Vorrei spiegarti che fuggire non serve

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Pov Lele


T:"Per me puoi fare il cazzo che ti pare, prendi la porta, vattene e non tornare che tanto non me ne frega davvero un cazzo"



A quella frase mi gelai, avevo capito che fosse incazzato ma stava andando davvero oltre.


Non avevo fatto nulla, non poteva trattarmi così, non ne aveva il diritto.




L:"Per me basta così, vaffanculo"




Con le lacrime agli occhi me ne andai.


Tornai dagli altri, Diego mi venne subito incontro appena mi vide



D:"Che cazzo è successo? Perché stai piangendo?"



Sospirai e mi pulii il viso per quanto fosse possibile, non volevo che mi vedessero così




L:"Non adesso"




Aveva capito che non era il momento di parlarne lì, mi abbracciò e non disse nulla.


Poco dopo vidi tornare Tancredi, per fortuna avevamo finito il lavoro, stavamo raccogliendo le nostre cose e avevamo chiamato il taxi per tornare a casa.


Non parlavamo, Diego e Gian avevano intuito la situazione e ne rimasero fuori.


Eravamo pronti per uscire quando sentii qualcuno chiamarmi



To:"Lè state andando?"



L:"Sì, abbiamo finito"



To:"Io mi fermo a Milano per un po', spero ci vedremo presto"


Mi sorrise.


Per quanto potesse essere carino e rassicurante quel sorriso, in quel momento volevo solo andarmene da lì e tornare a casa.


Gli sorrisi senza dire nulla e feci per andarmene ma lui mi bloccò prendendomi la mano



To:"Stai bene Lele?"



L:"Sì sono solo stanco"



To:"Non mi sembra dai tuoi occhi"




Sentii gli occhi pizzicare, non potevo piangere.



To:"Se hai bisogno di parlare ci sono, ciao Lele"



Sembrava avesse capito la situazione, mi lasciò la mano, mi sorrise ancora e se ne andò.



Rimasi fermo un attimo, poi raggiunsi gli altri.



Stavamo aspettando fuori e l'atmosfera era gelida, lo diventò ancora di più quando arrivò il taxi.


Salii per primo sedendomi vicino al finestrino, Diego salì dopo di me e si mise al posto di fianco.


Era la mia salvezza, sempre.




Arrivammo sotto casa, scendemmo dal taxi e Tancredi e Gian stavano entrando nel palazzo.


Non volevo entrare in casa, non volevo vederlo e tanto meno parlargli.




D:"Rega noi arriviamo fra un po'"




Gian semplicemente annuì.




Io e Diego iniziammo a camminare, senza una meta precisa, avevo solo bisogno di staccare per un attimo.




D:"Non voglio insistere Lè, ma voglio capire cos'è successo"



Racconterò di Te - TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora