E torna solo se hai un pretesto

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Pov Lele




Uscii dal bagno qualche minuto dopo di lui.


Ero confuso da tutto quello che era successo, da quello che mi aveva detto e da quello che avevo provato nel baciarlo.


C'era confusione e un sacco di gente, e l'unica cosa che volevo in quel momento era andarmene a casa.


Lo cercavo in mezzo a tutti, cercavo i suoi occhi ancora una volta.


Sentii delle mani posarsi sui miei occhi e qualcuno alle mie spalle, feci per voltarmi e mi ritrovai davanti Thomas.


Ero piuttosto sorpreso, gli sorrisi e prima che potessi chiedergli come mai fosse li, mi attirò a se e mi abbracciò.





Mi irrigidii a quel contatto, non ricambiai con molto entusiasmo e poco dopo cercai di scansarmi.




Prima che potesse parlare, qualcosa attirò la mia attenzione, o meglio qualcuno.


Vidi Gian dall'altra parte della stanza che cercava di tenere Tancredi per non che cadesse a terra, era praticamente svenuto tra le sue braccia.


Senza neanche rendermene conto corsi da lui ed aiutai Gian a tenerlo in piedi.





L:"Che cazzo è successo?!"





G:"Non lo so Lè, stavamo parlando fino ad un attimo fa e poi è svenuto, credo abbia bevuto davvero troppo"







L:"Portiamolo fuori, subito"





Lo presi letteralmente in braccio, liberandolo dalla presa di Gian, ed uscii immediatamente da quella casa.





G:"Chiamo un taxi e lo porto in albergo, rimango con lui stanotte"





L:"Non va in nessun cazzo di albergo, chiama un taxi e andiamo a casa"





G:"Sei sicuro Lè? Non so se è il caso, insomma per tutta la situazione, non è un problema per me rimanere con lui"





L:"Gian, ho detto che andiamo a casa, ti prego chiama quel cazzo di taxi"





Ero nervoso, lo tenevo fra le braccia ed ero preoccupato.


Ok, era una semplice sbronza e si sarebbe ripreso, ma vederlo così indifeso mi rendeva vulnerabile.





Gian avvisò gli altri che saremmo andati via, poco dopo arrivò il taxi e ci portò a casa.




Non appena entrai, con ancora Tancredi in braccio, lo portai nella stanza di Gian, quella che era la nostra vecchia camera.


Sistemai il cuscino, lo feci stendere sul letto e lo coprii con le coperte.


Tirai un sospiro di sollievo nel vederlo li, mi sedetti a bordo del letto e portai la testa fra le mani.


Pulsava in continuazione, avevo bevuto anche io e in tutta quella situazione di certo non aiutava.


Vidi Gian all'entrata della stanza, appoggiato alla porta con le braccia incrociate al petto.





G:"Vai a dormire Lè, rimango io con lui"




Risposi senza pensarci neanche un secondo




L:"No Gian, rimango qui"





G:"Non devi per forza"





L:"Ne ho bisogno"





Mi sorrise, aveva già capito





G:"Sono di là se hai bisogno di me"






Uscì e chiuse la porta.





Decisi di coricarmi dall'altro lato del letto, ero stanco morto ma non avevo intenzione di chiudere occhio.


Mi voltai per guardare quel piccolo, grande casino coricato di fianco a me.



Siamo ancora qui eh?

Tu che dormi, io che ti guardo.

Tu che respiri, io che perdo un battito.





L:"Come siamo finiti così?"



Pensavo ad alta voce, ero consapevole che Tancredi stesse dormendo e che non mi avrebbe sentito, e forse era per quello che riuscii a sputare fuori tutto ciò che mi portavo dentro





L:"Che poi io ho sempre pensato che essere forti significasse andare avanti.. invece credo che voglia dire andare oltre"





Mi voltai a guardarlo, ancora





L:"Ho bisogno di rileggere per l'ennesima volta questa pagina, arrivare al punto in cui ci siamo fermati e, con tutto me stesso, arrivare alla fine"






Gli accarezzai piano la fronte spostando i ciuffi che aveva davanti agli occhi, era così bello.





Avremmo avuto modo di parlare il giorno dopo, a mente lucida e con qualche consapevolezza in più, sperando che quello che ero riuscito a dirgli poco prima riuscisse a venire fuori anche da sobrio e sopratutto con lui davanti ad ascoltarmi.





Feci per alzami, non volevo che si svegliasse con me a fianco, non dopo quella serata e non in quel modo.


Gli lasciai delicatamente un bacio sulla fronte e rimasi a guardarlo per qualche secondo






L:"sei proprio l'amore della mia vita"






Uscii dalla camera e andai nella mia stanza, dove trovai Gian ancora sveglio





G:"Tutto ok? Sta bene?"





L:"Sta dormendo, mi sembra tranquillo, puoi dormire tu con lui"





G:"Tu come stai?"





Mi lasciai cadere sul letto e sospirai, con lo sguardo verso il soffitto





L:"Non era finita, e non è finita neanche adesso"

















"Ho paura di parlarti mentre il mondo dorme

Mentre la luna si alza ed il cielo l'accoglie

Ho paura perché sbaglio sempre le parole

Sono un bambino che si è perso e non saprà mai dove"


















✎ Ciao a voi ♡

.. quindi? commenti?


Love you, ❥






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Racconterò di Te - TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora