*quella stessa sera*
Harry si rigirò nel letto, stringendosi alle coperte soffici che l'Alpha gli aveva dato, e cercò di trovare un po' di pace. Era stanco - perennemente stanco - ma non abbastanza da crollare sul materasso e risvegliarsi la mattina dopo con una carezza del riccio; e, allo stesso tempo, aveva voglia di fare qualcosa, ma il letto era troppo comodo per alzarsi.
"Chissà che ore sono..." pensò e si sporse quando bastava per poter intravedere l'orologio appeso al muro. Sembrava che segnasse le 2.30/2.35 di mattina. Facendo un rapido calcolo, Harry realizzò che era a letto da quasi 4 ore e non aveva ancora chiuso occhio. Lanciò uno sguardo alla libreria che si trovava sopra di lui e sospirò stanco: avrebbe tanto voluto accendere la luce, prendere uno dei tanti libri e leggerlo finché non fosse crollato dal sonno. Ma la paura di disturbare William, attirando la sua attenzione, era troppa. Non voleva essere punito dal più grande per un po' di insonnia.
Harry sobbalzò appena quando sentì un tonfo provenire dal piano inferiore e abbassò subito lo sguardo sul pavimento, come esso fosse fatto di vetro e potesse vederci attraverso.
"Chissà cosa starà facendo..." si ritrovò a pensare mente accarezzava le coperte morbide. "Ogni sera è così: sta sveglio fino alla mattina, poi... poi credo che dorma per un po', e poi è di nuovo in piedi verso le 7" Harry sospirò appena. "Chissà cosa starà facendo... "
Non c'erano dubbi che tutti quei rumori fossero fatti dall'Alpha dai capelli lisci. Ogni sera, da quando William gli aveva permesso di dormire nella camera al secondo piano, Harry sentiva l'Alpha armeggiare al piano inferiore. Non aveva la minima idea di cosa facesse, poiché la mattina dopo nessun oggetto era sparito e tanto meno c'erano cambiamenti nei mobili, e, del resto, Harry non aveva mai voluto toccare quell'argomento con lui. Se William era attivo principalmente di notte, significava che non volesse condividere le sue attività con il piccolo Omega.
"Potrebbe fare quelle cose che fanno i cattivi come lui." Si ritrovò a pensare mentre si sedeva sul letto. Incrociò le gambe a mo' di indiano, evitando così che i suoi piedini toccassero il pavimento freddo, e sospirò appena, continuando a guardare il pavimento. Anche se in quei lunghi passati quattro mesi, Harry aveva avuto modo di avvicinarsi con il suo rapitore, creando una sorta di legame, non aveva dimenticato che era stato proprio lui a strapparlo dalla sua normalità; non aveva dimenticato chi era quell'uomo e il fatto che potesse fargli del male da un momento all'altro. "Tipo fare-"
«Porca puttana!»
Harry sobbalzò spaventato e finì sotto le coperte in meno di un secondo. Nel coprirsi, però, l'Omega tirò troppo le coperte e queste uscirono dal sotto materasso, scoprendolo fino si polpacci. L'aria fredda della notte lo colpì subito, facendolo rabbrividire.
«N-no...» piagnucolò Harry, che si tirò su e cercò di sistemare alla meglio il lenzuolo ribelle. Le sue mani e la sua testa, però, non sembravano connesse e un mugolio di frustrazione sfuggì dalle sue labbra rosate. L'urlo di frustrazione dell'Alpha l'aveva spaventato - e, d'altronde, chi non si sarebbe spaventato nel sentire un urlo in piena notte? - e il suo cervello non sembrava più ragionare: le sue mani tremavano forti, incapaci quasi di prendere la stoffa; il suo cuore batteva forte nel petto, quasi come se volesse scoppiare; la gola era secca e i polmoni gli bruciavano terribilmente, perché stava trattenendo il fiato da troppo tempo.
«D-devo fare presto, prima che-» la voce dell'Omega andò a mancare quando si rese conto che dal piano inferiore non proveniva più nessun rumore, ma che stavolta erano le scale a fare rumore, scricchiolando passo dopo passo. Il che poteva significare solo una cosa: William stava salendo le scale.
"N-no! N-no!" Harry si alzò dal letto di scattò e andò a sistemare le coperte, rincalzandole nella parte inferiore. Cercò di fare il prima possibile, rincalzandole alla ben in meglio mentre si ripeteva - con parole più dolci ed educate - che era abbastanza fottuto. "D-devo fare veloce!"Indipendentemente da quel che avesse fatto, Harry sarebbe stato fottuto alla grande: se William l'avesse trovato a sistemare il letto, gli avrebbe chiesto perché non stava ancora dormendo e probabilmente l'avrebbe punito; e se l'avesse trovato a letto, William non sarebbe riuscito a far finta di dormire ed William gli avrebbe chiesto di spiegargli perché il letto fosse in disordine e perché non stesse dormendo. "Devo s-sistemare il letto-"
Fu proprio in quel momento che Harry sentì la porta aprirsi e una voce roca e bassa domandare «Harry? Che ci fai in piedi a quest'ora?»
Il piccolo Omega iniziò a tremare violentemente e si immobilizzò sul posto. Si sentiva come se l'avessero beccato a rubare un dolcetto dalla credenza; terribilmente in colpa e incapace di formulare una scusa per difendersi. Sentì gli occhi inumidirsi dal terrore.
«Harry?»
L'Omega si lasciò sfuggire un singhiozzo leggero e strinse la presa sulle coperte, cercando di non piangere davanti all'Alpha. "N-non posso piangere.." pensò e abbassò lo sguardo, puntandolo sulla coperta chiara e morbida. Vide una lacrima schiantarsi contro di essa, producendo un rumore secco, e dopo quella ne seguì un'altra e un'altra ancora e un'altra ancora...
"Ma che gli succede?" «Harry, vieni qui...» William si avvicinò al piccolo Omega e lo fece sedere sul letto, accarezzandogli dolcemente le spalle. Si guardò intorno e quando trovò la benda nera, si affrettò a posizionargliela sugli occhi per impedirgli di vederlo negli occhi. La legò abbastanza stretta e poi si inginocchiò davanti al piccolo Omega, che stava continuando a singhiozzare in silenzio. «Che succede? Hai fatto un brutto sogno?»
L'Omega singhiozzò appena e scosse la testa.
"Harry, sono quasi le tre di notte. Perché cazzo stai piangendo?" L'Alpha sospirò appena, stanco. «Ti ho svegliato io, per caso?»
Harry scosse appena la testa e asciugò con mano tremante una lacrima che rotolò lungo la sua guancia. «I-il letto...»
«È scomodo?»
L'Omega annuì appena. In fondo, anche quella era una verità: il letto era così scomodo che Harry spesso faceva fatica a trovare una buona posizione per dormirci. Ed era decisamente meglio dare la colpa ad un vecchio materasso che rivelare al proprio rapitore che era sveglio per chissà qualche motivo.
"E stavi piangendo per questo?" William sospirò appena e accarezzò il volto al piccolo Omega, che sobbalzò dallo spavento. «Tranquillo, non voglio farti del male. Sai che non sono pagato per questo.» mormorò e accarezzò la guancia del piccolo Omega, asciugando le lacrime calde. "Dio, Harry... le tue crisi di pianto si stanno facendo sempre più numerose. Come cazzo faccio a fermarle?" «Non devi piangere, va bene? Non c'è bisogno che tu pianga, piccolo.»
L'Omega annuì appena, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
«Vedi, Harry...» l'Alpha sospirò appena. «Questa situazione è difficile per tutti.»
«a-anche per te?»
L'Alpha non poté non sorridere davanti alla domanda innocente del piccolo Omega e gli accarezzò nuovamente la guarda quando capì che era veramente preoccupato per lui. «Sì, piccolo. È una situazione difficile per tutti. E tu, più di me, devi farti forte e non devi lasciarti abbattere da questi problemi. Ci siamo capiti?»
L'Omega annuì appena, nuovamente, e si lasciò sfuggire un sorriso quando William gli asciugò le guance lacrimate. La crisi di pianto che aveva appena avuto - una delle tante nella giornata - sembrava essere sparita. Il problema del letto, però, non era sparito.
«Ma devi farti forte, va bene?»
L'omega annuì ancora. «S-Sì, William..»
«E per quanto riguarda il letto...» William non aveva dimenticato il "problema" principale dell'Omega. «Perché non vieni a dormire con me, stanotte?»
Harry, davanti a quella proposta, sorrise come un bambino sorriderebbe davanti ai regali di Natale e saltò in braccio all'Alpha, pronto a farsi portare nella sua camera da letto.
STAI LEGGENDO
Young And Beautiful - Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, un piccolo Omega che crede di poter spaccare il mondo, scompare improvvisamente dalla tranquilla cittadina di Sleepy Hollow. Un rapimento che in pochi mesi diventerà internazionale. Louis Tomlinson, un Alpha ripudiato dal suo branco c...