17. Every breaking wave

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Ophelia zampettò veloce verso il pick up quando li vide arrivare

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Ophelia zampettò veloce verso il pick up quando li vide arrivare. I tre Kasi accorsero, travolgendola, ma lei non cedette e si fiondò verso il suo compagno di giochi preferito. Si aspettava di vederlo scendere dal lato del conducente,ma quando Isak non la salutò col suo solito bacino sulla testa, anche lei capì che qualcosa non andava.

Lui si era fiondato sotto la doccia, trascorrendo minuti infiniti chiuso in bagno. In cucina, Finn e Lara sistemavano la spesa sussurrando piano, per non farsi sentire. La musica era già alta, ma nessuna voce vi cantava sopra.

«Chi era? Lo conoscevi?»

«Non l'ho mai visto, Finn...»

Negli occhioni di Lara si celava la stessa paura che aveva terrorizzato Isak, eppure lei non mentiva: non aveva idea di chi fosse quell'uomo, a chi appartenessero quel sorriso sadico e quegli occhi neri.

«Com'era? Che faceva?»

Lara sentì il bisogno di lasciarsi stringere mentre provava a riportare alla memoria quei dettagli che Finn non riusciva a sistemare in un'idea o in un volto.

«Aveva uno sguardo terribile. Cattivo...» disse piano mentre le braccia di Finn la stringevano. «Credimi, mi faceva paura.»

Qualsiasi persona o creatura fosse, se riusciva a far paura a Lara doveva essere realmente terribile.

«Non doveva avere più di trent'anni, ma non ho visto nessun altro con lui...»

«Isak parlava al plurale...» sussurrò Finn.

«Sì.»

Ripensò a quel cenno, quel sta zitta di Isak, e solo allora quel volto e quell'uomo presero una forma più consistente, più reale.

Alzò la testa, ritrovandosi a una spanna dalla bocca di Finn.

«Tu... tu non hai visto nessuno?»

Lui scosse la testa.

«Era terrorizzato» continuò a ripetere guardando al di là della testa di Lara. Poggiò il mento sulla sua fronte e sospirò. Sarebbe stato difficile ricavare da Isak qualche informazione in più.

Seppur avesse cucinato lo stufato di verdure che tanto gli piaceva, l'umore di Isak non parve migliorare di una virgola. Dopo pranzo disse di esser stanco e si rintanò sotto le coperte, nascondendovi anche la testa. Finn pensò al resto: sistemò la cucina, portò gli avanzi a Ophelia e Led, diede dei pezzi di pane indurito a Iska, Igor e Iron; proprio come lui, disse a Lara di sbrigarsi a fare i compiti, così che la sera e i giorni a seguire avrebbero potuto fare ciò che volevano. Lei, quieta, non se lo lasciò ripetere due volte. Si mise sul tavolo a studiare e con la coda dell'occhio osservò Finn intento a scrutare i vinili di Isak.

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