Sono stato uno
tra sei milioni
di persone.Mi hanno strappato
alla mia vita,
alla mia casa,mi hanno buttato
su un treno
che correva veloce,stretto tra lacrime
e terrore di altri
come me, senza capire.In cambio di
un pigiama a righe
si son presi primai miei capelli,
insieme alla
mia dignitàinfine mi hanno
strappato a morsi
il cuore e l'umanità .Sono diventato
un numero,
come tanti altri,senza nome
ho marciato
e lavorato, nudo,nella neve, senza cibo,
ho visto morire
gente di cui nonriconoscevo più il volto,
perché i nostri volti
erano tutti uguali.Soldati immobili,
come cipressi neri,
urlavano in una linguache non conoscevo
e ho imparato
dal calcio di un fucilea ripetere "Jawhol, Jawhol.."
come una nenia,
senza sosta,una parola che sostituì
le mie preghiere
divenendo l'unicacon il potere
di salvarmi la vita
per un giorno ancora .Sono stato uomo, donna,
bambino, vecchio...
ebreo, stella gialla,comunista, falce e martello,
sono stato zingaro
e omosessuale.Sul cancello circondato
da filo spinato
leggevo che il lavoromi avrebbe reso libero ...
e mentre trasportavo
cadaveri ero solosempre più
uno schiavo
senza futuro.Ho visto le docce
che portavano morte
e le bugie più orribilideclamate come la più
pura delle verità
per far sì cheandassimo a morire
senza protestare
convinti di poter
ancora un giorno amare.Ho sentito violini
suonare mentre
dottori in camice biancodecidevano chi,
tra noi, dovesse vivere
e chi morire.Sono morto e
sono sopravvissuto
ai campi di sterminio.Ho visto una
macchia rossa
tra tanto nero,una farfalla gialla,
un diario dalle
pagine ingialliteuna poesia incisa
nel legno e fiori
nel fango.Sono diventato
voce e croce
di me stesso e
di altri, sono stato eco
per non dimenticare.Sono diventato
polvere, sapone
per lavar via le colpe.Da un camino
sono andato su
cenere leggera
senza più dolore.Non posso chiedervi
di capire ciò che sono
stato, ciò che ho patito,
ciò che ho perduto
e subìto.È tutto troppo lontano
per voi, ma provate
a non dimenticareperché l'orrore
non è scomparso,
è solo nascostopronto a balzare
fuori dal suo nascondiglio
appena ne avrà l'occasione.Il male ha molte forme,
molti volti, molti colori,
molti idiomi.A volte si presenta
ammantato di rosso,
a volte di nero,a volte di bianco
con una croce sul petto
ma è sempre lui..sappiate riconoscerlo.
Quando si alzano i muri,
quando esiste
un "noi" e un "loro"quando un dio
diventa più importante
di un altro...quando un pensiero
è più importante
di un altro...il passo perché
una vita diventi
più importante
di un altra, è breve.Non pensate che siano
solo discorsi banali
che nessuno ascolterà,è li, in quelle parole stupide,
che il male si nasconde
è in quel momentoche toccherà qualcuno,
aumentando nel buio
di menti ottenebrate dall'odio,aspettando il momento giusto,
che arriva sempre,
per scatenare
la sua furia...Sappiate riconoscerlo,
perché noi
non ci riuscimmo,
e il prezzo pagato
fu immenso.Macchiato di sangue
e colpe di chi rideva
pensando fosse uno
scherzo innocuoguardare i falò
di libri bruciati...
in fondo erano solo
fogli diventati cenerea volare in alto,
nel cielo nero,
non sapendo
che quei foglisarebbero diventati
persone che,allo stesso modo,
sarebbero diventati cenere
trasportata
dal vento della storia.Niam
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Pioggia di versi
PoetryPoesie nate dalla polvere, dalla pioggia, dalla tempesta e dagli arcobaleni che ognuno di noi ha dentro sé. Versi che trovano la loro strada attraverso le delusioni, le illusioni, le cadute e il coraggio di rialzarsi per ricominciare di nuovo.