Letto di spine (Sabina)

6 1 0
                                    

Guardo il soffitto

e ripenso a quando,

dopo aver lavorato tanto,

il mio unico pensiero

era quello di raggiungere il letto

e buttarmici sopra pensando:

"Non voglio alzarmi mai più!"

Tornassi indietro....

non esprimerei quel desiderio...

Da anni ormai sono qui,

su questo letto che non è più comodo,

ma un giaciglio di spine,

me lo avevano detto che qui sarei arrivata

e ci sarei rimasta,

ma in fondo, in fondo non ci credevo.

Pensavo che ci avrei messo tempo, tanto tempo,

prima di finire nel letto di spine.

E invece no.

Ci sono arrivata in fretta...

e ci sono rimasta.

All'inizio mi sono adattata,

a muovermi in  modo diverso,

a mangiare in modo diverso,

poi...basta.

Semplicemente basta.

Il rumore del respiratore

ha preso il posto delle parole,

le mani di altri

hanno preso il posto 

delle mie mani e dei miei piedi.

Non posso regalare loro

neppure un sorriso,

solo con gli occhi

cerco di ringraziare

chi lotta per me,

chi cerca di allontanare

le spine da questo letto,

ben sapendo che è una battaglia persa,

perchè quando il letto di spine arriva...

rimane.

Tra l'indifferenza della gente,

che si allontana sempre più

da chi mi ama,

tra l'amore che circonda me

e la solitudine sempre più

grande di chi mi sta accanto,

tra le mie lacrime silenziose

e sorrisi che non posso più donare,

e rimangono impigliati

tra le spine di questo letto.

* Nota dell'autrice

Sabina Ionela Radu, malata di SLA.

© M.R Niam 13/11/2023

Pioggia di versiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora