La mattina seguente mi svegliai di buon umore e prima della sveglia. Mi pizzicai il braccio per controllare se fossi realmente sveglia e mi feci anche male. Nonostante il buon umore avevo molto sonno, ma dovevo trovare la forza di alzarmi. Mi lavai e indossai una felpa grigia corta, dei jeans a zampa. Poi mi misi le solite vans.
Preparai lo zaino al volo, salutai mamma e uscii di casa. Alice mi aspettava al bar, al nostro solito tavolino. Mi sedetti e chiamai il cameriere che appena mi vide si agitò. 'Ma che problemi hanno sti francesi!' pensai. Lui si avvicinò e mi chiese
"Un café?"
"Oui, merci!"
"Oh, tu est mademoiselle Vanessa Blanc?"
"Vanessa Bianchi, oui, pourquoi?"
"Un homme a déjà payé votre café!"
(Un uomo ha già pagato il vostro caffè)
"Un homme?"
"Oui, et il m'a demandé de vous donner cette boîte" (si, e mi ha chiesto di darti questa scatola)
Il cameriere posò sul tavolo una scatola con su scritto 'pour mademoiselle Vanessa'.
Ringraziai il cameriere e appena si allontanò aprii la scatola. All'interno c'erano dei macarons al cioccolato e una busta da lettera.
"Mangio prima i macarons o leggo la lettera?"
"Apri la lettera, muoviti!" mi rispose Alice che sembrava più in ansia di me.
Dentro la busta non c'era una lettera, ma una fotografia di un uomo e una donna con una bambina appena nata.
La analizzai per bene e riconobbi la donna. Era mamma! E quell'uomo doveva essere papà. E la bambina... io.Io Girai la fotografia e vidi che sul retro c'era scritto 'Vanessa Blanc, 4 août 2007, Paris'
Shock.
Ero confusa. Ero nata a Parigi.
Ma non è possibile.
Mostrai la foto ad Alice e lei prima fece una faccia stupita, poi scoppiò a ridere.
"Ma cosa ti ridi? Sei impazzita? È una cosa seria!"
"Ahhahah cioè tu, la ragazza che più al mondo odia i francesi, sei di origini francesi?"
"Ah. Non ci avevo ancora pensato. Hahahahah"
Ridemmo per un po'.
Sapevamo che la nostra scoperta era una cosa seria, ma ci avremmo pensato più tardi.
Avevamo solo bisogno di ridere.
ERO FRANCESE!