Capitolo 41

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Giorno 6

-Quindi ha fatto mettere dei poster di lei nuda per una pubblicità?-
-Si, hai capito. Ora, zitto e metti quel verme sull'amo, Jellal-
Lancio la lenza.
Se ci ripenso, mi incazzo di nuovo.
Venti gigantografie con mia moglie nuda!
-Ero in costume! Hai capito?! In costume!- mi ha urlato ieri sera a cena.
Oh sì, certo. Infatti, la foto di spalle con le tette nude è solo un montaggio fotografico.
Ma come è possibile che succedano queste cose?
Normalmente, guardo le fotografie di modelle con la stessa attenzione che si riserva a quei video inutili di pubblicità, che passano su Internet, prima del trailer di qualche film. E di solito, di foto di questo tipo ne vedo a centinaia; le osservo con sufficienza e noia. Non mi interessano i culi finti di quelle mummie parlanti che vivono di aria e rugiada.
Ma...c'è per forza un ma. Quando quelle schifezze di copertine patinate, riportano in bella vista due chiappe che sono di mia proprietà e che per inciso, solo io posso vedere, le cose cambiano un pò.
-Stai tirando troppo il filo, Jellal-
-Non sono bravo a pescare-
-Provaci-
Torno a fissare l'acqua del lago.
Poi, non si può parlare con la suddetta moglie, perchè quella è troppo imbarazzata o scappa per la casa, pure nel garage, cercando di non dare mai una spiegazione chiara.
Infine, il povero marito viene a sapere, dopo quattro anni di matrimonio, che il suo caro amico Jason l'ha fatta posare come modella per le pubblicità in diverse occasioni, e quelle foto sono finite per sbaglio nella mani di Laki.
Ecco, preferivo rimanere all'oscuro di queste cose, e invece ora lo so.
-Credo che qualcosa abbia abboccato- dice Jellal.
-Fai vedere? Non credo. Hai appena incastrato la lenza sotto un sasso-
-Ma perchè siamo venuti qui?-
-Per svagarci...Neele, leva le mani dalla scatola dei vermi-
-Si, papà-
Avevo bisogno di una giornata di questo tipo: Lucy è lavoro, Erza pure, e con il sole a picco sui sassi, non c'è luogo migliore che il lago di Magnolia per pescare e non pensare a quei dannati poster.
Purtroppo, mi sono dovuto portare dietro Neele e Happy. E proprio, Happy ronza intono alla cesta dei pesci.
Tanto lo so che li vuole mangiare.
-Non abbocca un cazzo- mugugno.
Anche i pesci devono fare i preziosi.
-Scusa una cosa-
-Che c'è, Jellal?-
-Tua moglie ha provato a sedurti?-
-Guarda il pesce che è meglio-
Si, dimenticavo. Perchè non solo si prova a nascondere quella roba provocante, ma si tenta anche di sedurre il marito per non fargli scoprire le fotografie in bella vista davanti a tutti i dipendenti della Seven.
Non le bastava farmi morire di astinenza, adesso ha escogitato il modo di farmi annusare la scopata e poi...via, non si fa nulla.
D'accordo. Un conto è non farlo, ma un conto è sapere che lo stai per fare e non ti permette di andare fino in fondo.
È una cosa abbastanza frustrante.
Jellal si mette a ridere.
-Ma che cavolo ridi?-
-Insomma, Natsu. Un matrimonio non è fatto solo di queste cose: stare in famiglia, passare le giornate a giocare con i propri figli-
-Ma piantala di farmi la paternale. Non mi faccio psicanalizzare da uno che vede la moglie nuda una volta l'anno-
-Non proprio-
-Io ho fatto tante volte il bagno con la mamma!- esclama Jack.
C'è anche lui. Irene è andata ad un centro benessere, mentre Jellal aveva il giorno libero (poi che giorno libero dovrebbe avere, visto che passa le sue giornate a fare foto alle pulci).
-Visto? Pure tuo figlio la vede nuda più volte di te!- scherzo.
-Tu non hai idea, Natsu- poi abbassa la voce -anche a letto...-
-Alt! Lasciami all'oscuro. Non vorrei che Erza mi tagliasse la testa per due parole messe male-
-Papà!-
Oh cribbio!
-Dimmi, Neele-
-Guarda...-
Non finisce la frase, che un secondo dopo è a terra dentro una pozza di fango.
Che bello. Voglio tanto bene a mio figlio.
Lui si rialza senza emettere un suono.
Ha la faccia ricoperta di fango e tutti i vestiti imbrattati. Credo che poche persone al mondo abbiano un figlio così rincoglionito.
-Fammi un favore- esclamo -mettiti seduto accanto a Jack e stai fermo, intesi?-
Lui annuisce e inizia a pulirsi la faccia con un fazzoletto.
Una volta pingeva a dirotto, ma da quando si sta avviando a compiere due anni, ha sviluppato una completa indifferenza nei confronti dei suoi quotidiani 'incidenti'.
Sospiro.
-A proposito, perchè non hai chiesto a Gajeel di venire?-
-Oggi, c'era una riunione sui consumi della Seven. In veste, di vice del capo, doveva sostituirmi, dato che tocca a me badare a quel disgraziato-
-Sei ingiusto con tuo figlio, Natsu-
-Non posso farci niente: è uno sfigato-
Osservo l'acqua del lago.
Da quando siamo arrivati, abbiamo pescato una decina di pesci in tutto, e siamo già nel primo pomeriggio. Vorrei tornare a casa prima che arrivi Lucy.
-Come proseguono le cose?- mi domanda Jellal.
-Riguardo...-
-Non dirlo- mi interrompe -non si sa mai chi può essere in ascolto-
Faccio un cenno con la testa.
-Siamo a buon punto- spiego -Gajeel e Gray verranno con noi-
-Gray?-
Annuisco.
-Non è un pò rischioso? Insomma, quella donna è pericolosa e fiuta il pericolo dovunque. Mi sembra strano che si faccia fregare-
-Hai ragione, Jellal. Ma dimentichi un fattore importante-
Lui mi guarda confuso.
-Dimentichi che è esasperata, ossessionata. Per non parlare, del suo rancore nei miei confronti. Dopo tutti questi mesi di inseguimenti e fughe, credo che si sia stancata-
-Sei sicuro?-
-Ascoltami. Se davvero voleva la scatola, avrebbe catturato Lucy, non Nashi-
-No, aspetta. Stai insinuando che tua moglie è più importante di tua figlia?-
-Ma cosa hai capito! No, non è questo. Lucy conosce molte cose, anzi sa tutto. Sarebbe stato facile sfruttarla e farla cantare, giusto? E invece, rapisce una bambina. Certo, è mia figlia, ma non sa un accidente. L'unica arma che Ultear ha a disposizione è un ricatto, o meglio uno scambio-
-Quindi tu hai quella cosa e la userai per riprenderti tua figlia?-
Dannati pesci! Non abboccano più.
Prendo una sigaretta e l'accendo.
-No, e anche qui non hai capito- proseguo -non scambierò un bel niente. La vita di mia figlia non è una merce di scambio, Jellal-
-Allora che vuoi fare?-
Espiro e lo guardo a lungo.
-Io non ho quello che lei vuole-
Lui sbatte gli occhi; mi fissa incredulo.
-Cioè vuoi dire che andrai a quell'incontro a mani vuote?-
Mi metto una mano in tasca e gli passo la foto.
-Questo è quello che abbiamo trovato io e Lucy sotto Villa Heartfilia, due mesi fa-
Lui la prende la osserva.
-Fino ad ora, non sono riuscito a capire un'accidente-
-Non ci hai nemmeno provato, non è così?-
Lo ignoro.
-Andiamo, Natsu. A quest'ora, avresti già trovato la soluzione. Cosa stai aspettando?-
-Riprendi la canna da pesca, per piacere-
-Non ti preoccupare, non c'è più nulla. Quindi?-
-Quindi cosa, Jellal?-
Cavolo come ti esaspera questo tipo!
-Natsu- dice con tono serio -non hai ancora capito cosa significa questo foto oppure lo sai e non vuoi fare nulla?-
Fisso l'acqua.
-Il problema è che non ho idea di come fare: non so cosa mi volesse dire mia madre con quella foto-
-Ultimo regalo?-
-Si, ma mia madre mia ha regalato un trenino, proprio per il mio compleanno-
Vorrei sapere dove devo trovare una serratura.
-Non so aiutarti- e mi porge di nuovo la fotografia.
Per un pò, rimaniamo in silenzio.
Venivo qui, quando ero bambino. Pescavo insieme a Zeref, solo noi due, con Emily che ci guardava a distanza. E immancabilmente, uno dei due finiva a fare il bagno.
Che giornate! Non facevamo altro che ridere e ridere. Abbiamo continuato a visitare questo luogo anche dopo la scomparsa di mia madre. Poi, con il tempo, ci siamo lasciato alle spalle quei pomeriggi, siamo cresciuti; altri interessi, altre amicizie. Un altro mondo al di là del lago di Magnolia.
Come sono lontani quei momenti, molte delle persone, che conoscevo se ne sono andate, mentre mio fratello...
Lasciamo perdere.
-Sai, Jellal...-
-Cosa?-
Via, sto per partire con uno dei miei momenti poetici.
-Non so perchè, ma ho l'impressione che appena incontrerò Ultear e avrò ripreso Nashi, succederà qualcosa-
-In che senso, Natsu?-
-Una sensazione- continuo -come se sapessi...-
Si, è così. Dentro di me, sento una consapevolezza, quasi una voce silenziosa che mi parla, mentre io non la voglio ascoltare. Percepisco che ho raggiunto un traguardo, che sto per raggiungerlo, e quando succederà, avrà fine.
Già, ma cosa? Che cosa avrà fine?
Ho paura, e lo sto nascondendo a me stesso.
-Natsu?-
-Uhm?-
-Sapessi cosa?-
Lo guardo con decisione.
-Ti sei mai chiesto se siamo arrivati davvero alle fine, Jellal?-
-Beh, hai scoperto tutto su tua madre, e sei vicino a trovare quella scatola. Quindi, sì, sei arrivato alla fine-
-Ah-
-Non mi sembri contento-
Dovrei esserlo?
-Si, lo sono- mento -eppure, c'è qualcosa che non va-
Lui mi dà una pacca sulla spalla e sorride.
-Natsu, non preoccuparti, è tutta questa tensione che ti fa dire queste cose. Cerca di riprenderti tua figlia e poi vedrai che si sistemerà tutto, d'accordo?-
-Se lo dici tu...a proposito, qualcosa ha abboccato-
-Cazzo!-
Jellal si lancia sulla canna da pesca e inizia a tirare.
-Non così! Spezzi il filo!-
-Non sei di aiuto, Natsu!-
-Forza, papà!- urla Jack.
Se continua così, finirà nel lago.
-Jellal!- esclamo e lo afferro per la vita.
-Merda! Ma che cavolo di pesce è?!-
-Ma chi se ne frega!-
-Aiutami!-
-Ti sto aiutando, non lo vedi?!-
-Non spingere!-
-Falla finita, Jellal! Non voglio di certo scopare con te!-
Il pesce continua a fare tira e molla per un bel pò.
Porca miseria! Mi fanno male le braccia.
-Fa qualcosa, Natsu!-
-E che vuoi che faccia?!-
Alla fine, un pò per stanchezza e un pò per sbadataggine, Jellal parte a razzo con destinazione il fondo del lago.
Rimango a fissare la superficie dell'acqua.
-Papà?-
-Non ti preoccupare, Jack- lo rassicuro -ora ricompare-
-Si, zio Jellal è forte-
Sarà meglio per me: non voglio dover fronteggiare la vedova Fernandez.
Vedo l'acqua incresparsi. All'improvviso, una testa di capelli blu compare nel bel mezzo del lago.
Per un pelo. Credevo di dover fuggire di nuovo ad Alvarez.
-Papà!-
-Ci sono quasi!- lo sentiamo urlare.
Lentamente torna a riva, bagnato fradicio e con le alghe nei capelli.
-Perchè quella faccia?- chiedo.
-Non era un pesce- e mi mostra una vecchia scarpa.
-Oh!-
-Oh un corno! Erza mi ammazza!- dice terrorizzato.
-Ti ammazza? Per un pesce?-
-Vuole che abbia un qualche altro hobby, oltre che alla fotografia- e libera l'amo.
Effettivamente, non posso darle torto, come si fa a vivere con un marito che parla solo di sfondi e sfumature? Se lo ha sposato, vuol dire che un motivo c'è, ma preferisco non indagare.
-Senti, la freghiamo. Guarda la mia cesta, è piena di pesce. Te ne darò un pò, così farai finta di averlo pescato tu e...che cazzo hai fatto, Happy?!-
Afferro la cesta. È vuota!
Guardo il gatto con occhi di fuoco.
Brutto impiastro.
Lui si lecca i baffi. Mentre facevamo i nostri discorsi, ne ha approfittato.
-Maledetto...-
-Calma, Natsu. È solo un gatto-
-Solo un gatto?! Quello ne sa una più del diavolo! Stasera niente cena, Happy!-
Lui mi guarda storto.
Ha mangiato tutto quel pesce! Gli basterà per tre giorni.
-Papà-
-Dimmi, Neele- mormoro, mentre fisso sconsolato la cesta.
-Andiamo a casa?-
-Si-
In poco tempo, raccogliamo le nostre cose, incluse le ceste vuote. Una giornata sprecata per ritrovarsi poi con un pugno di mosche.
-Grazie del passaggio, Natsu-
-Figurati-
-Volevo chiederti una cosa-
-Spara-
Nashi e Jack stanno giocando con una macchinina rossa.
-Da grande ne avrò una così!-
-Anche io, Neele!-
Getto un'occhiata a Jellal. È parecchio assorto nei suoi pensieri.
-Se troverai la scatola prima di andare da Ultear, gliela consegnerai?-
-No, non ci penso nemmeno. Mia madre e la madre di Lucy volevano che venisse distrutta, e così sarà-
-E se non lo facessi?-
Lo guardo.
-Voglio dire, se tu non la distruggessi?-
-Smettila di parlare come Lucy-
Anche lei si è convinta che appena avrò visto il contenuto, non sarò più in grado di distruggerla.
-Comunque, per il momento non ne sei in possesso, giusto? Prova a pensare cosa voleva dire tua madre-
Guardo la strada.
-Difficile dirlo, Jellal. Faceva sempre di testa sua-
-Non sei diverso-
-No. Sono come lei-
-Sai, mia nonna mi voleva molto bene. Diceva che ero un bambino tranquillo e gentile. La andavo a trovare ogni volta che potevo-
-Che vuoi dirmi, Jellal?-
Non mi piacciono le reminiscenze da film.
-Non diceva mai direttamente quello che pensava. Mi ricordo che una volta le dissi che volevo un camion grosso così, un giocattolo che tutti i bambini avevano, ma lei era povera- poi mi osserva con occhi tristi -quando si ammalò, non riuscii ad andare a trovarla. Non la rividi mai viva, ma circa sei mesi dopo la sua scomparsa, il postino mi consegnò un regalo: era il camion che volevo. Non so come aveva fatto, ma con i pochi risparmi che possedeva, me ne aveva comprato uno-
-Che vuoi dirmi con questa storiella?-
-Ogni cosa ha un suo messaggio, quindi credo che quella fotografia ne abbia uno. Devi solo capirlo- e scende dall'auto.
Vedo che apre la portiera e prende Jack.
Abbasso il finestrino
-Jellal!-
-Si?-
-Dove è finito quel camion?-
-Da nessuna parte, è ancora qui- e indica casa sua -ci gioca Jack, ora-
Poi, apre il cancello e raggiunge la porta di casa, mentre parlotta felice con suo figlio.
Il cellulare vibra.
Guardo il display.

Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora