67.ho la testa altrove

3.4K 82 19
                                    

<è succies nu maciell,Liz e vist a Filippo?>chiede l'uomo con fare disperato,la donna si avvicina a lui in un paio di falcate <no,ma pcche ch è succies?> riesco a sentire le sue parole <s'n è fujiut>spiega facendo andare in panico anche l'educatrice accanto a lui <ma comme che è scappato Filippo?>chiede Nad a voce non troppo alta poggiando le mani sul tavolo <amo tranquilla,mo lo trovano anche perché l'IPM questo è,non può essere scappato al di fuori>spiego tranquillamente,quel ragazzo ha un non so cosa che non mi convince per niente,non so come faccia Ciro a "fidarsi" di lui «si fidava di Viola,non puoi pretendere tanto» beh effettivamente non posso dare torto alla mia vocina nemmeno questa volta.
<tiene ragione,stai tranquilla>afferma Silvia accarezzando la spalla di Nad,sento il soave suono di un pianoforte,chiudo gli occhi ascoltando quella melodia tranquilla e struggente,<sta suonando lui>dico a bassa voce mente sento i passi delle guardie allontanarsi dalla sala mensa <mantenete la calma ragazze,non c'è nulla per cui agitarsi>una delle educatrici ci fa segno con le mani di stare buone<finite di mangiare e torniamo su>afferma una donna sulla quarantina,obbediamo,finiamo la nostra colazione e ci riportano nelle celle,di nuovo,probabilmente per il fatto che potremmo essere d'intralcio per la ricerca di Filippo,in ogni caso mi manca la mia libertà,il leggero venticello sul viso mentre vado in moto,la consapevolezza di scendere la sera e non sapere mai a che ora tornare,mi manca andare al mare e mi manca tutto ciò che ho al di fuori di queste quattro mura ma forse ho trovato qualcosa,o meglio dire,qualcuno,che riesce a non farmi sentire queste mancanze,forse colmandole o forse facendomele completamente dimenticare.
<l'hanno trovato>dopo almeno una mezz'ora abbondante dalla "fuga" di Filippo,finalmente ci danno l'avviso,ora dovremmo scendere,no?
<potete tornare giù,riformate la fila e scendiamo>la voce di Nunzia mi rimbomba nelle orecchie,non dico una parola,aspetto solo il momento di uscire da qui.
lui è lì,come il suo solito a fumare,sembra un turco certe volte,ha l'aria rilassata di un bambino,lo ammiro da lontano per non molto tempo,siamo così lontani,eppure sembra quasi che non ci dividano nemmeno 2 millimetri.
scuoto leggermente la testa e accenno un sorriso appena i suoi occhi si incrociano con i miei,riporto l'attenzione sull'attività che devo svolgere, <iniziamo la partita?> una voce femminile si fa spazio in un momento di silenzio,non ho mai amato la pallavolo, preferisco altri sport,ma nonostante questo riesco a far prendere qualche punto alla mia squadra,beh effettivamente mi basta pensare che nell'altra parte del campo c'è Viola,potrei casualmente,e ripeto la parola "casualmente",farle una schiacciata sul quella tenera faccia da culo che si ritrova,ma credo che, finché non farà una mossa sbagliata,resterò buona,o almeno lo spero.
<va bene così,vince la squadra di Abate>afferma l'educatrice ed io e le mie amiche ci scambiamo uno sguardo vittorioso <la nostra squadra fa abuso> afferma Anastasia ridendo <a cumannamm nuje ca dind>dico ridendo<amo vieni un attimo qua>mi chiama Chiara<che cazzo stanno facendo?>indica i ragazzi,o meglio c'è Pino contro il resto dei ragazzi, mio fratello e Tano gli stanno urlando contro,mentre Ciro come il solito non gli dà molta corda,e questo non va bene,lui o risolve subito le questioni o le rimanda aumentando il valore della pena<nulla amo,staranno discutendo come fanno di solito,sono maschi,litigano anche per chi deve tirare il primo rigore quando fanno le partite>cerco di tranquillizzarla sperando nella capacità di ragionamento del mio ragazzo.
<Ciro non se la terrà mai una cosa del genere>dice nervosa appendendosi alla rete di ferro che recinta il nostro campetto<oi tranquilla,Ciro sa ragionare qualche volta,e poi sono amici,non gli farà nulla stai calma>le sorrido,vedo il ragazzo dagli occhi neri dirigersi verso di me,si ferma qualche centimetro dietro la recinzione del suo campo <dopo dobbiamo parlare>gli mimo con la bocca,annuisce e sposta per qualche secondo lo sguardo,queste sono le piccole cose che mi fanno capire che sa cosa voglio sapere e che molto probabilmente cercherà di tenermela nascosta.

