Chapitre 3

24 6 0
                                    

Non ero pronta a partire, almeno secondo la mia testa. Vedevo la mia casa, la casa dove avevo vissuto tredici anni della mia vita, semi vuota. Rimanevano soltanto la tv, il divano e i letti. Avevo preparato la valigia piangendo. Quando avrei più rivisto la mia città e la mia casa? Forse tra un anno, forse due, forse mai più. Chiara ed Elisa provarono a consolarmi e solo loro riuscirono a farmi tornare il sorriso.
"Ragazze come farò senza di voi?"
"Me lo chiedo anche io" ridacchiò Elisa.
"Vi voglio bene"dissi prima di stringerle in un abbraccio di gruppo.
Ci accompagnarono all'aeroporto con i loro genitori. E poi ci salutammo.
Saluti strappalacrime a parte, l'aereo era enorme! E voi direte BELLOO, no non è affatto bello. Più grande è l'aereo, più posti ci sono. Più posti ci sono, più posti saranno occupati da bambini rompiscatole che piangono e si lamentano.
Altra informazione su di me: odio i bambini che si lamentano e piangono.
Fortunatamente avevo portato le cuffie: ascoltando l'album di Ultimo il viaggio è passato abbastanza in fretta.
All'aeroporto di Charles de Gaulle c'era l'amico di mamma francese che ci aspettava. Parlava in italiano fortunatamente. Ci ha consegnato le chiavi della nostra nuova casa e poi è scappato a fare delle commissioni.
Pioveva. Che sfiga.
Abbiamo preso il taxi per arrivare alla nostra nuova casa. Il taxi non si fermava mai quindi chiesi a mamma: "Ma siamo sicure che questo indirizzo esiste?"
"Ma certo che esiste, è solo un po' in periferia"
Quando arrivammo io rimasi scioccata. Non l'avevo mai vista neanche in foto quindi era una sorpresa per me. Era gigantesca e bellissima.
"WOW, certo che il tuo amico è proprio ricco"
Mamma si mise a ridere e decidemmo di entrare. Stava anche smettendo di piovere, alleluia Gesù mi ascolta!
La casa era enorme. Aveva anche una piscina sul retro è un giardino bellissimo.
Non avevo parole.
"Mammaa, dovevi dirmi prima che avremmo avuto una casa da ricchi sfondati, avrei fatto meno storie!"
Lei rise e poi disse "Tesoro vuoi vedere la tua camera?"
"Certooo, dov'è?"
"Al piano di sopra, la seconda camera a sinistra"
"Vado subitoooo"
Salii i gradini a due a due, rischiando anche di cadere. Appena aprii la porta della mia camera stavo per svenire. Era enorme con una grande finestra che dava sul giardino e un armadio spettacolare degno della dreamhouse di barbie. Il letto era morbidissimo e a guardarlo mi veniva voglia di saltarci sopra. Era la camera che avrei sempre voluto. Sembrava fatta apposta per me. Mancavano solo alcuni ritocchi, alcune foto e i miei vestiti nell'armadio. Adoravo quella casa!
"MAMMA PUOI DIRE AL TUO AMICO CHE LO AMOO" urlai da sopra alle scale.
Che la mia avventura a Parigi abbia inizio!

Una nuova vita a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora