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< 1 kg di fragole vengono 4 sterline, tesoro. > disse la fruttivendola facendo un sorriso gentile al giovane ragazzo dai capelli ricci. < Ma se ne prendi 2 kg, al posto di 8 sterline te ne faccio pagare 6. Ci stai? >

Lo sguardo del ragazzino dai morbidi capelli ricci si soffermò sulla frutta per qualche secondo. Non aveva idea di quanta ne potesse prendere, sua madre si era limitata a dirgli "Solo un po', amore. Che sia giusta sia per me che per te" e forse 2 kg erano troppi per loro. < Puoi darmene 1 kg, per favore? > chiese gentilmente il ragazzino per poi ricambiare il sorriso della fruttivendola. < Non so quante ne vuole la mamma, ma penso che queste le andranno bene.. No? >

< Ma certo, tesoro. > la donna, un'amica molto intima della madre del riccio, si allungò per afferrare il cestello delle fragole. Mise alcune vaschette trasparenti sulla bilancia e iniziò a pesare, buttando piano piano le fragole. < Ricordo ancora quando eri piccino piccino e tua madre ti portava sempre qui per scegliere le migliori ed eri così carino con quelle tutine. È passato così tanto tempo.. > la donna richiuse la prima vaschetta. < Per l'amor di Dio, lo sei ancora ma sai che adoro i bambini, Harry. > Harry, il ragazzo dai capelli ricci, arrossì leggermente a quelle parole e la donna gli sorrise dolcemente. <E poi voi Omega avete un fascino tutto vostro. Pagherei oro per essere giovane e bella come te. >

A quelle parole, l'omega arrossì e abbassò lo sguardo, cercando di non farsi vedere da nessuno. Già, perché il piccolo Harry Styles era uno dei pochi esemplari di Omega presenti nel territorio e nei dintorni di Sleepy Hollow anche se questo privilegio non sembrava essere favorevole per lui. Lo si poteva vedere dal suo sguardo che non apparteneva ai Beta: aveva degli occhi così verdi da creare un contrasto con una foresta viva ma allo stesso tempo erano pieni di ingenuità e dolcezza che nessun Beta sarebbe stato capace di portare allo stesso modo. < Laura... > .

< Sì, sì, ho capito. > la donna richiuse l'ultima vaschetta e le mise dentro un sacchetto bianco, per poi porgerlo al riccio. < Ecco a te. >

L'Omega prese due sterline dal suo borsellino rosa e le diede in cambio alla donna, per poi prendere il sacchetto che conteneva le fragole.

< Fa attenzione per strada, okay? > disse la fruttivendola mentre riponeva i soldi dentro la cassettina rossa. < E saluta la mamma da parte mia. >

Il ragazzo dagli occhi verdi annuì, assicurandole che l'avrebbe sicuramente fatto, e prese le buste in mano per poi prendere la strada che l'avrebbe portato a casa. Il riccio era uscito di casa nemmeno quaranta minuti fa e, accompagnato dalla madre con la macchina, era andato al mercato principale a fare un po' di spesa. Aveva fatto salti gioia quando suo padre gliel'aveva chiesto perché non gli era mai stato permesso di fare una cosa simile da solo anche se fare la spesa era una delle cose che piaceva di più al piccolo e sua madre, non appena aveva sentito le parole del marito, si era subito arrabbiata con lui. E..

< No, amore, è fuori discussione. > aveva detto la madre, serrando le braccia al petto. < Non puoi uscire fuori senza protezione. >

< Ho diciassette anni, mamma! > aveva ribattuto il ricciolino, serrando i pugni. Aveva messo su una faccia quasi arrabbiata, pur sapendo che non era capace di farla, e si era messo di impegno per sembrare veramente arrabbiato. < Quasi diciotto e non è giusto che non possa andare per il paese solo perché sono un'Omega non protetto. >

Nessuna regola vietava che un piccolo Omega potesse uscire di casa e nessuna legge era scritta riguardo questo argomento, ma ogni creatura di quel rango sapeva che un'Omega - soprattutto se non protetto - non poteva stare fuori troppo tempo. La ragione dietro tutto questo? Semplicemente perché ogni persona di qualunque rango era attratta da quelle piccole creature e non essere protetti a Sleepy Hollow non era molto pericoloso. La "Valle Addormentata" non era mai stata un centro di attacchi o rapimenti e lì gli Omega erano capaci di stare soli anche per diversi giorni. Ma se un Omega si avventurava da solo fuori da Sleepy Hollow, veniva rapito in un batter d'occhio e nel 99% dei casi nessuno di loro veniva ritrovato. Quel misero 1% faceva parte degli Omega i quali corpi venivano ritrovati ma ormai in fin di vita.
Il riccio, fortunatamente, non era l'unico a pensare che quello fosse solo un'ingiustizia: lui era un cittadino come ogni Beta e Alpha, aveva il diritto di fare quel che vuole e cosa vuole. Così, da Omega Libero com'era, si limitava ad ignorare gli sguardi dei Beta e degli Alpha che lo divoravano con gli occhi.

Harry aveva raggiunto il punto d'incontro dove sua madre gli aveva detto che sarebbe venuto a prenderlo, ma dell'auto della donna non c'era nemmeno l'ombra e questo fece preoccupare l'Omega.

"Sarà in ritardo.." pensò Harry, sedendosi su una panchina di legno. Sua madre era capace di tutto, tranne che fare ritardo: riteneva che la puntualità fosse una tra le cose più importante in una persona. "Forse ha trovato un po' di traffico."

Non appena il riccio si sedette, il cellulare iniziò a vibrare nelle tasche dei suoi pantaloni color crema e si affrettò a prenderlo tra le mani. Naturalmente, a chiamarlo era stata sua madre.

< Mamma > rispose subito Harry, preoccupato. < Va tutto ben- >

< Harry, amore, so che oggi ti ho chiesto troppo e mi dispiace di aver messo la tua sicurezza in pericolo. > iniziò Anne, interrompendo il figlio. La preoccupazione si poteva avvertire dal tono della sua voce e Harry si spaventò leggermente al pensiero che le fosse successo qualcosa. < La conferenza non è ancora finita e non posso abbandonarla. > ci fu un momento di silenzio ma subito dopo la donna tornò a parlare. < Tesoro, so che te l'avevo promesso ma non ce la faccio proprio a venire a prenderti adesso. Tra mezz'ora sarò lì e, per l'amor di Dio, non stare così tanto all'aperto: è troppo pericolo p- >

A quelle parole, gli occhi di Harry si illuminarono mentre un'idea tutt'altro che intelligente gli balenò in testa. < Tranquilla mamma. > La interruppe il riccio, sicuro di quel che stava per dire perché, in realtà, quel che voleva realmente era farsi valere. E se si è un'Omega in una società di Alpha, è quasi impossibile farlo. < Tornerò a casa da solo, okay? Voglio dimostrarti che sono un'Omega cresciuto e che sono capace di farcela da solo... E poi sono solo dieci minuti. >

< HARRY EDWARD STYLES! > esplose la donna, facendo tremare il figlio dall'altro capo del telefono. La donna pur non essendo un'Alpha, spesso poteva sembrarlo per via dell'iperprotezione che aveva sviluppato alla nascita del figlio. < Tu non tornerai a casa da solo! Aspettami dentro una caffetteria, sarò lì entro mezz'ora! Non voglio sentire nè sì e nè ma, perché.. > la voce le morì in gola quando sentì dei singhiozzi sommessi dall'altra parte del telefono. < Harry..? >

< S-sì? > Il riccio spostò il cellulare dal volto quanto bastava per asciugare le prime lacrime. Le parole della madre erano state così forti che il suo piccolo animo Omega non era riuscito a reggerle. "Sono così debole.." pensò mentre riavvicinò il cellulare al volto. Odiava piangere davanti alle persone. < S-si, mamma? S-sono qui. >

< Amore, non piangere per questo. Sai che non sono realmente arrabbiata con te. > Anne si morse il labbro inferiore e sospirò, riflettendo sulle parole del figlio. Anche lei aveva passato quell'età dove ogni individuo si credeva capace di spaccare il mondo e di compiere imprese come Ulisse, e sapeva anche che quando un'idea balenava nella mente del 17enne, niente riusciva a toglierla. Ma Anne sapeva anche che il suo dolce bimbo era tutt'altro che eccentrico come lo era lei da giovane.

< V-volevo solo m-mostrarti che s-sono grande.. C-che so badare a me. > mormorò il riccio, asciugandosi nuovamente il volto. "Non voglio più essere trattato come un bambino.." < M-ma non importa. Ti aspet- >

< Vai pure.. > sospirò la donna passandosi una mano sulla fronte. Si stava già pentendo delle parole dette al figlio, ma ormai non poteva rimangiarsele. La Beta si fidava ciecamente di Harry ma era sicura che sarebbe stata in ansia per tutto il tempo.

< C-Come? >

< Puoi andare ma chiamami subito non appena arrivi, o ti metterò in punizione per un mese. >

Harry saltò il aria dalla felicità e baciò più volte lo schermo del cellulare. "È un giorno da ricordare!" pensò saltellando felice. "Mia mamma mi sta lasciando tornare a casa da solo!" < Grazie, grazie! > urlacchiò l'Omega, sentendosi al settimo cielo. Per lui, delle piccole cose come quella significavano molto.

Anne fece un sorriso leggero non appena sentì le urla di felicità del suo bimbo. < Chiamami non appena arrivi > gli ricordò. < e sta attento, okay? >

< Ma certo, mamma! Ti voglio bene! > e con quello, il riccio riattaccò con un sorriso dolce sulle labbra. Harry infilò il cellulare in tasca e prese le buste in mano, dirigersi verso casa. Non sapeva ancora cos'avrebbe trovato al suo arrivo..

O chi avrebbe trovato.

Young And Beautiful  - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora