Tra la luce delle stelle 'sto dannato inferno

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Pov Tancredi



Io e Gian eravamo tornati a Milano quella mattina, lui era andato a casa dai ragazzi, io avevo deciso che per il momento sarei stato in un albergo lì vicino, anche perché nessuno sapeva che fossi tornato anche io.



Aspettavo una chiamata da Gian che mi aggiornasse sulla situazione in casa, intanto nell'attesa fumavo in continuazione.




A riportarmi alla realtà fu il suono del telefono




T:"Gian?"





G:"Bella Tanche"




T:"Allora? Com'è la situazione? Come stanno? Lui come sta?"




G:"Calma, respira.. è tutto a posto qui, diciamo che non è cambiato nulla, o quasi.."





T:"Lui? Cosa ti ha detto? Ti ha chiesto di me?"





G:"Ascolta, andrò dritto al punto.. stasera viene Thomas qui a casa"






Non risposi e mi sdraiai a letto guardando il soffitto





G:"Tanche..?"





T:"A dopo Gian"






Chiusi la chiamata prima che potesse rispondermi, mi richiamò un paio di volte ma non gli risposi, dovevo riflettere.




Dopo aver finito l'ennesima sigaretta e aver riordinato i pensieri, forse, sapevo cosa fare.











Pov Lele



Ero un po' agitato quella sera, da lì a poco sarebbe arrivato Thomas, era la prima volta che veniva a casa con i ragazzi e insomma la cosa mi rendeva..nervoso.




Eravamo sul divano a guardare la tv quando suonò il citofono, mi alzai e andai ad aprire.





L:"Ciao Thommi"





To:"Ciao Lele, che bello vederti"





Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.





L:"Andiamo di là dai ragazzi"






Passammo la serata in tranquillità, giocammo alla play tutto il tempo e parlammo del più e del meno, andavano d'accordo e sembrava integrarsi bene con loro.





Stavano parlando fra di loro di non so quale argomento, non avevo seguito la conversazione così mi alzai e andai a fumare una sigaretta.





Era tutto così perfettamente tranquillo che quasi mi sembrava soffocante.



Perché non riuscivo a godermi un momento di tranquillità con i miei amici?

Perché avevo la sensazione che mancasse sempre qualcosa?


Un tiro, poi un altro e un altro ancora.


Più che qualcosa, forse, dovrei dire qualcuno.


Perché sembrava sempre che fosse un passo dietro a me?

Perché cercavo la sua voce in mezzo a tanti?

Perché l'odio nei suoi confronti era così grande da non permettermi di voler bene a qualcun altro?




Racconterò di Te - TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora