Capitolo 15

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-Non toccare i biscotti di pan di zenzero-
-Ahia! Posa quel mestolo. Fa male!- esclamo.
A chi cavolo è venuta la gran bella idea di passare il Natale a casa di Erza?
A Lucy, penserete.
No. Vi sbagliate.
L'idea è stata mia e so già che me ne pentirò.
Fuori nevica e stare in questa bella casa non è per niente una brutta cosa.
E gli altri?
Vallo a sapere.
Il ferro vecchio è pranzo dai suoceri (non lo invidio per nulla), mentre il ghiacciolo Gray deve essere da qualche parte con Juvia e famiglia, forse è andato in montagna, ma non me lo ricordo.
Infine, ci sono Erza e Jellal.
-Io e tua moglie li abbiamo preparati per la merenda dei bambini. Non ti azzardare a metterne uno in bocca- sibila la padrona di casa.
Che donna spaventosa!
-Solo uno?- chiedo.
-Scordatelo!- sento esclamare a Lucy.
Entro in salotto e la vedo apparecchiare la tavola: tovaglioli rossi, piatti rossi, decorazioni dorate, c'è pure l'albero di Natale e una stupida canzone natalizia di sottofondo.
Torno a guardare mia moglie: sembra così luminosa. Sta anche canticchiando, forse è la gravidanza.
-Quando vai dal dottore, Lucy?- le chiede Erza.
-Dovevo andare lunedì, ma il sapientone non poteva. Alla fine, abbiamo rimandato a gennaio-
Il sapientone sarei io.
Sospiro.
-Che c'è, Natsu?-
Jellal mi passa accanto con le posate in mano.
-Il Natale è il giorno più stancante dell'anno-
-Sei un bradipo. Non ti preoccupare, capita a quelli della tua specie- fa notare Erza.
La ignoro.
-Ehi, mamma! Accendiamo le candele?- trilla Nashi.
Ah! Dimenticavo!
Ci siamo portati dietro tutta la troupe.
-Ti aiuto!- urla Jack.
-No! Aiuto io la mia sorellona!- strilla Neele.
Sembrano un branco di oche.
-No. Non le possiamo accendere. Solo stasera, va bene?- interviene Lucy.
Mi siedo sul divano.
-Perchè no?- chiedo sbadigliando -il salotto puzzerà un pò, ma chi se ne frega...ahia!-
-Oh! Scusa- dice Erza.
Cazzo! Che male!
-Invece che pestare i piedi, faresti bene a guardare dove cammini-
Spero che ci siano tutte le dita.
Quella ha la forza di uno scaricatore di porto.
Jellal scoppia a ridere.
-Che vuoi? Ti diverti? Io no!- esclamo risentito.
Prendo un caramella dal vassoio vicino al divano.
Ho una pazzesca voglia di fumare.
Lucy mi si para davanti.
Non ha un'espressione amichevole.
-Potresti darci una mano-
-Vi sto dando una mano-
Inarca un sopracciglio.
-Di che tipo? Stai lì seduto!-
-Appunto- e mimo con le braccia i movimenti di una cheerleader -faccio il tifo-
Prima mi guarda male e poi ritorna alla tavola.
Mi guardo in giro.
Dove sarà?
Dentro il camino? In un cassetto? Oppure in bella vista?
Si. Non sono venuto per un pranzo tra amici, ma per cercare quella dannata scatola, quella che era in possesso di Irene.
Ovviamente sto assumendo che Irene l'abbia portata in questa casa, visto che aveva una vecchia villa di sua proprietà sulle montagne, a Nord.
-Jellal-
Lui si avvicina.
-Sai dove è?-
-Non perdi tempo, eh?- e si siede -no, non lo so-
Teniamo sott'occhio la cucina: non voglio che compaiano all'improvviso.
Nemmeno i nostri figli sono in salotto.
-Ma...dove diavolo sono andati a finire?-
-Li ho visti correre su per le scale. Probabilmente, Jack mostrerà loro il trenino che gli abbiamo regalato per il suo compleanno-
Torniamo a noi.
-Come non lo sai?-
-Mi dispiace, ma Erza non ama parlare di sua madre da quando è scappata, o meglio, da quando è sparita nel nulla-
Nel nulla...
Non credo a questa stronzata. Sono convinto che appena sarà il momento, si farà viva.
-Devo parlare con lei-
-Con chi?-
Mi alzo.
-Che domande cretine che fai! Con tua moglie, ovviamente-
-Fammi la tua domanda- sento dire.
Erza è sulla soglia di cucina con Lucy.
-Ah! Bene-
-Jellal- inizia lei -vai dai bambini. Dacci un pò di tempo-
-D'accordo. Dopo aggiornatemi- e sparisce su per le scale.
Il silenzio regna per qualche minuto.
Avverto solo il rumore delle lancette dell'orologio appeso sopra il camino.
-Inizio io, allora- esordisco -cosa ti ha lasciato tua madre?-
-Natsu, non essere così...-
-Così come, Lucy?- la interrompo -diretto? Insensibile?-
Erza si avvicina a me.
-Lei è viva-
-Non intendevo dire che è morta. La mia domanda è un'altra-
Lei mi osserva, poi si dirige verso il camino.
-Erza...- mormora Lucy -ecco...noi...-
-Si. Lo so- e si volta a guardarci -mia madre era invischiata in tutta la faccenda, vero?-
Annuiamo.
-So ogni cosa. Era l'amante di tuo padre, Natsu-
-Come...?-
-Jellal mi ha detto tutto-
-Erza- interviene Lucy -non penserai che vogliamo incolparti di qualcosa? Sappiamo benissimo che non c'entri nulla con questa storia e...-
-Tieni-
Nella sua mano, c'è una lettera.
Lucy la prende.
-Leggete-
Osservo meglio.
Non è una lettera: sembra una lista della spesa. E per di più, è stata scritta di fretta e furia.
-Sono tutte le cose che mia madre ha lasciato in questa casa- e ritorna a guardare il fuoco -da quando è nato Jack, mia madre ha passato molto più tempo qui che a casa sua. Pertanto, tutto quello che sta scritto su quel foglio, appartiene a lei. Non è difficile capire che quella lista l'ha scritta lei. L'ho trovata te giorni dopo la sua partenza-
Non fa menzione di nessuna scatola.
Cosa mi aspettavo? Che quella vipera ci lasciasse scritto: ecco, qui sta la scatola, prendetela e fatene buon uso?
Che coglione che sono!
-Tutte queste cose stanno qui?- domanda Lucy.
Lei annuisce.
-Altro vicolo cieco- sospiro.
Siamo di nuovo, e per l'ennesima volta, al punto di partenza.
Crollo sul divano.
-Un momento...- mormora Lucy.
La vedo pensierosa.
-Un momento cosa? Se non ci sono note a piè di pagina, puoi anche lanciare quel foglio nel fuoco- dico sarcastico.
-In fondo alla lista c'è scritto 'contenitori vari'. Che cosa significa?-
-Credo che faccia riferimento ad un vecchio beauty case vuoto che ho trovato nel ripostiglio- risponde Erza.
-Un che?- chiedo.
-Possiamo vederlo?-
Erza si dirige verso il bagno. Torna dopo pochi secondi con in mano una scatola rosa.
-Che cosa è?-
-Un beauty case, Natsu- spiega Lucy e lo apre.
All'interno, ci sono collane, orecchini, braccialetti e altre schifezze.
Robe da donne.
-Allora? Che vuol dire?-
Lucy chiude la scatola e continua girarsela tra le mani.
-Non chiederlo a me. Io ci ho messo solo le mie cose- commenta Erza.
-Trovato!- esclama.
-Cosa, Lucy?-
-Guardate qui!-
Io ed Erza ci guardiamo scettici, poi osserviamo il punto in questione.
-Bello. Vedo solo sudicio e polvere-
Ma perchè devo guardare la parte posteriore della scatola?
-Non capite? In questo punto- e tocca una sorta di sporgenza -qualcuno a ridipinto la scatola di rosa-
-Aspetta- interviene Erza -significa che sotto può nascondere qualcosa?-
-Esatto!-
Le lascio ai loro argomenti.
Afferro un coltello dal tavolo e inizio a grattare il fondo della scatola.
Lentamente affiora un simbolo: un drago rosso fuoco, che sputa fiamme dalla bocca.
Non ci credo.
Il simbolo della famiglia Dragneel.
-Che cosa è?- domanda Erza.
-Il simbolo della mia famiglia-
-Natsu, vuoi dire...-
-Non lo so, Lucy-
Eppure dentro non c'è nulla.
-Era vuota?-
Erza annuisce.
Come pensavo.
Prima che Irene la lasciasse qui, la scatola era vuota.
Possibile che mia madre le abbia dato un falso? Se così fosse, significa che aveva scoperto del suo tradimento?
-D'accordo- esclamo -facciamo il punto. Esistono tre scatole. Una è quella che abbiamo davanti. Un'altra è sotto Villa Heartfilia-
-Ma non possiamo prenderla: la villa appartiene ora alla famiglia Junelle- fa notare Lucy.
-Non ti preoccupare- la rassicuro -ci sto lavorando. Infine, c'è la scatola che stiamo cercando-
-Perchè era vuota?-
-Me lo stavo chiedendo anche io, Erza-
La storia non torna.
Forse Irene si è portata via il contenuto? No, impossibile. A quest'ora, i tizi che mi danno la caccia avrebbero già posto fine ai loro giochetti.
Questa scatola era un falso. Ma perchè?
-Lucy, smettila di aprire e chiudere i cassetti. Non serve a nulla-
-Stiamo pensando- concorda Erza.
-Mentre voi pensate, credo di aver trovato la soluzione-
La guardo con aria interrogativa.
-Soluzione?-
-Questa scatola ha un doppio fondo-
-Doppio fondo?- domanda Erza incredula -come fai a dirlo?-
Lucy apre di nuovo un cassetto.
Quanto è testarda!
-Guardate il cassetto. Ci sono dei numeri sui bordi. Ognuno ne ha una serie da cinque, per tutta la lunghezza del bordo-
Numeri?
Ma certo!
-Servono per la combinazione-
-Giusto!- esclama Lucy -come una cassaforte-
-Significa che aprendo i cassetti in un determinato modo, possiamo aprire il doppio fondo della scatola, giusto?- chiede Erza.
Ragionevole. E anche alquanto astuto.
-Adesso abbiamo un problema: non conosciamo la combinazione-
Diavolo! Ci mancava anche questa.
-No, invece. La conosciamo perfettamente- dice Lucy sicura.
La guardo.
A volte, non so dove trova questa sua sicurezza.
-La scatola appartiene alla tua famiglia- continua lei -sei l'unico che la può aprire, no?-
Scuoto la testa.
Fosse facile.
-Non credo-
-Sicuramente è un anno-
Mi ignora o è davvero sorda?
-Sei sicura che sia un anno?- interviene Erza.
Lucy non risponde e apre il primo cassetto.
Sul bordo ci sono solo lettere.
-W,R,U,L e X- scandisco -che cazzo! Non potevano lasciarci la combinazione, scritta su un foglio?!-
-Taci!- mi intima Erza -perchè dici che è un anno?-
-A Ishgar abbiamo la consuetudine di iniziare la numerazione di ogni anno con una lettera, ovvero la X-
Vero.
Ci sono solo quattro cassetti. Quattro cifre, o meglio, se la prima è una lettera, le altre tre devono essere tre numeri.
-Quindi, è davvero un anno?- sussurro -Lucy...sei incredibile- e mi avvicino per baciarla.
-F-fermo!- esclama -ringraziami quando avremo trovato la soluzione-
Che palle!
Nemmeno un bacio vuole.
-Smettetela con queste smancerie!- ci intima Erza -fatele a letto certe cose-
-Magari fosse così-
-Natsu!-
-Interessante. Quindi ti fa soffrire l'astinenza?-
-Non sai quanto, Erza- dico con tono sofferente.
-F-finiamo questa cosa. E p-poi lo abbiamo f-fatto di recente- balbetta.
Stuzzicarla è troppo divertente: non mi stancherò mai.
-Adesso- inizia Lucy -vediamo di trovare la combinazione. Prego- e mi indica i cassetti.
Prima, fisso lei, poi i cassetti e infine anche Erza.
-Io? Ma cosa cazzo ne so?-
-La scatola è tua- ribadisce Erza.
-Questo non significa che sia in possesso della combinazione, ammesso che sia così-
Sono ancora un pò scettico.
Lucy mi prende per le spalle.
-Ascoltami. Io ho fiducia in te. Ma sopratutto, sei l'unico in questa stanza ad aver conosciuto la signora Dragneel, quindi sei l'unico che può indovinare quelle tre cifre-
Non ha tutti i torti. Ma come faccio?
-Mi piace quando mi prendi per le spalle- mormoro con tono sensuale -fallo anche stasera. Magari mi eccito meglio-
Lei avvampa.
-N-non è come credi!-
-Allora? Usa quella testa vuota!- urla Erza.
Cazzo! Il timpano è volato fuori di finestra!
D'accordo. A noi due.
Conoscevo mia madre. Posso indovinare la combinazione.
Pensa, Natsu, pensa.
Se fossi stata lei, quali numeri avrei messo?

Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora