La prima udienza non è andata bene, ma c'era da aspettarselo.
Natsu non sa stare seduto su una sedia, figuriamoci stare in un tribunale con gente che gli parla male sotto gli occhi.
Dopo il discorso di apertura, è iniziato il processo vero e proprio e...beh, ve lo potete immaginare: falsi testimoni, urla, minacce e pugni.
Hanno sospeso l'incontro e l'hanno rimandato alla prossima settimana.
-Neele, sputa quella matita- sibilo.
Oggi è domenica e da questa mattina non faccio che lottare con il mio secondogenito.
Quanto è testardo! Non fa che mangiare le matite. E poi, non sono semplici matite, sono le matite, quelle che Nashi usa per colorare i suoi sgorbi infantili.
Lui scuote la testa.
-Finiscila! Se scopre che li hai morsi, inizierà a tirarti i capelli-
Nashi è uscita con Erza e Jack. Sono andati al parco per una passeggiata, mentre l'altro genio di mio figlio ha la febbre, anche se per il momento la temperatura è tornata normale.
-E meno male che fiammella diceva che somiglia a te- commenta Gajeel.
Ah! Dimenticavo. Idea del marito.
Da quando, io e Levy siamo state aggredite alla fermata dell'autobus, Natsu ha deciso (lui da solo ovviamente) di non lasciarmi mai da sola con Happy e i nostri figli. Ecco, quindi che Gajeel se ne sta stravaccato sul divano e fuori di casa stanno delle guardie, nascoste nel perimetro della casa insieme a Rogue.
-Potresti stare seduto decentemente?-
-Tu e fiammella siete proprio uguali- e sbadiglia -sempre a dare ordini-
Neele sputa la matita.
-Ah! Ti sei deciso, allora?- esclamo -e poi no- e torno a parlare con Gajeel -a lui piace dare ordini e vuole che gli altri eseguano-
-Non lo chiami nemmeno per nome?-
-Ma finiscila!- dico infastidita.
-Ora coloro. Va bene, mamma?-
Annuisco.
-Mi dispiace che tu non sia insieme a Levy e Lee-
-Beh...mi sarei sorbito un pomeriggio di compere e schiamazzi infantili-
Che tipo!
Sembra un duro, ma tiene molto alla sua famiglia e scommetto che vorrebbe essere con loro adesso.
Natsu...a volte sei davvero pedante con le persone.
-Possiamo tornare a discutere del nuovo prodotto, signora?- dice una voce.
Sulla poltrona vicino al camino, siede una ragazza dai corti capelli viola e un enorme fiocco rosso sulla testa.
-Ti ascolto- rispondo.
Laki Olietta è una mia dipendente. Si occupa di disegnare i nuovi modelli di prodotto da lanciare sul mercato, oltre che al tipo di pubblicità da realizzare.
-Non voglio metterle fretta, ma vorrei lanciare il nuovo video domani mattina-
Non vuole mettermi fretta? Perchè? Che sta facendo ora?
-Ascoltami, Laki- inizio -non farò sponsorizzare una lavatrice da tre ragazze nude-
Insomma, ma che c'entrano!
In una casa, la lavatrice viene usata per un solo scopo, non capisco che cosa ci stanno a fare a tre ragazzine in bikini che si strusciano e fanno versetti.
-Tecnicamente, sono in costume- specifica Gajeel.
-Ti piace, mamma?- trilla Neele.
Guardo il quaderno dei disegni: c'è solo un enorme macchia viola.
Sorrido.
-È bellissimo, tesoro- e gli accarezzo i capelli.
-Sembra una macchia d'inchiostro-
-Zitto, Gajeel-
-A papà, piace!-
Cala il silenzio.
Da quando si è fatto arrestare, Nashi e Neele non hanno mai fatto un accenno al padre. Neppure un piccolo commento, a parte ieri mattina.
-Mamma, non toccare quella tazza!- ha urlato Nashi -è di papà! Se la rompi, lui non tornerà più!-
Sono rimasta sbigottita, ma d'altronde è naturale: sono solo dei bambini e per loro non esistono cose come intrighi, falsi processi, omicidi. Per loro, esiste solo il padre e anche se non ne parlano mai, sono sicura che sono preoccupati.
-Lo so- sussurro -a lui piacciono sempre i tuoi capolavori-
-Signora, per favore- dice Laki spazientita.
-D'accordo, d'accordo. Rimango della mia opinione: non farò sponsorizzare un prodotto da delle bambine. Sembra quasi di strumentalizzarle!-
Mi siedo sul divano: stare sul pavimento uccide la mia schiena e già ci pensa la mia gravidanza
-Il precedente modello di lava camicie lo abbiamo pubblicizzato così, però- continua lei.
Lava camicie?
Laki ha sempre queste strane definizioni: l'aspirapolvere è il raccogli-sporco, il bollitore è il ciuf-ciuf del tè, mente il gabinetto è lo scarica-sederi.
Dove le trova certe cose?
-Con due ragazze nude?-
-Si. Ed ha avuto un discreto successo- interviene Gajeel.
-No. Assolutamente no! Niente donne nude. Punto-
Laki sospira.
-Vabbè, vorrà dire che la pubblicità farà vedere solo la lava camicie da sola, un pò come i vibratori-
-I-i che...?-
-I vibratori-
Arrossisco.
-L-la Seven vende queste c-cose?-
-Non lo sapevi, Lucy?-
Beh, in effetti ho guardato il listino dei prodotti venduti dalla società di Natsu e avevo anche fatto caso a quegli aggeggi colorati, ma a dirla tutta, non avevo idea di che cosa fossero.
No, no. Non ci penso nemmeno a dirlo a questi due: mi prenderebbero in giro.
-S-si, lo sapevo, Gajeel. Però...-
-Non sapevi cosa fossero, vero?-
-L-lo sapevo- farfuglio.
-Ci sono anche le creme vaginali e le pillole per le elevazioni- elenca Laki.
C-creme v-va...oddio non riesco nemmeno a pensarlo!
-Ho quasi paura a chiedere cosa è un'elevazione-
-Quella che hanno gli uomini quando devono mettere il loro cormorano nella...-
-D'accordo!- esclamo esasperata -ho afferrato-
Cribbio! Mi vanno a fuoco i capelli dall'imbarazzo!
Gajeel scoppia a ridere.
-Che faccia che hai! Devo dirlo a Levy- e prende il cellulare.
-S-smettila! E poi delle ragazze nude, non faranno aumentare le vendite. Nella maggior parte dei casi, sono le mogli e le compagne a usarle e di certo non guardano delle donne in bikini-
-Ma se i loro mariti vanno a comprarla con loro e hanno visto il prodotto sponsorizzato da ragazze con soffici melograni, avrà sicuramente più effetto, non crede?- fa notare Laki -scusi, come ha comprato la sua lava camicie?-
Ci penso un momento.
Eravamo ancora ad Alvarez. La nostra si è rotta dopo circa un anno e poi si è rotta anche poco prima di partire.
Mi ricordo che siamo andati in un enorme supermercato.
-Guarda questa!- ha urlato Natsu -è favolosa! La prendiamo?-
-No- ho risposto -questa qua ha delle prestazioni migliori-
-E da cosa lo deduci?-
-Se tu leggessi questi cavolo di fogli, lo sapresti-
-Voglio questa. L'ho vista in televisione-
-Ma se non sai nemmeno come si usa? E poi scusa, ma come fai a ricordarti proprio questa lavatrice? Ce ne saranno più di un migliaio-
-C'erano due ragazze svestite nello spot-
Ecco..forse Laki ha ragione.
Sospiro.
-Va bene. Ti darò il permesso per far girare quella cosa con tre ragazze, ma ad una condizione: saranno vestite!-
-Ma...-
-No! Vestite!-
Gajeel sbuffa.
-Ci togli il divertimento-
-Quale divertimento?-
-Prima che vadano in onda, gli spot vengono fatti vedere ai dipendenti della società Almeno ci rifacciamo gli occhi con qualche gnocca dal culo sodo. Molti di noi hanno sposato vecchie megere-
Trattieniti, Lucy.
-Voi uomini siete tutti maiali- sibilo.
-Chi più chi meno- risponde lui.
-Allora? Volete un pò di tè o volete continuare a parlare di culi e tette?-
Sulla porta della cucina, compare Irene.
So cosa state pensando: è una traditrice fuggiasca, che ci voleva morti.
Lo so.
Eppure, mi sono fidata di lei, da quando tre giorni fa si è ripresentata davanti a noi nella banca di Bob. Natsu direbbe che pecco sempre di fiducia negli altri, come quella volta che mi sono fidata di Brandish e mi ha portata dall'Uomo nell'Ombra, ma non posso farci nulla.
-Che cazzo...- ha imprecato Gajeel.
-Prima fatemi parlare, poi mi potrete fare tutto quello che volete- ha detto.
A quel punto, ci ha spiegato ogni singola cosa.
Poco dopo la morte di Igneel, ha deciso di fuggire lontano: non solo perchè aveva sempre saputo che la scatola in suo possesso era vuota, ma anche per proteggere Erza ed evitare che la potessero usare come strumento di minaccia. In seguito, Loke ha ricevuto l'incarico da Natsu di trovarla.
-Voleva trovarmi per ottenere tutte le informazioni possibili- ha detto Irene -ma purtroppo, non è stato semplice: mi sono nascosta bene. Il povero Loke ha impiegato due anni a trovarmi e quando ormai stavamo per dare l'annuncio a Natsu, voi eravate già partiti per Desierto-
Come faceva a sapere che eravamo là?
Eliza l'ha informata, dopo che la stessa Irene l'aveva rassicurata sulle sue intenzioni.
-Non sono più al servizio dell'Uomo nell'Ombra. E non lo sono mai stata. Lavoravo con Igneel, solo perchè lo amavo, ma niente di più. Inoltre- e ci ha mostrato la collana con il cuore stilizzato -non conosco il vero significato di questa collana. Me la regalò Igneel, quando era ancora sposato con la signora Dragneel. Ho sempre pensato che fosse un segno d'amore, ma dalle vostre facce posso dedurre che non è così-
Ora, tutto quadra: la sua fuga, il suo ruolo nella vicenda.
-Devi dirlo a loro, non a noi- le ho detto -Natsu e Zeref hanno il diritto di sapere-
Purtroppo, non si è ancora decisa e la capisco: teme che entrambi, o meglio, teme che Natsu possa farle qualcosa.
Ha paura di lui? O forse ha paura che sia come il padre?
-Grazie- e prendo una tazza.
Irene si siede sul divano.
-Credo di dover andare!-
-Ma Laki, bevi almeno il tè!-
-No, no, signora. Ho diverse idee per la testa e lo spot non può aspettare!- e si fionda fuori dalla porta.
Che ragazza strana!
-Happy! Vieni a giocare- strilla Neele e inizia a correre per tutta la casa.
-Lucy- inizia Irene -devo parlare con tuo marito-
Annuisco.
-Datti una mossa. Per avere, un incontro ci vogliono anche dieci giorni- commenta Gajeel.
-Così tanti?- chiedo.
-Diciamo che la sua posizione è alquanto brutta-
Vero. È come se lo considerassero un serial killer.
-Tu sapevi?-
Irene mi guarda perplessa.
-Sapevi chi stava dietro a questa storia? Ovvero Ultear e...-
-L'uomo sconosciuto? No. Sapevo che una donna muoveva i fili della faccenda e sapevo che era una delle tante donne che avevano visitato il letto di tuo marito, ma non ne conoscevo il nome-
-Almeno potevi dirlo- ringhia Gajeel.
Lei scuote la testa e posa la tazza sul tavolino.
-Secondo te, con tutti questi bastardi attaccati al culo, potevo anche solo minimamente pensare di rivelarvi i miei problemi? Ricordati che fino a poco tempo fa, ero dalla loro parte-
-E ora no?- domando.
-Non più. Erza...Erza è più importante di tutto. È la mia unica figlia e non voglio perderla-
Le prendo una mano.
Per quanto sia stata crudele, l'amore materno alla fine ha trionfato.
Nessuno aggiunge altro, perchè il campanello inizia a suonare all'impazzata.
-Ma che cavolo...-
Chi diavolo è questo bifolco che suona così?
Apro la porta stizzita, ma subito cambio espressione.
-Lu-chan!-
-Levy?-
-Fateci subito entrare!- urla Erza da dietro di lei.
Vedo anche Wendy e Jack con un cerotto sulla fronte, mentre Nashi si tiene per un braccio.
-Oddio! Ma che cosa è successo?!- esclamo e abbraccio mia figlia.
-S-sto bene, mamma. Sono solo caduta!-
-Gajeel!- continua a urlare Erza -devo...- ma le parole le muoiono in bocca.
Lei e Irene si guardano a lungo.
-Sei tornata...-sussurra infine.
-Si, Erza-
-Brutta stronza!-
Ecco la nostra Erza.
-Dove cazzo ti eri nascosta, eh?! Ti ho cercato. Volevo trovarti per prenderti a schiaffi e farti a pezzi!-
Sono sbigottita!
Si dice così alla propria madre ritrovata?
-Basta!- interviene Levy -non è il momento! Gajeel, alzati dal divano e dammi una mano con Jack!-
-Non dovevi essere a casa, Levy?-
-No, Lu-chan. O meglio, ero a casa, finchè non mi hanno chiamato loro tre. Ho lasciato Lee ad una vicina e sono corsa da loro-
-Lucy-san!- esclama Wendy e scoppia a piangere.
Ma che sta succedendo?
-Ehi! Ho una cosa da dire!-
In casa, entra Erik.
Anche lui?!
-Ma eri con loro?-
-No. Sono appena arrivato e...-
-Frena!- esclamo -non capisco più nulla! Che cosa è successo?!-
Nashi saluta Neele e si siede accanto a lui.
-Che hai fatto al braccio?-
-N-niente-
La fisso.
Ora, non è il momento, ma dopo la sistemo per bene.
-Tutto è iniziato quando siamo entrate nel centro commerciale- parte Erza.
Quale centro commerciale? Dovevano andare al parco.
-No, no, Erza-san. Devi partire da principio!- interviene Wendy.
Le passo un fazzoletto.
-Mi sa che ci sono più versioni di questa storia- ribatte Irene.
Erza la fulmina.
-Te lo dico io, Lu-chan. Mi hanno già raccontato tutto- dice Levy -Erza si è resa conto di non aver comprato le sue amate fragole, così invece che rimanere al parco sono andati al centro commerciale di proprietà di Natsu-
Si. Lo conosco bene. Non ci faccio mai la spesa per paura che mi riconoscano.
-Siamo stati lì dentro per circa mezz'ora, prima di incontrare Wendy- continua Erza e scompiglia i capelli a Jack. Quest'ultimo sta sdraiato sul divano con gli occhi chiusi, mentre Levy lo tiene per la testa e Gajeel guarda sconsolato la sua seduta.
-Ero lì per...per fare acquisti-
-Eri da sola?- domando.
Lei arrossisce lievemente.
La vedo in imbarazzo.
-N-no, e-ecco...- balbetta.
Oddio! Non volevo che...via insomma, era con qualcuno!
-W-wendy, non c'è bisogno che tu...-
Lei prende fiato.
-E-ero con M-mest-
Mest?
Ah si! Ce l'aveva detto!
Mest Gryder è stato suo professore per un mese.
-M-ma non c'è nulla! Ve lo assicuro!- e si schernisce -u-usciamo solo il fine settimana!-
-Cara- sibila Irene -non ci interessa con chi te la fai-
Avvampa.
E anche io. Ma perchè?
Oddio! Nemmeno lo avesse detto a me!
-Continua- mugugna Erza.
Prevedo che tra le due scoppierà una tempesta: lo scontro è stato solo rimandato.
-Posso parlare?- mormora Erik.
-No. Mia figlia si è fatta male ad un braccio, Jack è in stato in shock. Non mi sembra il tuo turno- ribatto -adesso, cosa è successo dopo?-
-Ho incontrato Erza-san e abbiamo iniziato a parlare. Le ho chiesto che ci faceva lì e perchè Juvia-san non era con lei-
-Se non sbaglio, è dal pediatra con Rey, mentre Gray dovrebbe essere in servizio- fa notare Levy.
Anche di domenica?
Chi li capisce!
-Poi...- continua Erza- è accaduto tutto in pochissimi minuti. Nashi e Jack erano vicini a me, eppure ce l'hanno fatta-
Ce l'hanno fatta?
-Che vuoi dire?-
-Una persona incappucciata è comparsa all'improvviso e ha preso Jack da sotto le ascelle- vedo che la sua mano comincia a stringere più forte il bracciolo del divano -noi abbiamo iniziato a corrergli dietro-
-E mentre correvamo, Erza-san urlava a tutti di allontanarsi o di fermare quella persona-
-Devo ringraziare tua figlia, Lucy-
La guardo sorpresa.
-Credo che sia avventata come il padre: non ha esitato un istante a precipitarsi addosso all'aggressore e a tirare via Jack con sé. Ha colto il momento opportuno, sfruttando un attimo di disorientamento del tizio-
Nashi? Mia figlia...
Mi volto a osservarla.
Dentro di sé, deve avere tanto coraggio e anche tanta sconsideratezza.
-Ecco perchè tuo figlio ha un cerotto e lei si è fatta male alla spalla- commento.
-Jack-san si è procurato quella ferita cadendo sul pavimento- precisa Wendy.
-Nashi- la chiamo.
-Si, mamma?-
La vedo preoccupata.
Ha quella piccola ruga sulla fronte, proprio come suo padre. E credo che abbia paura che la possa sgridare.
Beh, quello accadrà di sicuro, ma non ora.
-Vai in bagno con Levy. Così vi può medicare, tu e Jack-
Lei annuisce.
-Ci penso io!- esclama entusiasta la mia amica.
-E ora?- commenta Irene, appena spariscono sulle scale.
Mi metto le mani nei capelli. Erza e suo figlio sono caduti vittima di questa storia.
Che facciamo ora?
-Vado a fare una telefonata- dice Gajeel.
Non ho tempo di replicare che lui sparisce sulla veranda.
Erza inizia a camminare su e giù per la stanza. Diavolo!
Se continua così, mi farà venire di nuovo la nausea.
Va bene, partiamo da zero.
Erza, Jack e mia figlia vanno al centro commerciale. Iniziano a guardare i negozi per circa mezz'ora prima di incontrare Wendy. Appena la trovano, scambiano qualche parola e poi vengono aggredite.
Posso concludere che chi lo abbia fatto, non sia riuscito a portare a termine l'operazione, ovvero rapire Jack. Quello che non mi spiego è perchè non hanno preso Nashi.
Sarebbe stato più logico rapire la figlia di Natsu, magari per ricattarlo. Perchè provare a rapire un bambino innocente e per di più completamente estraneo alla faccenda?
Al loro posto, lo avrei usato come strumento di ricatto, ma per quanto a lungo? Un mese? Due mesi? No, anche meno.
Ucciderlo avrebbe reso le cose più facili: Natsu sarebbe andato fuori di testa. Avrebbe sicuramente tentato qualche colpo scoperto e Ultear insieme con altri, lo avrebbero messo nel sacco.
No, d'accordo, Lucy. Stai perdendo di vista l'accaduto: chi era il tipo che le ha aggredite?
-Ma certo!- esclamo.
Tutti sobbalzano. Non mi ero accorta che stesse regnando il silenzio.
-C-cosa, Lucy-san?-
-Chi vi ha aggredito è entrato con voi-
-In che senso?- chiede Erza perplessa.
-Voi eravate entrati da mezz'ora, giusto? Poi, avete incontrato Wendy. Quanto avete parlato?-
-Per circa cinque minuti. Il tempo di chiedere che cosa ci facevano lì- risponde Wendy.
La porta della veranda si apre.
-Ho chiamato il tipo che si occupa delle telecamere nel centro commerciale- inizia Gajeel.
Che stupida! Il centro commerciale è di proprietà di Natsu!
-E?-
-Nulla-
-Che vuol dire nulla?- chiede Erik.
-In tutto saranno stati lì quaranta minuti, no? Beh, in quei quaranta minuti, le telecamere non hanno funzionato-
Cavolo...avevano organizzato tutto.
-Hai i video?-
Lui annuisce.
-Fammeli vedere-
Gajeel prende il cellulare e lo mette sul tavolino.
Sul display, si vede l'entrata del centro commerciale.
-Quella sono io- dice Erza.
Dopo pochi minuti, Wendy entra insieme a Mest, poi il buio totale. L'immagine successiva mostra solo una folla di persone in fuga.
Punto e daccapo.
Chi poteva essere?
Un secondo...
Nella mia testa si forma un quadro terribile.
-Non sapremo mai chi è- commenta Irene.
-Tu non sei di aiuto- ringhia Erza -dove sei stata per tre anni, eh? Eravamo nei guai e tu te ne scappi lontano?! Perchè?!-
-Wendy...- sussurro.
-Perchè se no avrebbero fatto fuori tutti noi!- urla Irene -che cosa credevi? Pensavi che ti volessi vedere uccisa, per caso? Sarò quello che sono, ma mia figlia morta mai!-
-Che c'è, Lucy-san?-
-Basta!- urla Erza -non posso andare avanti così- poi si rivolge a me -non posso più, mi dispiace. Sono addolorata, ma siamo arrivati al limite. Prima, Juvia, poi tu e Levy e ora mio figlio. No...adesso è l'ora di finirla. E anche tu dovresti pensarci: sei incinta, hai due figli e una casa, per non parlare di tuo marito. Dovresti pensare a loro-
La guardo.
Lo sapevo. L'ho sempre saputo che saremmo arrivati alla rottura.
Mi alzo.
-Va bene- dico calma -nessuno ti obbliga ad ascoltare i nostri discorsi. Puoi tranquillamente tirarti indietro, ma io non posso farlo: sono sempre stata la prima a dare il mio supporto a Natsu e non lo abbandonerò ora, proprio quando ha più bisogno di me. Quindi, se non vuoi più fare parte di questa storia, sei liberissima di andare, ma...-
Tutti mi guardano. Erza mi fissa intensamente.
-Ma quelli che ci danno la caccia, non ti considereranno mai fuori dai giochi. Tienilo bene a mente- poi mi rivolgo a Wendy -ascoltami, devo chiederti una cosa. Dove era Mest, mentre voi inseguivate l'aggressore?-
Lei mi osserva.
-Lui era con me, mentre guardavamo i negozi e...-
-Si, zuccherino- interviene Irene -ma dove era dopo?-
-Lui...-
-Non c'era- riprende Erza.
Mi dispiace averle detto così, ma era la pura verità.
-Non c'era? E allora dove stava?- domanda Gajeel.
Oddio...non dirmi che Mest...
-Forse ora mi vorrete ascoltare- sbotta Erik.
Mi ero quasi dimenticata di lui.
-Allora? Datti una mossa- lo rimbecca Gajeel.
-Sapete di Midnight, no? Questa mattina si è svegliato. Mi ha detto che ha registrato tutto quello che Jackal gli ha raccontato e non solo, pare che questo Mest lavori per Ultear-
Wendy spalanca gli occhi.
-No...io...n-non ci credo- balbetta.
La abbraccio.
Si, ne sono convinta: a Wendy piace questo ragazzo, ma lui si è avvicinato solo per avere informazioni.
Inizia a piangere sommessamente.
-Cazzo- sibila Irene.
-Dobbiamo far uscire fiammella dalla gattabuia-
-E come, Gajeel? A modo tuo?- scherza Erik.
Midnight ha registrato tutto, quindi...
Lascio Wendy.
-Dove si trova Midnight?-
-All'ospedale. Perchè?-
Non rispondo e ed esco di casa.
-Dove stai andando?- mi urla dietro Irene.
-Da Midnight-
Deve avere la registrazione.
-Ferma- mi sento prendere per una spalla.
-Lasciami, Gajeel- e mi libero dalla presa.
-Non andrai da sola-
-Invece si. Irene, tu va' da Natsu. Digli tutto, per favore-
Lei annuisce e sale sull'auto di Erza, che la segue con lo sguardo.
-Se ti succede qualcosa, ne sarò responsabile-
Salgo in auto e accendo il motore.
-No. Io sono la sola responsabile, Gajeel. Di me stessa- e mi accarezzo la pancia -e di mio figlio-
Lui non risponde.
Parto.
Devo raggiungere l'ospedale e farmi dare la registrazione.
La causa in tribunale non sta volgendo in favore di Natsu e Zeref e siamo già a inizio febbraio. Se va' avanti così, finirà che verranno condannati. Non voglio nemmeno immaginarmelo.
Mi fermo al semaforo.
Natsu...
Zeref mi aveva proposto di testimoniare in tribunale a loro favore, ma io ho declinato: non sopporterei mai di stare insieme a quei pescecani. Figurarsi venire derisa da quella strega.
Ma quando diventa verde?
Sento il rumore assordante di un clacson.
Deve essere un camion...Non arrivai mai all'ospedale da Midnight...
-Ti sei fatta vincere dai sentimenti, Ultear. Non è da te-
-Taci-
-Dico solo l'ovvio. Lui voleva quella reazione-
-Alla prossima udienza, lo farò a pezzi-
-Quale? Quella di domani? Ho sentito dire che si è dato per malato e non parteciperà-
-Si, lo so. Ma il processo deve andare avanti, con o senza di lui-
Ultear lo sente ridere dall'altra parte del telefono.
-Che cavolo ridi?-
-Ti ho cresciuta, mia cara, ma continui a commettere gli stessi errori-
Lei tace.
-Provi qualcosa per quell'uomo, non è vero? Dentro di te, continui ad amarlo-
-Ti sbagli- sibila -non provo nulla. Faccio tutto questo solo per mio figlio e lo sai bene-
-Ma lui è suo padre-
-Io sono sua madre. Non mi interessa chi è suo padre. E per avere quella dannata scatola, sono disposta anche a ucciderlo-
-Vedremo, Ultear, vedremo. Per li momento, evita le tue scenate-
-Non darmi ordini! Non sono la tua serva-
Dall'altra parte, sente solo silenzio.
-Hai fatto quel lavoretto che ti avevo chiesto?-
-Non sono il tuo servo-
-Finiscila! Siamo soci in tutta questa storia. E inoltre, tu sei ad Alvarez bello tranquillo, mentre io me ne sto qui in mezzo a tutti questi bastardi: mi è difficile muovermi al di fuori dei confini. Mi beccherebbero subito-
La donna avverte il rumore di una porta che si apre.
Deve aver finito, pensa.
Lei si alza dal divano e si adagia sul letto.
-Allora?-
-Si, ho fatto cosa mi hai chiesto-
-Quindi?-
-Non so bene che cosa stessero facendo nel cimitero. Ho mandato Kain, ma ha fatto un buco nell'acqua-
Cazzo, pensa, di questo passo non capirò mai perchè Natsu abbia profanato la tomba della madre.
La porta della camera si apre, e appare un uomo.
-Non ho altro da dirti-
-Neppure io. Ti richiamerò-
-D'accordo, Ultear- e riattacca.
-Sei arrivato-
Jackal annuisce.
-Ci hai messo un pò. Siamo a martedì, credevo che avessi sistemato quella sgualdrina domenica-
-Si, l'ho sistemata, ma ho avuto dei problemi-
-Sul serio? Tu?-
-Già. Sono andati vicini a beccarmi: ho attinto a tutte le mie risorse per sfuggire alle guardie-
-Comunque, ti sei sbarazzato di lei?-
-Diciamo che è viva-
Ultear fa un smorfia.
-Ti avevo detto di ucciderla, cazzo-
-Beh, le ho lasciato un regalino che la segnerà per tutta la vita- e si siede sul letto.
-Del tipo?-
-Una cosa di poco conto-
-Uhm...mi intriga questa tua affermazione- e si avvicina al suo volto.
-Non hai un'udienza da seguire?- sussurra lui, abbracciandola.
-Non lo so...dipende se hai un'offerta migliore-
Entrambi cadono sul letto.
-Dove è Neal?-
-Con la ragazza delle pulizie. Sono tutta per te-
-Non chiedevo di meglio-Lucy è rimasta coinvolta in cosa? E Natsu? Appena lo verrà a sapere sranno dolori.
Beh ci vediamo venerdì prossimo, vi lasciamo con un pò di supense!Bevvy&myfriend

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Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)
Fanfiction(Seguito di "Fairy Bride - Book One") Sono passati tre anni da quella notte. Lucy ha una vita più tranquilla: ha un lavoro, una famiglia. Ma la storia non è ancora finita. Perchè Irene è scomparsa? Che cosa contengono quelle scatole? Ma sopratutto...