Mi sento una stupida vestita in questo modo.
Ma perchè accetto di fare queste cose?
Continuo a mescolare la cioccolata.
Questo vestito da cameriera mi fa sentire cretina. Prima di tutto, ho un reggiseno troppo piccolo, per non parlare della pancia scoperta e queste stupide code da ragazzina. E poi, le mutande; mi entrano continuamente nel sedere!
Sbuffo.
Idiota!
-Adesso basta, Natsu!- ho esclamato circa un mese fa -non fai nulla!-
-Non faccio nulla? Io lavoro, Lucy!-
-Appunto! Sporchi dappertutto, non metti mai le scarpe al loro posto, e allaghi sempre il bagno! Mi hai stancato!-
Ero davvero arrabbiata. Insomma, un conto è lasciare un giacchetto sul divano per qualche ora, ma un conto è lasciare qualsiasi cosa in giro come se casa nostra fosse un negozio!
A quel punto, gli ho urlato contro che se avesse continuato così, sarei andata a dormire da Levy o da Erza.
-Facciamo così- mi ha proposto -se io pulisco tutta la casa per un mese intero, tu rimarrai qui. E io avrò la mia ricompensa-
-Che differenza fa? Dopo un mese tornerai a fare le cose di prima-
-No, te lo assicuro-
Alla fine, ho accettato la sfida.
Se adesso sono vestita in questo modo ridicolo, potete immaginarvi tutto da soli: ha pulito la casa per un mese, e non ha mai lasciato le sue cose in giro. Addirittura, ha messo in ordine i giocattoli dei bambini e li ha portati a scuola senza fare storie (come di solito capita).
Ora, mi tocca pagare il conto.
Dove diavolo si è cacciato?
Doveva andare da Emily per portarle i bambini.
È stato bravo anche in questo: ha chiesto alla nostra donna delle pulizie di tenere i bambini per tutta la giornata.
Arrossisco.
Credo che le abbia anche detto il motivo. Non oso immaginare quello che sta pensando adesso Emily; anzi, non si deve immaginare nulla visto che lo conosce fin troppo bene.
Come mi vergogno!
Sono stata troppo sicura di me, non credevo che avrebbe resistito una mese a fare le pulizie. Invece, la sua testardaggine ha avuto la meglio e ha ottenuto quello che voleva.
Un brivido di piacere mi percorre dalla testa ai piedi appena sento due mani calde che corrono dai miei glutei fino alla pancia.
-N-natsu- balbetto -i-i bambini?-
-Andati. Che buon profumo. Mentre non c'ero, hai fatto il bagno?-
Annuisco.
Mi stringe la vita.
Avverto la sua eccitazione, ma ogni suo gesto non è dettato dall'impazienza: ha voglia di continuare a lungo, di farmi aspettare, fino a gemere quele fatidiche parole, che ogni volta riesce a togliermi di bocca.
Sarà un giornata lunghissima, me lo sento.
-Tu mescola-
Vorrei strozzarlo, ma un accordo è un accordo. Non posso far altro che obbedire.
Mi bacia una spalla, mentre le sue mani mi provocano ondate di calore per tutto il corpo.
-Questo gonnellino da cameriera mi piace. Dio che sedere, Lucy-
-N-non è la prima volta c-che lo tocchi- e gemo.
Quasi lancio via il mestolo...la sua mano...oddio!
Mi trattengo.
La sua mano sta lì, immobile sulla mia intimità.
Vado a fuoco: fa qualcosa, cavolo! E invece no. La sua mano non accenna a muoversi, rimane ferma sulla sottile stoffa della mutandine.
-C-che vuoi fare?- mormoro.
Per tutta risposta, mi fa voltare verso di lui. I suoi occhi sono pieni di un ardente passione, le labbra sono socchiuse, mentre il suo corpo è rigido: si sta trattenendo. Lo vedo dall'espressione concentrata.
-Avrei un'idea- e si toglie la maglietta.
-C-cosa?...ma che fai?! Mettimi giù!-
Mi prende in collo.
Non posso fare altro che afferrarmi a lui.
-F-fermo! I-il dolce!-
-Ma smettila!- esclama mentre mi fa sdraiare sul tavolino -era solo un diversivo, e lo sai-
Con un gesto brusco, sposta la tovaglia e gli ingredienti che avevo poggiato sul tavolo.
Inizio a guardare il suo corpo divino. I solchi dei suoi addominali assomigliano ad una pianura irrigata, accarezzo i segni lasciati dai tanti allenamenti. Lentamente, salgo in alto, esploro i suoi pettorali immensi e duri, sfioro la cicatrice sul collo, fino a prendere il suo viso ovale tra le mani.
In tutto questo, Natsu rimane immobile, mentre tiene i suoi occhi fissi su di me, come a voler catturare qualcosa.
Lo avvicino a me, e in un momento le nostre labbra diventano una cosa sola.
Con dolcezza e frenesia, ci lasciamo trasportare da un unione semplice e gentile, quasi a voler mascherare l'attesa di quello che faremo dopo: adesso è solo il preludio dell'ardore che ci catturerà nelle prossime ore.
Ci separiamo rimanendo vicini, naso contro naso.
-Ti amo- mormora.
Vorrei rispondere, ma subito scoppio a ridere; le sue mani mi accarezzano i piedi.
-S-smettila!- e rido.
Ghignando famelico, mi mette seduta e poi si inginocchia di fronte a me.
-Adesso- sibila -voglio darti un assaggio di quello che voglio fare-
Senza che me ne accorga, le sue labbra sono sulla stoffa delle mutandine.
Inarco la schiena; sono tesa come una corda.
-N-natsu...- e gemo.
Gemo di nuovo appena sento le sue dita massaggiarmi l'entrata, mentre con la bocca lascia una scia di baci sulla coscia.
Lancio gli occhi al soffitto.
I movimenti si alternano da una lentezza maniacale ad una languidezza ancora più struggente. Conosce i miei punti deboli, e sa che più aspetta e più verrò con impeto.
In un gesto involontario, circondo le sue spalle con le gambe e lo avvicino a me, ma lui fa resistenza.
Vengo urlando nel momento stesso in cui mi pizzica in quel punto sensibile della mia intimità.
Riprendo fiato.
-Oddio...-
Me lo ritrovo di fronte.
-Siamo solo all'inizio-
Sono ancora intontita, sento solo che mi fa nuovamente sdraiare sul tavolino.
Rido, mentre mi leva il reggiseno.
-Quanto s-sei cretino-
-Ho sgobbato un mese per te, amore mio. Non credi che adesso sia arrivato il momento della ricompensa?-
-L-lo sapevo che lo avevi fatto solo per q-quello, sciocco-
Il braccio sinistro mi sorregge con gentilezza, mentre con la sua mano mi accarezza il ventre piatto.
-Non è vero- sussurra sensuale -l'ho fatto perchè mia moglie voleva che lo facessi. Ecco perchè ho fatto il bravo bambino-
-N-non fissarmi a-a quel modo-
-Le tue tette mi ipnotizzano, amore-
Lo so.
Sono in grado di fargli questo effetto.
-Sei così carina con queste code. Sei molto più sbarazzina del solito-
-P-per chi mi hai presa? Non sono u-una prostituta. Questa s-scemenza è stata una tua idea!- esclamo stizzita.
-Ma vedo che non ti sottrai a questa scemenza, eh?-
Le sue carezze diventano ruvide.
Una mano corre dal gonnellino, per passare dal ventre e poi in mezzo ai miei seni.
Ansimo.
-Ti piace, non è così? L'attesa ti sta facendo eccitare-
Mi mordo il labbro.
Brutto scemo, penso, ovvio che mi stai eccitando!
-Ma per adesso- e mi bacia un capezzolo -dovrai aspettare-
Urlo.
Mi adagia completamente sul tavolino e affonda il volto nel mio petto.
La sua lingua viola la pelle candida del mio seno sinistro, i suoi denti imprimono morsi che solo lui può lasciare, la sua bocca mormora il mio nome e ringhia il suo desiderio, ancora inappagato.
-N-non giochiamo, per favore...- mormoro.
-Abbiamo mandato i nostri figli da Emily proprio per giocare, Lucy. Cosa credevi? Che avremo scopato per poi passare a giocare a carte?-
-E allora- esclamo alzandomi -fammi giocare-
Mi osserva malizioso.
-Che vuoi fare?-
-Portami sul divano-
Non se lo fa ripetere due volte.
Mi prende in braccio, e mi porta in salotto.
-Mettimi giù-
-Lucy...-
-Zitto. Sdraiati sul divano-
Un ultimo sguardo poco convinto, poi mi obbedisce.
Mi siedo su di lui a cavalcioni.
-Meno male abbiamo un divano grande- commenta.
-M-mi sono sempre chiesta p-perchè-
-Stupida...la risposta è ovvia-
Avvampo.
Fin troppo ovvia.
-Beh? Vuoi continuare a fissarmi?-
Lo bacio a lungo, ma senza far incontrare le nostre lingue. Sarebbe troppo facile, e oltretutto lui non aspetta altro.
Scendo lungo il collo.
-Togli le mani dalla mia schiena-
-Voglio stringere le tue tette-
-Fa come ti dico- sibilo.
Sbuffa, ma alla fine mette le mani sopra la testa.
Massaggio le sue spalle squadrate e i muscoli tesi del petto.
-Sei bellissimo- e subito arrossisco.
Oddio! Che imbarazzo!
L'ho detto davvero?!
-La bellezza conta poco, Lucy-
Lo fisso colpita.
-Ho sempre usato la mia bellezza per sedurre e farmi sedurre. Usando la propria bellezza in un modo così effimero, si finisce per renderla superflua, quasi sporca. Ma da quando ti ho sposata- e mi fa una carezza sulla guancia -ho dimenticato la mia bellezza. Ci sono cose molto più belle di stupidaggini come l'aspetto-
-Tipo?- chiedo stupidamente.
-Tipo sapere di essere amato da te. Butterei via la mia bellezza per conquistarti, se sapessi che non mi ami-
Sorrido.
-Sei cambiato-e torno a baciargli il collo.
-In male-
-Ma che dici?! In bene semmai-
-No, in male-
La sua mano afferra la mia. La conduce in basso verso la protuberanza dei suoi pantaloni.
-M-mi vergogno-
-Sono cambiato in male, amore mio. Perchè adesso la mia felicità dipende dalla tua. Visto che hai combinato all'amichetto?-
-Eh?! S-smettila!-
-Ma Lucy...-
-Non fare quella voce contrita con me!-
Con mia somma sorpresa, finisco sotto di lui.
Che stupida! Doveva essere il mio turno.
-F-fermo...-
-Ti sei dimenticata che voglio la mia ricompensa?-
Ahimè, no.
Scuoto la testa.
-Proseguiamo allora. Ci siamo riposati abbastanza-
Con leggerezza, mi alza il bacino e trascina via il gonnellino ormai zuppo. Poi, mi scioglie i capelli, facendo attenzione a non strapparmi nemmeno una ciocca.
Non penso mai a questo suo lato gentile; Natsu è sempre strafottente, pervertito e maleducato, a volte i suoi modi rozzi mi mandano in bestia, e non solo me. Ma quando siamo soli, quando siamo in intimità, là dove i nostri respiri si confondono e le nostre anime si uniscono, vedo un lato di lui che soltanto io posso apprezzare.
Quando dobbiamo fare l'amore, si trasforma in una persona premurosa e dolce. I suoi tocchi diventano leggiadri ed eleganti. È vero che nel momento dell'estasi, diventiamo frenetici, violenti e passionali, ma è naturale, dopotutto ci stiamo amando. Ma nei momenti precedenti, si mostra in tutta la sua delicatezza, delicatezza che normalmente cela dietro alla sua maschera quotidiana di uomo duro e freddo.
Sorrido.
-Cosa ridi? Oggi ridi un pò troppo-
-Tesoro- mormoro -sei così gentile in questi momenti. Quasi mi dimentico che sai essere rozzo e maleducato. Tutto qui-
Mi bacia con desiderio.
Le nostre lingue si scontrano e giocano a lungo, spinte dall'impeto delle labbra.
-Hai ragione- mormora sulla mia bocca -solo con te, mostro di cosa sono capace, amore mio-
-Allora, cosa aspettiamo? Abbiamo giocato abbastanza. Portami di sopra-
-No, mancano alcune cosette-
Si alza e si toglie i pantaloni. Anche lui è completamente nudo.
Non posso fare a meno di distogliere lo sguardo imbarazzata.
-Guardami-
-N-non ci penso nemmeno-
-D'accordo. Allora ti costringerò a guardare-
Le sue braccia muscolose mi prendo di nuovo.
Mi attacco al suo collo nudo.
-C-che vuoi fare?-
Mi ignora.
In cosa mi sono cacciata ora?
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Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)
Fiksi Penggemar(Seguito di "Fairy Bride - Book One") Sono passati tre anni da quella notte. Lucy ha una vita più tranquilla: ha un lavoro, una famiglia. Ma la storia non è ancora finita. Perchè Irene è scomparsa? Che cosa contengono quelle scatole? Ma sopratutto...