Sono Vanessa, ho 15 anni e sono una strega. No, purtroppo non sono una di quelle streghe che vanno ad Hogwarts anche se lo vorrei tantissimo. Sono magra e di media altezza. Ho i capelli castano scuro e gli occhi grandi color nocciola. Non sono proprio una persona buona e gentile. Sono egocentrica e do confidenza solo a chi mi sta simpatico. Sarà per questo che ho pochi amici? Boh.
Vivo a Parigi con mia madre, ma sono nata e ho vissuto la mia infanzia a Bari, in Italia. Mi sono trasferita qui due anni fa perché... lo scoprirete. Mamma ha sempre amato la Francia, ma non avrei mai immaginato ci saremmo trasferite qui.
Era una bellissima giornata di agosto, ero felice ed ero uscita come al solito con le mie migliori amiche Elisa e Chiara. Eravamo andate sul lungomare a fare una passeggiata. Ero riuscita a convincerle a non prendere le bici.
Ecco un'altra cosa che non sapete di me: non sono per niente un persona atletica! Sono negata in tutti gli sport. Il mio professore di educazione fisica in tre anni mi ha visto correre sì e no due volte.
Dicevo, siamo state a chiacchierare fino alle nove e mezza di sera. Mamma mi aveva chiamato per dirmi che dovevo tornare a casa.
Un po' scocciata sono tornata a casa e mamma mi ha annunciato che dovevamo parlare. Mentre andavo a cambiarmi immaginavo cosa avrebbe potuto dirmi. Ho pensato a qualsiasi cosa: la camera disordinata, sto troppo con il telefono, devo cominciare a fare i compiti per le vacanze, deve togliermi il telefono per un mese, l'aveva contattata qualche professoressa,...
Sperai anche in qualcosa di bello come un telefono nuovo o un nuovo compagno per lei. Ma nessuna delle due mi convincevano molto.
Neanche nei miei film mentali più strani avrei mai potuto immaginare cosa mi stava per dire.
Scesi le scale per andare in salotto lentamente. La trovai lì ferma seduta sul divano che mi aspettava.
"Siediti qui" mi disse facendomi spazio sul divano. Avevo un ansia assurda.
Cosa stava per dirmi? Era morto qualcuno?
"So già che non la prenderai bene come l'ho presa io, ma questi giorni ho cercato un nuovo lavoro"
Io non capivo dove fosse la cattiva notizia finché non sentii uscire dalla sue labbra le parole che mi hanno cambiato la vita: "A Parigi"
"Mamma stai scherzando, vero?"
"Ho la faccia di una che scherza? Non credo"
Ero scioccata "Ma perché? Come? E l'hai trovato?"
"Si ho trovato un lavoro da un mio amico che vive lì e ha deciso di affittare la sua seconda casa in modo che possiamo stare a Parigi. Comincio il lavoro a settembre quindi tra un po' dobbiamo cominciare a fare le valigie e prenotare il volo"
Adesso probabilmente vi starete chiedendo: per quale motivo non volevi andare a Parigi?
Ecco, adesso vi faccio un elenco di motivi:
-I francesi mi stanno antipatici (la Gioconda è nostra)
-La cucina francese non è minimamente paragonabile con quella italiana (a sentire la parola escargot mi viene da vomitare)
-Conoscevo Elisa e Chiara dall'asilo e non potevo lasciarle così
-Non capisco una parola di francese
-Avrei preferito andare in America (lì sono tutti ricchi e fighi)
Se non vi bastano queste motivazioni fatevele bastare.
Dopo la dichiarazione di mia mamma decisi di andare in camera mia per riflettere. Rimuginai per tanto tempo e capii che cercare di convincere mia madre era inutile. Dovevo dirlo alle mie amiche.