****

<allora le ragazze in aula e i ragazzi iniziano a formare una fila per andare in laboratorio,tra un'oretta si fa cambio>afferma una delle guardie,facciamo come dice,vedo con la coda dell'occhio Ciro intento a parlare con Lino,quest'ultimo si allontana dal ragazzo e viene verso di me<Liz te la riporto subito>dice solamente prendendomi delicatamente per il braccio,si guarda dietro più volte per assicurarsi dell'allontanamento del resto dei ragazzi e delle guardie,mi porta dal mio ragazzo <Ciru muvitv,m arraccumann>lo supplica quasi <eh nun t preoccupà,nun c vo nient>esclama tranquillamente il ragazzo appoggiandomi un braccio sulla spalla,mi porta nella piccola stanzetta del deposito<vien ca>mi tira a sé incollando le sue labbra alle mie,mi stacco a malincuore da lui <che è successo prima?>domando guardandolo negli occhi <nient,pcchè?>dice alzando un sopracciglio <con Pino,che è successo,perché urlava?>continuo a mantenere il contatto visivo <t'agg itt nient,e po nun so cos ca t riguardn,Sà ne devi stare fuori,so stat chiar?>cambia totalmente espressione e quella poca dolcezza che aveva nel tono di voce svanisce completamente <io ti voglio aiutare,ma se fai così come posso farlo? spiegamelo>affermo esasperata <Sà staje for? tu nun m può aiutà,chisti 'ccà so sul cazz mij,e non parlo solo di qua dentro,si ascimm nziem a ca dind nun t pnsà ch è tutt ros e fior,pcchè o sacc comm si fatt,vuò sta semp miez e m sta buon ma no quann e cos so pericolos,ij rischij a vita mij ma no a toja>scuote la testa uscendo da lì,mi passo una mano fra i capelli e decido di uscire a mia volta,vado in classe e prendo posto al solito banco,il terzo della fila centrale.
<perdonatemi prof,non mi sentivo bene>dico alla donna mentre con una matita inizio a scarabocchiare qualcosa su un foglietto

«scusa,non era mía intenzione farti incazzare così tanto..
S.♡»

****
<con la testa sei totalmente altrove,eh Sarah?>la carezza sulla spalla da parte dell'insegnante mi riporta nel mondo reale <no,cioè stavo pensando ad una cosa,vabbè si,ero con la testa altrove>ammetto scuotendo la testa <e dimmi,a cosa pensavi?> si appoggia sulla cattedra<la domanda più corretta è "a chi pensavi?">una voce femminile si fa spazio nella stanza,la ignoro<non lo so,o meglio lo so ma non è il caso di parlarne,non qui almeno>affermo tenendomi la testa tra le mani.
brutto eh quando il tuo umore dipende da qualcuno?
<le ragazze possono mettersi in fila per andare in laboratorio>Gennaro spalanca la porta della classe,lascio il fogliettino che ho scritto per il mio fidanzato sotto il banco,so che è quello a cui si siede anche lui,dopodiché mi metto in fila uscendo, insieme alle ragazze da quella stanzetta ormai diventata "opprimente".
scambio uno sguardo che dura qualche istante con Ciro per poi seguire a passo svelto le mie amiche <ragazze....

angolo autrice
heiiii amori,come state?
vi è piaciuto questo capitolo?? ho tardato a pubblicare il precedente e questo perché in questo modo ho avuto tempo di anticiparmi qualche altro capitolo.
fatemi sapere cosa ne pensate
vi amo💕

baciniiiii🦋
-🥀

𝚃𝚛𝚊 𝚖𝚒𝚕𝚕𝚎 𝚜𝚋𝚊𝚛𝚛𝚎 {mare fuori}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora