12.resta

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<direttrice i ragazzi stanno litigando>irrompe il comandante <chi?>chiede lei <Ciro ed Edoardo>la donna esce zoppicando fuori dalla porta,inizio a correre,sento il cuore in gola.
<ma c cazz stat facenn?>urlo avvicinandomi alla cerchia di ragazzi che si è formata in cortile,mi faccio spazio tra di loro.
Edo è a terra,i suoi occhi sono semichiusi e il suo labbro è completamente rotto,Ciro gli sta puntando un grosso pezzo di vetro al collo.
<smettila>urlo avvicinandomi ai due<nun fa strunzat Ciro>gli sposto il viso in modo da guardarlo negli occhi,che per la prima volta lasciano trasparire delle emozioni,è arrabbiato,deluso quasi.
<oi,guardami,posa quel pezzo di vetro>gli accarezzo il viso,si scansa bruscamente<tu nun si nisciun p m ricr c aggia fa,m e capit?>urla alzandosi <Ciro nun alluccà primma cos,seconda cosa scusami se stavo cercando di non farti uccidere un tuo amico>ho gli occhi lucidi,non mi piace quando qualcuno mi urla contro,penso l'abbia notato perché lascia cadere a terra il pezzo di vetro mentre io soccorro il ragazzo a terra incapace di muoversi.
<Edo,hei>gli appoggio la testa sulle mie gambe <andatemi a prendere dell'acqua per favore>imploro il gruppo di persone intorno a noi<Edo,apri gli occhi, guardami>dico con un filo di voce,mentre uno dei ragazzi,non faccio molto caso a chi sia,mi passa una bottiglia d'acqua.
gliene faccio bere un po' e il resto la uso per rinfrescargli il volto coperto da lividi e tagli.
<pccre>sussurra<hei,va tutto bene,appena ti riprendi un po' ti accompagno in cella>sorride debolmente <e che fai,mo ti preoccupi per me?> geme dal dolore che gli provocano i lividi<smettila sce>gli sorrido <comandà aiutatemi a portarlo in cella>dico caricandomi del suo peso sulle spalle.
Massimo senza replicare mi aiuta a portare il fragile corpo di Edo nella sua rispettiva cella<grazie comandà, faccio da sola adesso>con delicatezza gli sistemo il cuscino sotto la testa<nell'armadietto in bagno ci devono essere dei cerotti>dice con voce tremante.
apro il piccolo armadietto prendo l'acqua ossigenata, dei fazzoletti e dei cerotti,mi siedo accanto a lui e inizio a pulire con un fazzoletto umido il suo viso dal sangue.
Edo sussulta<scusami,ti ho fatto male>gli dico continuando a pulire le sue ferite<nun fa nient pccre>mi guarda <questa brucia un po',però almeno ti disinfetta per bene>dico mettendo un po' di acqua ossigenata su un fazzoletto e lo tampono sulle ferite,si irrigidisce sotto il tocco di quel pezzo di carta.
è bello anche così,pieno di lividi e tagli,ha un occhio gonfio,gli sistemo i capelli e gli metto un paio di cerotti sulle ferite un po' più profonde.
mi alzo e mi dirigo verso la porta<nun t n i,t preg>mi giro verso di lui <resta un altro poco> mi fa spazio vicino a lui,mi siedo sul letto <mo m pozz vantà c teng na nfrmer c fa pur a modell> rido alla sua affermazione<cre mo a pccrell fa pur a dottoress?> una voce infastidita si fa spazio nella piccola cella...

angolo autrice
heiii,come state??
che ve ne pare???
avete ancora moooolte cose da leggere,spero siate pronte/i.
vi voglio bene,non smetterò mai di dirvelo.
grazie di tutto💕

baciniiii🖤
-🥀

𝚃𝚛𝚊 𝚖𝚒𝚕𝚕𝚎 𝚜𝚋𝚊𝚛𝚛𝚎 {mare fuori}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora