Capitolo 25

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-Ha detto di no-
-Allora, richiamala-
-Siamo già a due, signore, non credo che dirà di si-
-Tu chiamala-
Anna rivolge gli occhi al soffitto.
-Mi chiedo perchè non vai direttamente da lei, fiammella, dopotutto lavora al piano terra, no?-
Mi volto verso Gajeel e gli rivolgo uno sguardo di fuoco.
Fosse facile.
Oggi, è mercoledì.
Accendo una sigaretta.
Lo so. Non dovrei fumare, ma da quando sono tornato dal carcere, ne ho sempre voglia. E poi nella vita bisogna avere qualche vizio.
-Le rispondo io, signor Redfox. La signora ha blindato i piani bassi-
-Se provo ad andare là- ed espiro il fumo -i miei dipendenti mi sbattono fuori. Ora, io dico, pago loro lo stipendio, non mi ci vorrebbe nulla per licenziarli-
-Ma Lucy li assumerebbe di nuovo, vero?-
Annuisco.
-Sua moglie è molto arrabbiata, signore-
Come se non lo sapessi. E per cosa poi? Per quello che ho fatto due giorni fa dopo essere tornato a casa?
Insomma, se un marito vuole scopare non si scherza: si fa e basta. E invece...
Diavolo, l'ha fatta diventare una questione di stato!
-La capisco. Con un marito così- scherza Gajeel e mette (di nuovo) le sue luride scarpe sul tavolino.
-Toglile, o ti taglio i piedi- sibilo.
-Signore, potrebbe evitare di fumare qui?-
-Lascialo fare, Anna. Fumare gli allevia il dolore per la moglie che lo rifiuta-
Spengo la sigaretta e mi alzo.
Quale rifiuto? Scopiamo, le piace da fare schifo e appena riprende il raziocinio, mi accusa di averla stuprata.
-Noto del sarcasmo. Vi state divertendo, non è così?- noto.
-Non potrei mai- esclama Anna e sorride.
La osservo. E invece, potrebbe benissimo.
-Chiamala-
-Non lo può fare lei?-
-Ho provato un'ora fa. Appena rispondo, mi spiaccica la cornetta in faccia-
-O ti fa un bernoccolo in testa!- ride Gajeel.
Come non la sopporto quando fa così!
Tutto per una stupida cena.
Si, esatto. Una cena.
La mattina dopo l' "assalto alla mia femminilità" (così ha detto lei), ho ricevuto una chiamata dall'ufficio: venerdì, cena di lavoro con i massimi esponenti del settore della telefonia insieme alle mogli e alle compagne.
-Mai! Non ci verrò mai!-
-Lucy, finiscila, perché alla fine verrai comunque-
A quel punto, ha iniziato ad urlare insulti coloriti (come sempre) e la discussione è finita con la solita frase: per me, lei è solo un oggetto con cui scopare e nient'altro.
-Lo sai che non è così- ho detto.
La sua risposta?
Il bernoccolo che ho ancora in testa ve lo fa capire: mi ha tirato l'album da colorare di Nashi. Non sono riuscito a schivarlo, avrò perso il ritmo.
Da qui, è scoppiato tutto questo macello, e adesso da circa tre ore cerco di mettermi in contatto con la moglie che si trova al piano terra di questo cavolo di palazzo.
-Una mail?-
-Inutile, Anna- ripeto -capace ha riempito la casella di posta per evitare che le invii qualcosa-
-Un piccione viaggiatore?-
Apro l'armadio. Devo trovare un fascicolo per la cena di stasera.
-No. Ha un fucile nascosto tra le gambe. Lo ucciderebbe e me lo farebbe consegnare-
-Chissà se è buono arrosto- rimugina Gajeel.
-Una lettera dal postino?-
Mi volto di scatto.
-Lo so che non hai voglia, Anna. E ti capisco: nemmeno io avrei voglia di sentirla, ma stasera abbiamo quella dannata cena e dobbiamo andarci-
-Devo proprio?-
-Quale è il problema?- chiede Gajeel.
Quelle sudice scarpe.
-Ha minacciato di togliermi la parola-
-E tu le hai creduto?- e mi avvicino al tavolino.
Alla velocità della luce, prendo e gli strappo le scarpe.
-Ehi!-
-Perdono terra dappertutto! La vuoi piantare? E che cazzo, Gajeel-
Lui mugugna un insulto e rimette i piedi sul tavolino.
D'accordo. Ho capito: l'unica soluzione sarà tagliargli i piedi, allora.
-La signora quando minaccia, non scherza mai-
-Si e nemmeno io scherzo se ti dico che ti farò lavorare sia sabato che domenica, vero?-
Lei sospira.
-Va bene. Ci riprovo, ma se si arrabbia con me, le dico che ha iniziato di nuovo a fumare come una ciminiera!- ed esce.
Come scusa?
-Torna qui!-
-Se ne è andata, amico- sbadiglia Gajeel.
Mi lancio sulla poltrona dietro la scrivania.
Non trovo il fascicolo. Dovrò chiederlo ad Anna, magari evito che racconti tutto a Lucy.
-Siamo solo al primo giorno di lavoro e sono già stremato-
-Vacci da solo alla cena-
-Non se ne parla nemmeno. Gli altri porteranno le proprie mogli-
-E che vorrebbe dire, fiammella?-
Gli passo una sigaretta.
-Non dirmi che è una delle tue?-
-Si. Prendila e zitto, Gajeel-
Lui sbuffa e l'accende.
-Nel mondo degli snob, come li chiami te- spiego -avere una moglie significa avere denaro a sufficienza per sostenere entrambi-
-Vuol dire avere una mantenuta a carico? Spero che Lucy non lo sappia-
-A me importa poco. Lei di certo non ha bisogno dei miei soldi: si mantiene da sola. Ma le apparenze contano anche troppo. Se mi presentassi da solo, farei la figura dell'idiota squattrinato-
Guardo i grattacieli di Magnolia dalla finestra.
-Tutti si portano la moglie?-
-Un tizio si porta la fidanzata e l'altro si porta la figlia-
-Allora, ci puoi andare da solo-
-Ma sei sordo? Quei due vengono per leccare il culo a quelli come me. Sono due falliti- e mi volto a guardarlo -ora, hai capito perchè Lucy deve venire?-
-D'accordo. Ci sono arrivato, contento?-
Lo ignoro.
-Ci sarà anche Junelle- dico.
-Chi? Il ratto?-
Cercavo proprio il fascicolo nell'armadio: voglio sapere che tipo di relazioni ha avuto la Seven con quel roditore, ma non riesco a trovarlo.
Dannati armadi!
-Verrà con Irene-
Gajeel mi guarda sorpreso.
-Non ha la moglie?-
-Rogue mi ha detto che è scappata con il parrucchiere-
-Ah! Beh, la capisco-
-Io no. Almira Junelle non è nulla senza il marito. Credo che lo abbia fatto per un qualche desiderio di avventura. Sono sicuro che tornerà piangendo, ma per il momento, Irene è la sua favorita-
-Quindi vuoi dire che...-
-Detto tra noi, non mi interessa che cosa fa con quel tipo. Mi serve il suo contatto per arrivare a prendere la scatole. Nulla di più-
-Certo scopare con quel tizio deve essere disgustoso, non credi?-
Mi stiracchio.
-Cosa ti importa? Irene può vendere la sua vagina a chi vuole-
Il telefono fisso squilla.
Potrebbe essere Lucy.
-Pronto?-
-Signore-
No, è Anna.
-Che ha detto?-
-Mi ha detto di dirle che le sue parole se le può ficcare in culo-
Mi sto incazzando. Adesso, vado giù, uccido i miei dipendenti e ne discutiamo. Non ho tempo da perdere con le sue scenate da bambina di tre anni.
-Ah! Un'altra cosa-
-Dimmi-
-Il signor Fullbuster sarebbe arrivato-
Bene.
-Vado da lui- e riattacco.
-Gray?- chiede Gajeel confuso.
-Il tribunale mi ha dato il permesso di prendere parte alla cena di stasera, imponendomi di avere due poliziotti al mio seguito. Faranno rapporto sui miei movimenti-
-Non dirmi che hai accettato di andare a quella cena, prima di notificarlo al tribunale?-
-Sarò ai domiciliari, ma il tribunale non è mia madre-
-Posso entrare?-
Mi volto verso la porta e vedo Jellal insieme a Jack.
Ma che diavolo ci fanno qui? Non ho già abbastanza rogne stamattina?
-Che vuoi ora? Ho da fare. Ciao, Jack-
-Ciao, zio!- mi risponde.
-Sono venuto per conto di Erza-
-Eh?-
-Mi vorrei scusare per il comportamento che ha tenuto con Lucy e per quello che ha detto e...-
-Alt!- e lo interrompo -so tutto. E sinceramente potete fare quello che vi pare. Ma ricordati che Ultear e i suoi lecca culo non vi considereranno fuori dai giochi-
-Lo so-
-Un momento. Non poteva venire tua moglie?-
-Ha detto che doveva fare a pezzi il regista!- esclama Jack.
Ah beh...ora si spiega tutto: mai mettersi tra Erza e il suo obiettivo. Sopratutto se si tratta di sterminare qualcuno per un motivo assolutamente stupido.
-E poi un'altra cosa-
Ma non finiscono mai?
-Puoi dirmela dopo. Avrei da fare-
-Domenica sei invitato ad un pranzo, lo sapevi?-
Pranzo? Quale pranzo? Ma dove lo trovo il tempo!
-No, no. Non se ne parla nemmeno. Voglio riposarmi-
-Io ci sono!- interviene Gajeel.
-Lo sapevi?!-
-Ovvio-
E che cazzo! Vengo sempre a sapere tutto per ultimo.
-E Lucy?- domando.
Scommetto che lei lo sapeva.
-Ieri sera Mira l'ha chiamata per dirle del pranzo. Lei ha accettato, con la clausola di farti pranzare in un'altra stanza-
Pranzare in un'altra stanza? Addirittura?
-Va bene, va bene. Basta!- esclamo -mi occupo di questa cosa più tardi. Ora devo andare-
-E il compleanno di Lee? Sarà tra due settimane- ride Gajeel.
Cosa?!
-Lo farete tra due mesi-
-Mica è colpa mia se è nato i primi di marzo, fiammella-
Avevano a non scopare nei nove mesi precedenti.
-Natsu!- mi chiama Jellal -ma dove vai?!-
-Devo andare da Gray- ed esco.
Compleanni, pranzi, Ultear, la scatola, la litigata con Lucy, poi? Ho dimenticato qualcosa?
Cribbio! Mi faranno scoppiare la testa.
-Signore, ci sono dei documenti da firmare per...- mi ferma una ragazza.
-Esiste la scrivania del mio ufficio- taglio corto.
Raggiungo le scale e vedo dei festoni.
-Ma che cazzo...?-
-Ehi! Capo!-
-Marin? Ma che diavolo ci fai qui?-
Ha in mano delle forbici, mentre un gruppo di idioti come lui si sta dilettando a tagliare delle stelle carta. So perfettamente che è un cretino di avvocato, ma averlo come decoratore, no grazie.
-Preparo le ghirlande!- trilla.
-Ripeto: che cavolo ci fai in piedi su quella scala?- esclamo.
-Oh eccoti!- sento dire.
Dalle scale, vedo apparire una tipa mezza nuda (come sempre).
-Brandish?! Non dovresti essere ad Alvarez?-
Vedo che porta uno stupido cappello di carta in testa.
-Ah! Ti ricordi il mio nome?-
-Piantala e rispondimi-
-Tecnicamente, sarei l'avvocato di tuo fratello-
-Lady Brandish, potresti portarmi un altro paio di forbici? Ne abbiamo bisogno- urla Marin.
-No!- esclamo -tu, togliti quel cappello e tu- e indico Marin -scendi di lì. E togliete queste decorazioni! Fanno schifo!-
-Le stiamo mettendo per festeggiare il suo ritorno, capo-
Ritorno? Non sono un reduce di guerra.
-Marin!- trilla una ragazza -il buffet è pronto!-
-Buffet?! Siamo una società, non un bar ambulante!-
-Natsu, calmati. Riprenderanno a lavorare domani. Non li puoi minacciare così, non ti ascolteranno-
-E invece si che posso, se li minaccio di togliere loro un giorno di stipendio, Brandish-
Lei mi osserva scettica.
Odio ricorrere a questi metodi.
Mi guardo intorno: gente che ride, tipi sconosciuti che mi salutano felici, altri tizi che mangiano pizzette.
-E va bene- dico infine -ma solo questa volta- e mi avvio verso le scale.
-Ma dove vai? Sei il festeggiato!- mi urla dietro Brandish.
Non rispondo, ho una questione da risolvere.
Scendo sei piani e raggiungo uno dei tanti atrii del palazzo.
-Natsu...-
Mi volto verso il punto da cui proviene la voce.
-Ultear...che cazzo vuoi?-
Mancava lei all'appello delle rotture di cazzo.
-Siamo arrabbiati per caso?-
-Ringrazia che non ti strangolo-
-Sono una tua dipendente-
-Per ora-
-Natsu!-
E ora chi è?
Giuro che cambio nome, se qualcuno mi chiama di nuovo.
-Sei qui- dice Gray e si blocca.
-Oh...ciao cugino- dice Ultear maliziosa.
Cugino un paio di coglioni. Scopava anche lui, quando stavamo insieme.
-Dobbiamo parlare- sussurra Ultear.
-Con te non parlo- ribatto.
-Hai capito-
Vedo che si sbottona la camicetta.
-Vieni- ed apre uno degli uffici che non usiamo più.
Si chiude la porta alle spalle.
-Natsu, sono venuto per...-
-Zitto-
Che cavolo vuole quella?
Mi tolgo la giacca.
-Ma che....? Non vorrai entrare lì dentro con lei, spero-
-Si, Gray- mi tiro su le maniche della camicia -devo risolvere questa cosa-
-Non la vorrai uccidere?-
-Ma non ci penso nemmeno. Parlerò con lei-
Afferro la maniglia della porta, ma Gray mi ferma.
-Che stai facendo? Toglila- sibilo.
-Non andare-
-Perchè?-
-Perchè tua moglie potrebbe...-
-Lucy non è qui- e apro la porta.
Ultear è seduta su una delle sedie in una posizione, che lascia poco spazio all'immaginazione.
-Non dire a nessuno che sono qui-
-Natsu...non entrare-
Fisso Gray un ultimo secondo, poi sbatto la porta.














Che combina Natsu? Una delle strane idee di Bevvy oppure lui e Ultear... (finite voi la frase 😏).
Ed ecco che inizia la seconda parte della storia. Ormai ci conoscete, sapete che ci mettiamo un pò ad avviare le cose, lasciando piccoli indizi sparsi per il racconto.
Dimenticavo! Volevo scusarmi se in questa settimana non sono mai comparsa per i capitoli di The Devil e FBride2; putroppo ho subito un lutto familiare e non ho avuto il tempo di pubblicare in alternanza con Bevvy (la ringrazio dell'impegno visto quanto è occupata). Mi prenderò un periodo di pausa per riprendermi, ma presto tornerò a pubblicare nei nostri due libri e anche a scrivere il tanto sospirato FStarship. Volevo solo comparire per non farvi sentire la mia (eccentrica) mancanza.

Non vedo l'ora di tornare a scrivere per voi e per me stessa ☺️.

Un saluto!

L'amika e (sempre) Bevvy

Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora