campionato andiamo a vederne qualcuna"

"Vengo anche io con mio padre, dobbiamo andarci insieme, ricordi?"

"Se sopravvivi al weekend" disse Andrew ridendo

"Dai non farmi ridere, sai che mi fa male ancora ahah ouch...ehh, beh dai, grazie della vista"

"Grazie a te per questo fantastico bicchiere d'acqua al sapore di tristezza e sapone"

"Che pretendi da me? Vuoi anche una fetta di culo?"

"No tranquillo, ho le mie risorse"

"Come fa a stare con te?"

"Non lo so, ma tutto sommato sta con me comunque"

"Io scapperei"

"Non lo hai fatto per anni" -rispose scendendo le scale- "non credo che lo farai ora"

"Solo la morte potrà separarci, ricordalo"

"Anche in quel caso saprei come romperti i coglioni"

"Non ne dubito" disse Matt chiudendo la porta

Era una settimana particolare: l'ultimo weekend di gara stava arrivando, mancava qualche giorno, e si correva a Misano. Era stato rinominato dai ragazzi "Il GP Di Casa". Chi avesse vinto avrebbe avuto la possibilità di ritenersi superiore a tutti quanti, un po' come l'ultima pallina del biliardino con la quale decidi di giocarti il tutto per tutto all'ultimo colpo.
Ognuno, nel suo piccolo, rifletteva profondamente su come affrontare quell'ultimo momento, quelle ultime curve, quelle ultime volte in cui forse avrebbero corso tutti insieme, e di certo, competizione a parte, chiunque avesse vinto, lo avrebbe fatto perché aveva lavorato davvero sodo fino all'ultima staccata.

Matt, mentre aspettava l'arrivo di Eloyse, iniziò a suonare il pianoforte e a rilassarsi. Non voleva pensare a nulla, non voleva pensare alla gara o a tutto ciò che richiedeva impegno per il fine settimana. Voleva solo staccare la testa da tutto e pensare un po' a sé.
Matt nascondeva una dote: sapeva anche cantare. Aveva una bella voce, ma si vergognava di farsi sentire, per cui cantava solo quando non c'era nessuno in casa, in piena sintonia con le melodie che suonava.
Si sedette davanti al pianoforte, attaccò il microfono all'amplificatore e collegò le cuffie in modo da poter sentire bene la sua voce e in sottofondo il pianoforte che però era esterno all'impianto in quanto era antico, a muro, e non aveva elettrificazione.
Si preparò, fece qualche giro armonico per schiarirsi la voce e iniziò a cantare. Cantò, cantò, cantò e suonò davvero tanto, talmente tanto che tutto ciò che lo circondava scomparve e davanti a se vedeva solo il pianoforte e attorno il nulla, fino a quando una mano non lo toccò sulla spalla e lui dalla paura si bloccò e fece un piccolo sussulto

COME LA LUCE DELLE STELLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora