59.staje semp agitat?

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<ragazzi in cella,su>ci incita il comandante,«dopo quello che è successo dovrei andare da Ciro per dargli la "buonanotte"?» no,forse non dovrei,e se invece dovessi? «merda,qualche volta mi chiedo perché sono così tanto complessata e paranoica» prendo coraggio e mi avvicino a lui che stranamente non è in compagnia di nessuno del suo gruppo <buonanotte Cì> gli sorrido.

*POV Ciro*

<buonanott pccre>le faccio un sorriso e sembra quasi stupita dal mio gesto «e vedi tu,non sorridi mai così,per nessuna ragione»beh come dargli torto <c vrimm riman>sposta lo sguardo,le alzo il mento con due dita in modo che possa guardarmi,mi piacciono i suoi occhi,sono di un azzurro acceso,particolare,eppure certe volte sembrano così spenti e cupi,come se fossero quasi neri,sono belli,resterei ore a guardarli,scuoto la testa «O COR NDO ZUCCR»sento le voci urlare nella mia mente mentre lei si allontana.
non voglio che vada via,voglio stringere il suo corpicino a me,passare la notte con lei sdraiata sul mio petto«ch cazz staje ricenn Cì?» non ho nemmeno io la risposta a questa domanda,uff,odio non sapere le cose,soprattutto di me stesso<oh Ciru,ma tutt appost?> la voce di Edo mi riporta nel mondo reale <sisì,jammuncenn>mi passò una mano tra i capelli e seguo il resto del gruppo fino alle celle.
mi sfilo la maglietta e il pantalone restando in boxer,butto i vestiti da qualche parte nella piccola stanzetta e mi sistemo sul mio letto a pancia in su.
tutti i pensieri riaffiorano nella mia mente,ormai ci ho fatto l'abitudine,tutte le voci,quelle urla,sono assillanti,le sento tutte le notti,non riesco a prendere sonno,merda,mi metto le mani sugli occhi,ho bisogno di trovare un po' di tranquillità in mezzo a tutto questo,il mio passato non aiuta per niente,Dio santo,provo a sprofondare la testa nel cuscino per soffocare quei pensieri,ma sento solo il mio fiato scarseggiare,resto in quella posizione fino ad esaurire quasi il respiro dopodiché mi giro leggermente affannato,mi piace testare fin dove riesco ad arrivare.
da qualche parte dovrei avere un mp3 e delle cuffie,li prendo e riporto il mio corpo sul letto,faccio partire la musica scacciando finalmente tutti quei pensieri che mi martellavano in testa,ora sono un po' più sereno,solo un po',chiudo gli occhi e il buio si diffonde intorno a me tra le note di "CHIAM'M" di Roberto Bianco e Anthony,penso un po' al senso di questa canzone prima che le mie riflessioni spariscano del tutto.

****

<Linu ma va cac>apro leggermente gli occhi sentendo la voce del rosso ancora assonnato,ormai la musica si è fermata,mi tolgo le cuffie e mi metto a sedere sul letto stropicciandomi ripetutamente gli occhi,«l'ennesimo giorno,dell'ennesimo mese,della mia permanenza in carcere,ch pall»sbuffo mettendo i piedi a terra,come il solito rivolgo uno sguardo al mare,è agitato oggi,grigio,le sue onde sbattono contro il ponte del porticciolo,mi perdo a guardare il panorama.
mi strofino una mano sul viso per la decima volta in cinque minuti e prendo i vestiti,la mia maglietta nera e bianca,un pantalone di tuta nero e le puma basse degli stessi colori del resto dell'outfit «beh che dire Ricci,hai una fantasia che va oltre ogni confine, complimenti,davvero»ma sono così antipatico anche con gli altri? «eh già» dovrei farmi curare.
do uno sguardo alla cella ormai vuota,credo che il rosso sia andato a farsi una doccia,estraggo il telefono minuscolo da sotto il materasso ed entro in bagno componendo il numero di mio fratello <Piè allor?> dico frettolosamente<devi aspettare un altro poco Ciru>molte volte posso dire che sia mio padre che mio fratello non servono,questa è una di quelle <aspttà ch cos Pietro? ch agg aspttà>inizio ad irrigidirmi<O'Piecr adda pavà p chell ch ha fatt>ogni tanto rivolgo un'occhiata alla porta<Ciru ten'n n'accord>afferma lui in tutta tranquillità <ma qual cazz r accord? io di Di Salvo me ne fotto,gli piscio in faccia,eh capit?>sto attento a non alzare troppo la voce,attraverso il vetro dello specchio mi accorgo della grossa chioma riccia di Filippo,«comm o schif a chist,mamm ro Crarmn»non credo di poter aggiungere altro.
mi avvicino al lavandino<Chiattì,tras vien ca>mi sistemo i capelli<maro ma nun t agità,ma staje semp agitat? ma tieni paura di me?>vedo la sua sagoma avvicinarsi alla porta<staje tranquill>solo lui mi mancava stamattina,mannacc <siediti,facciamo due chiacchiere va>lo incoraggio a sedersi sulla sediolina accanto alla scrivania,nel frattempo caccio dal cassetto il mio portasigarette di cuoio da cui estraggo una canna<Chiattì,io non lo so che ci volevi fare con quella lametta>aspiro il fumo<e sinceramente neanche me ne fotte>lo guardo negli occhi.
<tiè fatt nu tir>gli passo lo spliff di tabacco ed erba <non fumo grazie>dice senza mai guardarmi negli occhi,questa cosa mi infastidisce tremendamente <nono,tu fumi fumi tiè>gli metto lo spinello tra le labbra,faccio un finto sorriso appena lo sento tossire per il fumo<tu sei diverso Chiattì,se non ti piace una cosa non la fai,ma devi capire che qua dentro senza amici non duri,e devi stare attento a scegliere la persona giusta,ci siamo spiegati?>lo vedo annuire, mi serve a tutti i costi,come corriere,o almeno aggia parià nu poc cu iss<tu sei un ragazzo intelligente Chiattì,le cose le capisci,ma si nu poc strunz,e stu fatt nun è buon,pensaci,la prossima volta che tieni un problema vieni da me,a questo servono gli amici,no?> «dimenticavo il fatto che sei un attore nato»proprio nel momento più adatto,ste voci di merda.
il riccio si alza dalla sua sedia<è tuo fratello?>mi indica la foto mia e di Francesco,mi si stringe un nodo allo stomaco,come se qualcuno mi stesse prendendo a pugni mentre il suono di quegli spari si fa vivo nella mia mente,scaccio i pensieri,o almeno provo a sembrare il più tranquillo possibile<era-mi blocco,come se non riuscissi più a parlare-mio fratello>deglutisco<e che gli è successo?>odio la sua curiosità,mi da sui nervi,ma non posso permettermi di fare un passo falso ora<mo vuò sapè troppi cos Chiattì>sospiro alzandomi dalla sedia<jammuncenn che ci aspettano gli altri giù>gli metto in braccio sulla spalla conducendolo fuori dalla cella.
come il mio solito mi siedo sulla panchina nel campetto,ormai non faccio altro dato che a pallone non ho sbatti di giocare,aspetto Totò,devo chiedergli una cosa,lo vedo arrivare,mi avvicino velocemente a lui,dopo l'ultima litigata per il fatto delle mutande diciamo che ci siamo appaciati entrambi.
<Totò,t aggia chier'r na cos>abbasso la voce guardandolo negli occhi <ric Ciru>mi incita a continuare <...

angolo autrice
heiiii,tutto bene??
vi sta piacendo???
cosa avrà in mente il boss?
lo scoprirete

baciniiii💕
-🥀

𝚃𝚛𝚊 𝚖𝚒𝚕𝚕𝚎 𝚜𝚋𝚊𝚛𝚛𝚎 {mare fuori}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora